Una recensione dal Fatto Quotidiano: “Quando il faccendiere si traveste da giornalista”. Identikit della fauna umana in un mondo particolare

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Il faccendiereMaurizio Chierici, sul Fatto Quotidiano oggi in edicola, parla del libro Il faccendiere (Il Saggiatore) mettendolo a confronto con un altro di recente uscita, L’uomo che sussurra ai potenti (Chiarelettere), scritto dall’ex giornalista (tra i tanti lavori svolti) Luigi Bisignani e Paolo Madron, direttore ed editore di Lettera43. Scrive Chierici:

I ragazzi non trovano lavoro e la tentazione di infilarsi nella scia dei potenti può affascinare i cuori disperati. Non è una carriera per tutti. Apprendistato severo fra comprimari che sgomitano nelle reti ambigue di chi conta. Si allargano in politica e negli affari, inventano e “fingono di sapere, mescolano il falso al vero per stupire”, [si] racconta nel Faccendiere, biografia di Elio Ciolini, l’uomo che sapeva tutto, Il Saggiatore. Senza lo specchio dei giornali o sussurri dei talk show, il faccendiere non può far strada nel mercato delle notizie, labirinto dalle mille scorciatoie controllate dalle confraternite di qualche ufficio segreto. Travestirsi da giornalista “bene informato” è la risorsa che continua a funzionare. Cortigiani di Gelli e robot di Berlusconi: l’abitudine non cambia. Piduisti accampati attorno ai governi o manovalanze che depistano le stragi […]. Imbroglioni per vocazione o poveracci dall’obbedienza pronta e assoluta?

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Documentario franco-tedesco racconta l’anomalia del Caimano e della sua storia

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Lettera43, il quotidiano online diretto da Paolo Madron, pubblica la storia del Caimano alla tedesca, raccontando del documentario franco-tedesco Die Akte Berlusconi, prodotto da Arte.tv e Zdf e realizzato da Maria Rosa Bobbi e Michael Busse. Se il video può essere visto in versione integrale qui (per buona parte in tedesco), l’articolo anticipa che:

«Il tycoon di Mediaset vuole davvero plasmare l’Italia a immagine e somiglianza del piano di “rinascita democratica” della loggia di Licio Gelli Propaganda Due?» L’ipotesi è stata portata avanti per tutti i 52 minuti della pellicola […] che i documentaristi hanno girato, partendo dal presupposto di perseguire una tesi predefinita, sulla base della mole del materiale raccolto. Così, minuto dopo minuto, nel lavoro di Bobbi e Busse, “premiata coppia” che in 30 anni […] ha confezionato 50 documentari su commissione, ha preso corpo un parallelo tra l’Italia odierna del governo Berlusconi e quella disegnata, negli anni ’70, dagli uomini di Gelli, fino a quando, nel 1981, con la pubblicazione delle liste, non esplose lo scandalo P2 […]. Dagli indizi che vogliono la sua carriera di imprenditore costruita grazie ai soldi e alla protezione della mafia all’incontrastato potere di manipolazione dell’opinione pubblica raggiunto con le sue tivù, com’è possibile, si sono chiesti i due filmmaker nella versione franco-tedesca del Caimano, che Berlusconi, nonostante le ripetute violazioni, finora l’abbia sempre fatta franca, superando indenne ben oltre 20 procedimenti giudiziari?

L’articolo merita di essere letto per esteso. Tra gli intervistati nel documentario, invece, il senatore Sergio Flamigni, i magistrati Gherardo Colombo e Mario Ristuccia, il colonnello della guardia di finanza Guido Mario Geremia, don Antonio Gallo, il giornalista Raffaele Fiengo, l’imprenditore Francesco Di Stefano (l’editore di Europa 7, inciampata nel cosiddetto lodo Rete4), il politico Leoluca Orlando, l’architetto del premier Mario Catalano e lo stesso pluricitato nel video Licio Gelli (tornato a parlare poche settimane fa). C’è margine per sperare che una tivù italiana ne acquisti i diritti e lo trasmetta anche nel Belpaese?