Notte Criminale: parla Carlo Calvi, il figlio del “banchiere di Dio”. “Lacune nei due primi gradi di giudizio”

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Notte criminaleMarina Angelo, direttrice di Notte Criminale, intervista Carlo Calvi, il figlio di Roberto, il banchiere di Dio, per dire che “in base alla mia esperienza esistevano sufficienti lacune nei due livelli di giudizio precedenti per giustificare un rinvio”:

L’Italia è un Paese ricco. Ricco di “perché”, l’unico dato in crescita all’interno di questa crisi. Molte storie rimangono un giallo dai contorni delineati ma dai colpevoli sfuggenti. Una di queste è, sicuramente, il caso della morte di Roberto Calvi […], nato a Milano il 13 Aprile 1920 e trovato impiccato sotto il Ponte dei Frati Neri a Londra il 18 giugno 1982 con le tasche dei pantaloni pieni di pietre ( 5 chilogrammi) e un documento intestato a Gian Roberto Calvini. Una storia che spende molti di quei perché, e non sconta nemmeno se e ma. Abbiamo interpellato il figlio Carlo da sempre impegnato alla ricerca di quella verità che, ad oggi, pare non voler arrivare.

Sono passati quasi trent’anni da quel delitto, vestito inizialmente da suicidio. E vale la pena continuare nella lettura. Qui

“Il casalese”: il tribunale civile di Napoli respinge la richiesta di sequestro del libro

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Il casalese. Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di lavoroCi sono novità a proposito del libro Il casalese. Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di lavoro e delle mosse legali per farlo sparire chiedendo agli autori un indennizzo milionario di cui si parlava poco tempo fa. Le racconta Giuseppe Parente su Notte criminale:

Sequestro immediato e distruzione di tutte le copie attualmente in vendita nelle migliori librerie italiane, oltre al risarcimento di un milione e 200 mila euro. Questa era la richiesta formulata al tribunale di Napoli, da Giovanni Cosentino, amministratore unico dell’Aversana Petroli e della Ip service, fratello del deputato del Popolo delle libertà Nicola Cosentino, già sottosegretario all’economia nel governo Berlusconi III ed ex coordinatore regionale del popolo delle libertà in Campania, nei confronti dei nove autore e dell’editore del libro […] pubblicato dalla giovane e coraggiosa casa editrice Cento Autori […]. [Il volume] al momento, è salvo, non sarà quindi né ritirato dal commercio né mandato al macero. Una buona notizia, in questi tempi, davvero tristi e difficili. Il giudice del tribunale civile di Napoli, Angela Carbone, ha respinto la richiesta dei legali di Giovanni Cosentino, di procedere ex articolo 700 per il sequestro del libro, rinviando la decisione al giudizio di merito.

L’articolo prosegue qui e merita di essere letto il profilo che traccia di alcuni personaggi citati dagli autori del libro.

Notte Criminale: torna in libertà il testaccino Raffaele Pernasetti. Fece parte della banda della Magliana e fu uomo di De Pedis

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Raffaele PernasettiSu Notte Criminale Alessandro Ambrosini racconta che torna a Roma Raffaele Pernasetti. “Er palletta” fu uno dei boss targato Banda della Magliana:

Il “testaccino”, uomo fidato di Enrico De Pedis, ha convinto con la sua buona condotta e con le informative che sono arrivate da Roma, circa la sua non più pericolosità, i giudici Niro, Mirani, Lorenzoni e Masini. La storia giudiziaria di Pernasetti parla di omicidio, spaccio di stupefacenti,associazione a delinquere, detenzione e porto illegale di armi ed evasione. Non si è fatto mancare niente nel suo curriculum. È detenuto dal 21 ottobre del 2002 a fronte di una pena residua complessiva di più di 18 anni, ne aveva già scontati 8 precedentemente e 3 sono stati abbonati con l’indulto del 2006.

Doveva uscire nel 2017 ma la sua buona condotta e la sua autocritica per il passato hanno convinto tutti. Insomma, niente di strano se uno dei personaggi più pericolosi della famosa banda ottiene la semilibertà a Roma. In uno dei momenti più “caldi” degli ultimi 20 anni, nella città dove lo ha visto come uno dei re del mondo criminale. Il potere e il lusso in cui ha vissuto nel decennio ‘80/’90 sono un ricordo lontano, lavorerà come lavapiatti in una trattoria, fine di una parabola discendente.

Continua qui. E accade in un periodo in cui la “bandaccia” è tornata a far parlare di sé per fatti più recenti di quelli attribuiti al nucleo storico del gruppo malavitoso.

