“Il golpe invisibile” di Giorgio Galli: dagli anni Settanta a oggi, i passaggi per stracciare la Costituzione

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Il libro di cui si parla in questa intervista a Giorgio Galli realizzata da Radio Radicale è uscito nel gennaio 2015 per Kaos Edizioni. E questa è la presentazione del volume Il golpe invisibile:

Il “golpe invisibile” qui ricostruito dal politologo Giorgio Galli ha preso le mosse negli anni Settanta del secolo scorso, si è rafforzato negli anni Ottanta del craxismo, e ha avuto pieno compimento durante il quasi ventennio berlusconiano. È stato attuato dalla borghesia finanziario-speculativa e dai ceti burocratico-parassitari i quali, assunto il pieno controllo delle forze politiche e preso il potere in forma egemonica, hanno potuto saccheggiare l’Italia repubblicana facendo “carta straccia” di molte pagine della Costituzione. Il “golpe invisibile” dei ceti speculativi e parassitari ha generato un debito pubblico astronomico (decenni di evasione fiscale, di ruberie, corruttele e malversazioni), ha vanificato lo stato di diritto e il controllo di legalità della magistratura, ha consolidato il potere della criminalità organizzata (mafie che sono parte integrante dei ceti speculativi e parassitari), e ha alterato l’economia di mercato riducendo in povertà milioni di imprenditori e lavoratori. Soprattutto, il “golpe invisibile” ha impedito che la società italiana superasse il congenito familismo amorale e si dotasse di una cultura civica.

“Napolitano. Il capo della banda”: un libro sul presidente che fu il migliorista preferito dal repubblicano Henry Kissinger

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Una lettura che si preannuncia interessante è quella che reca la firma del giornalista Ugo Maria Tassinari. Si tratta del libro in uscita per Edizioni Sì di Cesena e intitolato, senza troppe possibilità di fraintendimento sul contenuto, Napolitano. Il capo della banda:

Da dove viene, quali sono le idee, quali sono le frequentazioni del nostro presidente della Repubblica? Perché è diventato il Grande Vecchio di un regime corrotto, controllato da poteri occulti e centrali estere, finanziarie e politiche? Perché ha potuto muoversi ben oltre la lettera e lo spirito della Costituzione, godendo di ogni appoggio e copertura da parte dei maggiori leader politici italiani e stranieri? Perché Kissinger lo considera ‘il suo comunista preferito’? Perché sostiene il Nuovo Ordine Mondiale, considera la scelta dell’euro irreversibile, ritiene l’alleanza fra destra e sinistra la naturale evoluzione dei sistemi politici parlamentari? Perché ha fatto distruggere i nastri delle sue telefonate con Mancino invece di renderle pubbliche? Perché ha fatto cadere Berlusconi, nonostante la lunga alleanza, perché sceglie i presidenti del consiglio senza riguardo alla volontà popolare? Perché… Ai molti perché legati alla sua carriera ormai sessantennale risponde con puntualità questo libro tanto chiaro quanto documentato.

La prefazione è del “il reporter per caso” Salvo Mandarà

“Le catene della sinistra”: il giornalista Claudio Cerasa ricostruisce gli anelli che uno dopo l’altro paralizzano quella parte politica

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Le catene della sinistraIniziamo dal sottotitolo “Non solo Renzi. Lobby, interessi, azionisti occulti di un potere immobile”. È quello che accompagna il titolo del libro scritto dal giornalista Claudio Cerasa, Le catene della sinistra (Rizzoli). E così si presenta il volume:

Quali sono le grandi catene che tengono la sinistra immobilizzata? Quali i poteri e le lobby da cui si deve emancipare per conquistare il Paese? Come può la sinistra trasformare, in Italia e nel resto d’Europa, le esperienze di grande coalizione in uno strumento utile a riscrivere le proprie coordinate e a trovare un collante diverso dalla semplice parola “anti”? Se la sinistra continua a regalare autostrade a Beppe Grillo e a offrire praterie a Silvio Berlusconi è a causa di queste catene. Ma com’è accaduto tutto ciò? Questo libro nasce per descrivere la vera sfida dell’era di Matteo Renzi, per spiegare quali sono le caste degli intoccabili che l’hanno trasformata in un salotto simile al Consiglio di sicurezza dell’Onu: laddove cioè è sufficiente che uno degli invitati dica un “no” per bloccare tutto e lasciare impantanata l’Italia. “La sinistra non sarà mai adatta a guidare il paese fino a che non prenderà le cesoie e spezzerà le catene che la rendono prigioniera e che l’hanno trasformata in una forza a difesa della conservazione”. L’inchiesta di Cerasa denuncia […] con nomi, cognomi, interviste, storie e retroscena inediti, le malefatte, i legami incestuosi e i malintesi politici che hanno portato la sinistra ad annientarsi da sola.

