“Cronache da un inverno europeo”: il documentario in crowdfunding sulla crisi. Tre gli episodi e si inizia dalla Grecia

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Dalla presentazione di Cronache da un inverno europeo, realizzato con il supporto del crowdfunding e rilasciato con licenza Creative Commons:

È un documentario in tre episodi realizzato da Etienne Haug, documentarista francese residente a Berlino. Grazie al contributo volontario di traduttori e professionisti della comunicazione di tutta Europa, il primo episodio dedicato alla Grecia è da oggi disponibile gratuitamente con sottotitoli in più lingue: italiano, tedesco, greco e catalano (oltre che inglese e francese).

Il progetto è presente anche su Twitter e su Facebook.

Viva la FreevoluCCión: si apre il “Free! Music! Contest 2013” per premiare la musica Creative Commons

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Free Music Contest 2013

Al motto di Viva la FreevoluCCión, arriva il Free! Music! Contest 2013 per trovare il miglior brano musicale che, nel corso dell’anno, è stato rilasciato con una delle licenze Creative Commons. Il bando è disponibile in inglese e in tedesco.

(Via Creative Commons blog)

LegalLeaks: da DirittoDiSapere.it il manuale sull’accesso all’informazione per cittadini e giornalisti

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LegalLeaks

Da Diritto di sapere si può scaricare LegalLeaks, il primo manuale sull’accesso all’informazione dedicato a cittadini e giornalisti:

Come si scrive una richiesta di accesso alle informazioni del mio Comune o della mia Regione? E a un Ministero? Posso richiedere dati anche sulle società controllate dallo Stato? […] Il testo è scritto in maniera semplice e diretta per rispondere alle domande più immediate dei non addestti ai lavori, ma comprende anche riferimenti alla legislazione e strumenti di approfondimento. In Italia, infatti, non esiste un Freedom of information act come nei Paesi scandinavi, in Usa e in Gran Bretagna, ma c’è una regolamentazione per l’accesso che può essere utilizzata.

Il manuale è rilasciato con licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo.

L’Europa ai tempi della crisi: il racconto a cavallo tra il 2011 e il 2012 con il libro di Global Voices Books

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EU in CrisisÈ un libro elettronico in più formati quello che innugura il progetto Books di Global Voices. Si intitola EU in Crisis e raccoglie tredici interventi (un’ottantina quelli online, scritti dalla primavera 2011 al luglio 2012 da altrettanti contributori). Come annuncia Global Voices Italia:

L’e-book è rilasciato sotto una licenza Creative Commons Attribution 3.0 ed è scaricabile in tre formati differenti:

Insieme ad un’originale introduzione che offre un’ampia panoramica sulla scenario in atto, questo e-book comprende [testi] che riguardano Grecia, Spagna, Portogallo, Italia e altri paesi europei, colpiti dalla crisi delle banche e dell’Euro, attraverso lo sguardo dei media online partecipativi.

Questo e-book è stato pensato come un flessibile strumento per un’ulteriore diffusione e discussione riguardo questi problemi d’attualità.

Continua su Global Voices Books.

Data journalism: la guida di European Journalism Centre e Open Knowledge Foundation rilasciata con licenza Creative Commons

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Data Journalism Handbook

Lo rilancia un post di Creative Commons, il Data Journalism Handbook, rilasciato con licenza CC BY-SA. È il frutto di una collaborazione tra lo European Journalism Centre e la Open Knowledge Foundation e la versione online, alla release 1.0, può essere consultata qui. Il libro su carta, invece, può essere acquistato qui, sul sito di O’Reilly.

E sempre in tema di data journalism, Andrea Fama ne scrive dal festival di Perugia su Lsdi parlando di un giornalismo lontano.

Domani: “Debtocracy”, un documentario greco cerca le ragioni della crisi e punta contro le omissioni di governi e media

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Debtocracy

Per la prima volta in Grecia un documentario prodotto dal pubblico. ‘Debtocracy’ va alla ricerca delle cause che hanno generato la crisi legata al debito e propone le soluzioni, nascoste dal governo e dai media dominanti. Il documentario viene distribuito liberamente dalla fine di marzo senza ricorrere a diritti d’uso e verrà diffuso e sottotitolato almeno in tre lingue.

