Addio a Michele Cacioppo, l’ispettore che ha indagato in silenzio sulla stagione delle stragi

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Michele Cacioppo

Chi ha lavorato con lui conserva ricordi precisi. Il sigaro che accendeva appena sceso dalla moto per dare qualche tiro prima di entrare in uffici in cui il divieto di fumo è legge da anni. E l’abilità nelle ricerche d’archivio. In primis gli archivi delle questure, che conosceva alla perfezione, ma anche di procure e apparati di intelligence, da cui aveva acquisito fascicoli e atti che poi si era studiato per le sue annotazioni destinate alla procura di Brescia.

L’ispettore di polizia Michele Cacioppo, nato il 28 aprile 1957 a Menfi, in provincia di Agrigento, è stato un protagonista silenzioso di una stagione. È quella delle indagini, seguita agli anni della strategia della tensione, delle stragi, dei depistaggi, dei morti nelle banche, nelle stazioni, nelle piazze. In forza ai servizi antiterrorismo della Direzione centrale della polizia di prevenzione, praticamente da sempre era stato in prima linea in indagini delicatissime. Ustica, per citare solo un episodio, con le 81 vittime morte a bordo del Dc9 dell’Itavia abbattuto il 27 giugno 1980 nei cieli del Mediterraneo.

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A vent’anni da Capaci, il racconto del tradimento dello Stato, dei mandanti rimasti ignoti e delle indagini troncate

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Lucarelli Racconta - Speciale Falcone e Borsellino

Sono trascorsi vent’anni esatti dall’omicidio di Giovanni Falcone, di sua moglie, Francesca Morvillo, e degli agenti della scorta, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani. Carlo Lucarelli ha dedicato uno speciale della sua trasmissione alle stragi del 1992 e del 1993. E sul blog Finanza e potere il giornalista Giuseppe Oddo scrive delle ipotesi sui mandanti occulti, oltre che a Falcone fu impedito di indagare su Gladio.

Trasferimenti di sospetti terroristi: un’indagine su patto Aznar-Bush

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  • Peacereporter, Aperta inchiesta su ‘patto’ tra Aznar e Cia sui voli segreti:

    Il governo socialista spagnolo e l’Audiencia Nacional (tribunale speciale antiterrorismo) apriranno un’inchiesta sul patto segreto raggiunto nel 2002 dall’ex premier José María Aznar con il presidente uscente degli Stati Uniti, George Bush, per il trasferimento di presunti terroristi nella base militare Usa di Guantanamo, a Cuba. Lo ha annunciato ieri il ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, in seguito alla pubblicazione sul quotidiano “El Pais” dei documenti relativi all’accordo tra Aznar e Bush. “Stiamo indagando sull’intera vicenda”, ha affermato Moratinos, negando di essere a conoscenza dei documenti pubblicati ieri, “e al termine dell’inchiesta offriremo alla giustizia e all’Audiencia nacional tutta la nostra collaborazione”. Un portavoce degli Esteri, nel frattempo, ha segnalato che ancora non sarebbe stato individuato il rapporto incriminato in cui il direttore generale della Politica estera per l’America del Nord, Miguel Aguirre de Carcer, racconta dell’incontro avvenuto nel gennaio 2002 tra l’allora ministro, Josep Piqué, e il consigliere politico-militare dell’ambasciata Usa. Durante quell’incontro, il funzionario statunitense aveva chiesto a Piqué l’autorizzazione ad utilizzare scali militari spagnoli per il trasferimento dei presunti terroristi dall’Afghanistan a Guantanamo. Il partito di estrema sinistra “Izquierda Unida”, da parte sua, ha chiesto invece che Moratinos e l’attuale ministra della Difesa, Carme Chacòn, rispondano dell’intera vicenda alla Camera dei deputati insieme al direttore dell’intelligence, Alberto Saiz.