Una recensione dal Fatto Quotidiano: “Quando il faccendiere si traveste da giornalista”. Identikit della fauna umana in un mondo particolare

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Il faccendiereMaurizio Chierici, sul Fatto Quotidiano oggi in edicola, parla del libro Il faccendiere (Il Saggiatore) mettendolo a confronto con un altro di recente uscita, L’uomo che sussurra ai potenti (Chiarelettere), scritto dall’ex giornalista (tra i tanti lavori svolti) Luigi Bisignani e Paolo Madron, direttore ed editore di Lettera43. Scrive Chierici:

I ragazzi non trovano lavoro e la tentazione di infilarsi nella scia dei potenti può affascinare i cuori disperati. Non è una carriera per tutti. Apprendistato severo fra comprimari che sgomitano nelle reti ambigue di chi conta. Si allargano in politica e negli affari, inventano e “fingono di sapere, mescolano il falso al vero per stupire”, [si] racconta nel Faccendiere, biografia di Elio Ciolini, l’uomo che sapeva tutto, Il Saggiatore. Senza lo specchio dei giornali o sussurri dei talk show, il faccendiere non può far strada nel mercato delle notizie, labirinto dalle mille scorciatoie controllate dalle confraternite di qualche ufficio segreto. Travestirsi da giornalista “bene informato” è la risorsa che continua a funzionare. Cortigiani di Gelli e robot di Berlusconi: l’abitudine non cambia. Piduisti accampati attorno ai governi o manovalanze che depistano le stragi […]. Imbroglioni per vocazione o poveracci dall’obbedienza pronta e assoluta?

Continua qui con l’articolo completo.

“Gli assassini del pensiero”: il libro su Michela Marzano sulle “manipolazioni fasciste di ieri e di oggi”

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Gli assassini del pensieroÈ di recente stato pubblicato dalla casa editrice Centro studi Erickson l’ultimo libro della filosofa italiana che vive e lavora in Francia Michela Marzano, Gli assassini del pensiero. Manipolazioni fasciste di ieri e di oggi. Questa la sua presentazione:

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’altro, la cancellazione dello spazio pubblico o, ancora, l’irruzione dei media nella nostra vita privata e la colonizzazione o peggio la cannibalizzazione che effettuano dei nostri desideri più autentici? Certo, i nostri regimi restano democratici, ma ciò che ha reso possibile il fascismo è la sua ideologia dell’amalgama: una mescolanza di tradizione e modernità. E non è forse quel che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi? Prendendo le mosse dal pensiero critico di Adorno e Pasolini, l’autrice ripercorre la stagione del fascismo e disvela le modalità manipolatorie attraverso cui l’Italia intera, con poche eccezioni, subì la fascinazione di un potere sommamente incoerente che riuscì a ipnotizzare un popolo intero. Gli scenari odierni vedono all’opera artifici diversi e però altrettanto pericolosi e disabilitanti, come hanno evidenziato le due figure di Berlusconi e Sarkozy.

(Via Booksblog)

Gianni Flamini e il quinquennio che sconvolse la Repubblica: gli anni dal 1990 al 1994 raccontati nel libro “Lo scambio”

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Lo scambioEntrato a far parte della mia libreria solo oggi, è uscito da poche settimane per i tipi di Nutrimenti il libro Lo scambio – I cinque anni che sconvolsero la Repubblica (1990-1994) scritto dal giornalista Gianni Flamini:

Quello compreso tra il 1990 e il 1994 è un lustro di presagi, un quinquennium horribile che sconvolge la vita della Repubblica trasformandola nel prologo fatale di ciò che verrà. In cinque anni si butta via tutto senza buttare niente, mentre è in corso una storica trasmigrazione di Cosa Nostra dai territori della politica democristiana verso altri lidi che suggella uno storico scambio nell’area grigia delle collusioni fra politica e criminalità organizzata. Cosa Nostra non procede alla cieca, abbagliata da nuovissime e inedite opportunità come quelle che sembra offrire Forza Italia. La discesa di Silvio Berlusconi nell’agone politico colma il vuoto venutosi a creare per l’azzeramento del sistema che si reggeva sulla Democrazia cristiana e sul Partito socialista, caduti sotto la scure della corruzione e di un’autorità giudiziaria che affronta il momento con una determinazione inedita. Intanto omicidi di personalità, terrorismo e stragi di mafia imperversano prima in Sicilia e poi sul continente. Sono questi, per le cronache giornalistiche, gli anni dello scandalo Gladio, di Tangentopoli e Mani pulite, degli attentati a Falcone e Borsellino, dei delitti della Uno bianca, della bomba all’Accademia dei Georgofili, della tragedia della Moby Prince, della cattura di Totò Riina. In questo marasma generale si muove a proprio agio la loggia P2, in grande attività per piazzare il suo programma di riforma reazionaria dello Stato che ha chiamato Piano di Rinascita Democratica. Licio Gelli confida, per la realizzazione del suo disegno, proprio in Berlusconi, affiliato alla loggia, che diventa capo del governo nel 1994. Prende così il via una tempestosa stagione politica che si arenerà soltanto nel novembre del 2011.

Se n’è parlato su GrParlamento nella puntata della trasmissione Pagine in frequenza dello scorso 20 maggio, condotta da Alessandro Forlani. Titolo della puntata è stato Gli apprendisti stregoni del terrorismo made in Italy e insieme a Flamini in onda c’era Vito Bruschini, autore del libro La strage, il romanzo di piazza Fontana (Newton Compton).