Di fatto, a oggi, Debtocracy, rilasciato con licenza Creative Commons, è già disponibile in ben più di tre lingue (oltre all’originaria greca, ci sono anche inglese, francese, tedesca, italiana, spagnola e portoghese). E vuole raccontare una storia molto raccontata – quella dell’incubo del crack pubblico che dalla penisola illenica si è diffuso per tutto il continente – da un punto di vista diverso rispetto a quello letto e riletto un po’ ovunque. Perché – sostengono coloro che lo hanno realizzato – c’è un’altra versione, taciuta ai cittadini, che merita di essere quanto più sviscerata.

Domani di Maurizio ChiericiL’idea della produzione del basso (che ha un suo corrispettivo anche italiano) ha poi funzionato per coprire i costi, anche se si chiede a chi visionerà il documentario una donazione. Ha funzionato così bene che si avverte sul sito del progetto video si legge:

A causa dell’ampia partecipazione, siamo alle prese con qualche difficoltà nell’elaborazione della lista finale dei produttori che desiderano veder pubblicato il loro nome. Vogliamo essere quanto più possibile accusati ben consapevoli che una pubblicazione sbagliata potrebbe causare problemi. La lista sarà presto disponibile e ovviamente verrà inserita nei titoli del documentario.

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“The Power of Open”: racconto in presa diretta dai creatori di cultura libera

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The Power of Open

The Power of Open è un libro che racconta questa storia:

Più di 400 milioni di opere rilasciate in rete con licenze Creative Commons, dalla musica alle fotografie, dai risultati di ricerche a interi corsi scolastici. Creative Commons ha creato l’infrastruttura tecnica e legale che consente un’effettiva condivisione della conoscenza, dell’arte e dei dati messi a disposizione da singole persone, organizzazioni e governi. Ancora più importante è che milioni di creatori traggono vantaggio da questa infrastruttura che arricchisce i beni comuni globali a disposizione di tutta l’umanità.

“The Power of Open” colleziona le storie di quei creatori. Alcuni sono come ProPublica, l’organizzazione di giornalismo investigativo che ha vinto il Premio Pulitzer e che usa CC mentre stringe partnership con le principali società di media del mondo. Altri riguardano filmmaker nomadi, come Vincent Moon che ricorre alle licenze CC perché elemento essenziale di uno stile di vita volto all’apertura. L’ampiezza di questi usi è grande tanto quanto la creatività [di tutti coloro] che scelgono di aprire i loro contenuti, le loro espressioni artistiche e le loro idee al resto del mondo.

Il libro, introdotto da testi di Catherine Casserly e Joi Ito (rispettivamente ceo e presidente di Creative Commons), è disponibile in varie lingue e la sua promozione è prevista in diversi continenti.

(Via BoingBoing)

Creative Commons e Youtube: supporto per “licenziare” video in modalità copyleft

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YouTube powered by Creative Commons

Tutte le volte che mi è capitato di spiegare come cercare materiale rilasciato con licenze Creative Commons, per quanto riguarda i video caricati su Youtube il discorso era complicato. Ora finalmente sarà possibile usare il supporto che CC mette a disposizione della piattaforma di video sharing più nota. Se ne legge sul blog di Creative Commons e anche su quello di Stefano Maffulli.

Soundreef: arriva in Italia una prima alternativa alla Siae per i diritti di diffusione

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Non ha direttamente a che fare con il copyleft, seppur una parte di questa esperienza potrebbe comprendere anche produzioni libere. Ma con l’avvento di Soundreef, che si propone di gestire diritti d’autore derivanti dalla circolazione di musica nelle catene della grande distribuzione e per la diffusione più in generale, forse inizia a rompersi un monopolio che non ha agevolato chi voleva rilasciare con Creative Commons. Peraltro Soundreef nasce sotto il cappello di Beatpick, che invece della musica sotto CC ha fatto il suo punto focale.