“I soldi della P2”: sequestri, casinò, mafie e neofascismo, una lunga scia che porta a Gelli

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I soldi della P2

Il libro I soldi della P2, scritto con Fabio Repici e Mario Vaudano e pubblicato da Paper First (la casa editrice del Fatto Quotidiano), è il frutto di una lunga ricerca che va a sondare le vicissitudini di tre magistrati e le loro inchieste ricostruendo un quadro da cui discende un pezzo di storia recente finora rimasto insondato:

Vittorio Occorsio, trucidato a Roma dai colpi di mitra di Pierluigi Concutelli. Bruno Caccia, ammazzato a Torino da un commando ‘ndranghetista ancora non identificato. Giovanni Selis, miracolosamente scampato ad Aosta a una bomba piazzata sotto la sua auto, isolato dai colleghi, morto suicida pochi anni dopo.

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Il giorno in cui un pezzo d’Italia perse l’innocenza: 47 anni fa la strage di piazza Fontana

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Banca nazionale dell'agricoltura, piazza Fontana, Milano

Si era ancora innocenti, all’ora di pranzo del 12 dicembre 1969, quando il telegiornale delle 13.30 aveva raccontato agli italiani che la Grecia dei colonnelli si era ritirata dal consiglio d’Europa dove si discuteva della sua sospensione. E aveva raccontato anche che la vertenza sindacale dei lavoratori dell’editoria sembrava mettersi al bene mentre nulla cambiava per i metalmeccanici, che restavano in stato di agitazione. Intanto – proseguiva la catena delle notizie – a Palermo non si arrestavano le indagini per la strage di viale Lazio, uno dei momenti più feroci della prima guerra di mafia. Ma in mezzo a tutti quegli scorci di vita e fatti, l’edizione del notiziario si concludeva con un soffio dell’innocenza tramontante degli anni Sessanta.

Lucio Battisti, snobbato dalla sinistra perché poco o per nulla impegnato, un fascistoide per qualcuno, come tutti quelli che non si schieravano, continuava a respirare a pieni polmoni la consacrazione del suo successo dopo ostacoli e delusioni. Era stato un anno fortunato, per lui, il migliore di tutti, iniziato in febbraio con il successo al festival di Sanremo dove aveva cantato Un’avventura e proseguito in estate con Acqua azzurra, acqua chiara, pezzo del trionfo al Festivalbar e al Cantagiro. Con una cadenza burina a rivendicare la sua estrazione sabina, e mentre confessava con una punta di imbarazzo al microfono di Lello Bersani che non aveva mai studiato musica, mescolava la timidezza dello sguardo alla caparbietà del suo percorso artistico.
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Addio a Michele Cacioppo, l’ispettore che ha indagato in silenzio sulla stagione delle stragi

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Michele Cacioppo

Chi ha lavorato con lui conserva ricordi precisi. Il sigaro che accendeva appena sceso dalla moto per dare qualche tiro prima di entrare in uffici in cui il divieto di fumo è legge da anni. E l’abilità nelle ricerche d’archivio. In primis gli archivi delle questure, che conosceva alla perfezione, ma anche di procure e apparati di intelligence, da cui aveva acquisito fascicoli e atti che poi si era studiato per le sue annotazioni destinate alla procura di Brescia.

L’ispettore di polizia Michele Cacioppo, nato il 28 aprile 1957 a Menfi, in provincia di Agrigento, è stato un protagonista silenzioso di una stagione. È quella delle indagini, seguita agli anni della strategia della tensione, delle stragi, dei depistaggi, dei morti nelle banche, nelle stazioni, nelle piazze. In forza ai servizi antiterrorismo della Direzione centrale della polizia di prevenzione, praticamente da sempre era stato in prima linea in indagini delicatissime. Ustica, per citare solo un episodio, con le 81 vittime morte a bordo del Dc9 dell’Itavia abbattuto il 27 giugno 1980 nei cieli del Mediterraneo.

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“Il lato oscuro”: due sorelle, webdocumentario su una storia degli anni di piombo

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Webdocumentario “Il lato oscuro”. Due sorelle, una storia degli anni di piombo, su Repubblica:

Elena, ex terrorista nera, e Mariella, giornalista di sinistra, si ritrovano 35 anni dopo un arresto che sconvolse la famiglia. L’occasione è il libro che Elena ha appena scritto “Non mi abbracciare” (Wingsbert House). Un confronto drammatico sulla giovinezza, il rapporto col padre, Renato Venditti (famoso giornalista comunista), la politica: dal tormento per gli errori fatti fino alla riconciliazione. “Quando uno mette piede nel suo lato oscuro tutto sembra possibile”

di Concetto Vecchio
Riprese di Sonny Anzellotti, Paolo Saracino e Maurizio Stanzione
Montaggio di Paolo Saracino

Trentaquattro anni fa l’omicidio del magistrato romano Mario Amato: indagava sulla destra eversiva e fu lasciato solo tra le minacce

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Trentaquattro anni fa, il 23 giugno 1980, veniva ucciso il magistrato Mario Amato che indagava – nella completa solitudine e sotto minaccia – sulla destra eversiva. Per due volte, tra il marzo di quell’anno e qualche giorno prima di morire, aveva denunciato la preparazione di attività terroristiche affermando che il Paese rischiava di scivolare verso la guerra civile. Gli chiusero la bocca mentre attendeva l’autobus sotto casa, diretto in procura a Roma.