“Il casalese”: il tribunale civile di Napoli respinge la richiesta di sequestro del libro

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Il casalese. Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di lavoroCi sono novità a proposito del libro Il casalese. Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di lavoro e delle mosse legali per farlo sparire chiedendo agli autori un indennizzo milionario di cui si parlava poco tempo fa. Le racconta Giuseppe Parente su Notte criminale:

Sequestro immediato e distruzione di tutte le copie attualmente in vendita nelle migliori librerie italiane, oltre al risarcimento di un milione e 200 mila euro. Questa era la richiesta formulata al tribunale di Napoli, da Giovanni Cosentino, amministratore unico dell’Aversana Petroli e della Ip service, fratello del deputato del Popolo delle libertà Nicola Cosentino, già sottosegretario all’economia nel governo Berlusconi III ed ex coordinatore regionale del popolo delle libertà in Campania, nei confronti dei nove autore e dell’editore del libro […] pubblicato dalla giovane e coraggiosa casa editrice Cento Autori […]. [Il volume] al momento, è salvo, non sarà quindi né ritirato dal commercio né mandato al macero. Una buona notizia, in questi tempi, davvero tristi e difficili. Il giudice del tribunale civile di Napoli, Angela Carbone, ha respinto la richiesta dei legali di Giovanni Cosentino, di procedere ex articolo 700 per il sequestro del libro, rinviando la decisione al giudizio di merito.

L’articolo prosegue qui e merita di essere letto il profilo che traccia di alcuni personaggi citati dagli autori del libro.

“L’ultima copia del Casalese. Ecco chi e perché non vuole questo libro” chiedendone ritiro e un milione di euro

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L'ultima copia del Casalese

Leggere il libro Il casalese. Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di lavoro, finito con una richiesta di risarcimento danni da un milione di euro e il suo ritiro dal commercio, non è più solo un atto di informazione. Il perché viene spiegato nel post L’ultima copia del Casalese. Ecco chi e perché non vuole questo libro. Intanto ecco la presentazione del volume:

Seconda edizione del libro, aggiornata alle ultime vicende politiche e giudiziarie del caso Cosentino: seconda richiesta d’arresto, voto alla Camera dei Deputati e dimissioni da coordinatore campano del PDL. Uno spaccato dell’Italia di Berlusconi; della politica senza passato e dall’incerto futuro. E da filo conduttore all’ultimo ventennio di storia politica dell’Italia, le tante – forse troppe – coincidenze che hanno scandito un’altra significativa storia: quella di Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia con delega al CIPE, sul cui passato grava la pesante ombra del clan dei Casalesi. A raccontare l’incredibile e “fortunata” storia di un oscuro consigliere comunale di Casal di Principe, che a meno di cinquant’anni si ritrova a ricoprire il duplice incarico di uomo di Governo e di segretario politico del primo e più importante partito della Campania, sono nove autorevoli giornalisti che da anni seguono le vicende politiche e giudiziarie del Paese.

Inoltre in rete si può accedere al gruppo Facebook e firmare una petizione in favore del libro e dei suoi autori.

La mappa degli stereotipi: continenti, nazioni e popoli secondo preconcetti stratificati

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Italy According to Posh Italians

Si intitola The Ultimate Bigot’s Supersized Calendar of the World e mappa, da diverse prospettive (degli Usa, del Vaticano, di Silvio Berlusconi, sull’Africa, sull’Europa orientale e molto altro), gli stereotipi su popoli e nazioni. È stato realizzato e pubblicato su Alphadesigner.

(Via Neatorama)

“Propaganda. L’origine della più potente loggia massonica” nel racconto di Lucia Visca

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PropagandaSegnalava ieri Booksblog il recente libro pubblicato da Castelvecchi e scritto dalla giornalista Lucia Visca con il titolo di Propaganda. L’origine della più potente loggia massonica:

Un fiume carsico che attraversa la storia d’Italia. Un filo rosso che nell’arco degli anni congiunge il malaffare praticato nei Palazzi del potere e coinvolge i protagonisti della scena politica e finanziaria: da Francesco Crispi e Adriano Lemmi fino a – si suppone – Gianni Letta e Luigi Bisignani. Stiamo parlando della loggia Propaganda, la società segreta più influente del nostro Paese ma della quale ancora molti aspetti sono avvolti nel mistero. Se gli scandali recenti lasciano pensare che vi sia stata la ricostituzione della P2, è molto probabile che prima di Licio Gelli qualcun altro avesse dato vita alla P1 […]. Quali sono stati i legami fra massoneria e lo sbarco dei Mille e quello degli Alleati in Sicilia nel 1943? Che rapporti ha avuto la Loggia con la mafia? E ancora, oltre a Silvio Berlusconi, quali sono e che fine hanno fatto gli iscritti alle liste della Propaganda nelle sue varie reincarnazioni.

Della stessa autrice era già uscito nel 2010 per lo stesso editore Pier Paolo Pasolini. Una morte violenta di cui si può leggere una recensione di Francesco Scarcella sul sito Mangialibri.