“Gli anni spezzati” sul piccolo schermo e il racconto di Piazza Fontana e Calabresi da chi conosce le carte come Luciano Lanza

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Banca Nazionale dell'Agricultura, Piazza Fontana, MilanoCon la prima puntata della serie Gli anni spezzati di Graziano Diana, puntata sulla figura del commissario Luigi Calabresi, la rivista Una città ripropone un’intervista pubblicata nel 1997. Si intitola La strategia segreta, è firmata da Franco Melandri e l’intervistato è il giornalista Luciano Lanza, autore del libro Bombe e segreti. Piazza Fontana: una strage senza colpevoli, pubblicato da Eleuthera. Eccone un estratto:

Questo convegno [quello dell’Istituto Pollio che ebbe luogo dal dal 3 al 5 aprile 1965 svolgendosi all’Hotel Parco dei Principi di Roma, ndb] fu, in pratica, l’atto costitutivo dei Nuclei di difesa dello Stato (Nds), un’organizzazione parallela a Gladio: mentre Gladio era l’organizzazione “ufficiale” di difesa territoriale in caso di invasione da parte del blocco comunista (e infatti praticamente non fece mai nulla), i Nds erano invece l’organizzazione che doveva prevenire dall’interno, e con ogni mezzo, l’avanzata del comunismo in Italia.

La “strategia della tensione” si perfezionò nel ’69, quando il gruppo neonazista di Franco Freda e Giovanni Ventura, con base a Padova, il 25 aprile mise le bombe alla Fiera Campionaria e alla stazione centrale di Milano, mentre il 9 agosto collocò dieci bombe su vari treni in tutta Italia, provocando 12 feriti. Questa stessa strategia toccò il culmine il 12 dicembre ’69, giorno in cui il gruppo di Freda e Ventura, il gruppo di Ordine Nuovo di Venezia-Mestre e il gruppo di Avanguardia Nazionale di Roma, piazzarono alcune bombe a Roma, alla Banca Nazionale del Lavoro e all’Altare della Patria, provocando rispettivamente 14 e 4 feriti, e a Milano, dove, alla Banca nazionale dell’agricoltura, il bilancio fu di 16 morti e oltre 100 feriti, mentre la bomba alla Banca commerciale italiana non esplose. Venne fatta esplodere in seguito, eliminando una prova importantissima.

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“Estrema destra”: in un libro del giornalista Guido Caldiron la mappa nera dell’Europa del terzo millennio

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Estrema destraÈ uscito in questi giorni per i tipi di Newton Compton il libro Estrema destra del giornalista Guido Caldiron:

Dalla strada al Parlamento: chi sono i protagonisti del nuovo fascismo mondiale? Lupi solitari o gruppi strutturati? Giovani esaltati o uomini di governo? Le loro idee si fermano agli slogan o possono tradursi in violenza? Populisti, xenofobi, identitari, i nuovi fascisti del Terzo millennio fomentano l’odio razziale e spesso cavalcano l’onda dell’antieuropeismo e del rifiuto del mondo globalizzato, “colpevole” ai loro occhi della grande crisi economica. Dall’Italia all’Inghilterra, dall’Europa dell’Est alla Francia, dalla Scandinavia alla Grecia, fino agli Stati Uniti, la nuova destra estrema sta prendendo sempre più potere persino in Paesi dalla lunga tradizione democratica, che insospettabilmente stanno aprendo i loro “salotti buoni” a idee e personaggi che fino a pochi anni fa ne sarebbero stati banditi. Eppure le istanze degli estremisti neri prendono piede anche per le strade di periferia, puntando sul malcontento popolare, sull’islamofobia post 11 settembre, sulla rabbia dei delusi della politica tradizionale. Guido Caldiron – giornalista che da anni studia l’ascesa della destra estrema – analizza, grazie a una vastissima documentazione, un fenomeno inquietante e in espansione, che sta passando dal sottobosco della cultura underground a forme sempre più evidenti di esercizio del potere.

Se ne può leggere anche qui (Il Messaggero del 16 giugno) e qui (Left del 22 giugno).

“I denti del drago”: il nuovo libro di Saverio Ferrari sull’Internazionale nera dalle prime esperienze del dopoguerra a oggi

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I denti del dragoEsce tra pochi giorni, il prossimo 18 maggio, un nuovo libro di Saverio Ferrari, dal 1999 alla guida dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre. Pubblicato da BFS Edizioni, si intitola I denti del drago – Storia dell’Internazionale nera tra mito e realtà:

Un lavoro storico-giornalistico condotto sulla base dei materiali informativi provenienti dai centri di documentazione ebraici, della Resistenza e della Deportazione, ma soprattutto reperiti in questi ultimi anni negli archivi di polizia e dei servizi segreti. Una ricca documentazione per una ricerca non all’insegna di suggestioni o facili sensazionalismi, ma di una minuziosa ricostruzione dei multiformi tentativi di dar vita a un coordinamento dell’estrema destra su scala mondiale.

Un excursus pluridecennale, dalla prima Internazionale di Malmoe alle reti neonaziste attuali, da Blood and Honour agli Hammerskin, passando per gli antisemiti del Nuovo ordine europeo, i terroristi dell’Oas, Jeune Europe, la World union of national socialits e le trame dell’Aginter Presse dietro la strage di piazza Fontana e la strategia della tensione in Italia.

A chiusura del libro, in appendice, compare un saggio sui populismi e le estreme destre europee di oggi. Infine per consultare l’indice e la scheda completa del volume si può vedere qui.