Notte Criminale: l’esercito per liberare Aldo Moro? Imposimato: “Se si archivia l’inchiesta su via Montalcini, andremo a Strasburgo”

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Assassinato Aldo MoroTrentatré anni dopo il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro, si è in attesa della decisione del gip di Roma sull’opposizione all’archiviazione di un’indagine aperta nel 2008 dalla procura di Roma. Indagine partita dalla testimonianza di un militare che sostenne di essere stato in via Montalcini 8 tra il 23 aprile e l’8 maggio 1978. Con lui ci sarebbe stato un contingente pronto a fare irruzione nel covo brigatista dove Aldo Moro era tenuto prigioniero, ma – ha raccontato il testimone – alla vigilia dell’eliminazione dello statista sarebbe giunto l’ordine di smobilitare.

L’opposizione è stata presentata a metà dell’estate scorsa da Ferdinando Imposimato, presidente onorario della Cassazione e già giudice che seguì dal 1978 al 1984 l’istruttoria sul caso Moro. Oggi è l’avvocato che rappresenta Maria Fida Moro, che ha firmato a sua volta l’opposizione, e nel documento di 26 pagine c’è una richiesta specifica: che si continui a indagare su quello che accadde in via Montalcini. E soprattutto su ciò che non accadde.

Nell’aula dove è iniziata la discussione Imposimato ha compiuto due azioni. La prima sollevare un difetto di giurisdizione ordinaria chiedendo che il fascicolo sia preso in carico dalla magistratura penale militare, dato che parte del suo lavoro comprende anche la strage di via Fani del 16 marzo 1978, quando per rapire il politico Dc venne sterminata la sua scorta, composta dai carabinieri Domenico Ricci e Oreste Leonardi e dai poliziotti Raffaele Jozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. La seconda invece è un annuncio: se la sua opposizione dovesse essere rigettata, ha già pronto un ricorso in Cassazione. Ricorso che comprende anche la richiesta di rimozione di segreto militare da alcuni dei documenti che riguardano via Fani. Inoltre, oltre alla Suprema Corte, si rivolgerà anche alla giustizia europea, portando la questione a Strasburgo.

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Colarieti per Notte Criminale: “La strana morte di Mario Ferraro, agente del Sismi”

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Mario FerraroC’è chi ha detto che i misteri non esistono se non negli ambiti religiosi. Il resto va rubricato sotto la dicitura “segreti”. Quello raccontato da Fabrizio Colarieti su Notte Criminale è da ascrivere alla categoria di cui sopra. È la strana morte di Mario Ferraro, agente del Sismi:

Roma, via della Grande Muraglia Cinese 46, 16 luglio 1995. È domenica e a Roma è una giornata molto calda. Il tenente colonnello dell’Esercito, Mario Ferraro, 46 anni, calabrese, distaccato al Sismi, esperto in informatica, traffici di armi e terrorismo internazionale, è in casa insieme alla sua compagna, Maria Antonietta Viali, per gli amici Antonella. Sono al quinto piano, in un attico nel quartiere Torrino, accanto all’Eur. La coppia è in assoluto relax dopo aver trascorso una giornata serena e scandita da poche e semplici azioni, ignari che quella sia la loro ultima domenica insieme.

Il post, piuttosto corposo, prosegue qui e si addentra in altri segreti. Tra questi il delitto Alpi-Hrovatin, Gladio e le sue missioni, il sequestro Moro, i traffici d’armi passati per la procura di Torre Annunziata e finiti nell’inchiesta Cheque to cheque. Un interessante spaccato di avvenimenti recenti, metodi e “soluzioni”.

NotteCriminale.it: meno due giorni alla partenza. Da mercoledì online il sito che racconta il crimine in Italia

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Notte criminaleLo si scriveva qualche giorno fa: mancano meno di due giorni all’avvio di NotteCriminale.it, il portale sul crimine in Italia che verrà inaugurato mercoledì, 9 novembre, alle 11.30, nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Roma, a Palazzo Wedekind (Piazza Colonna, 366). Ed ecco il comunicato in base al quale si presenta più approfonditamente:

Una scelta, quella della data, con la quale «vogliamo sottolineare – spiega Alessandro Ambrosini, ideatore, curatore ed editore del progetto – la nostra assoluta libertà. Libertà che per noi significa oltrepassare quel muro che a volte vincola ed ostacola il vero giornalismo». Il sito, curato da Helmet Group, vuole soddisfare un target di pubblico vasto ed eterogeneo grazie alla qualità delle informazioni (inchieste, dossier, rivisitazioni di crimini e criminali, rubriche, interviste o semplice cronaca), del materiale (foto inedite, video, documenti) e della multimedialità che, adattata ai nuovi strumenti di comunicazione, ha raggiunto i lettori attraverso le varie applicazioni per smartphone o tablet.

Ideata inizialmente per dare il nome ad un evento che ripercorreva il crimine di Roma, Milano e Venezia dagli anni ’70 ad oggi, Notte Criminale ha debuttato sul web nel settembre del 2010 come “blog-test” d’interesse attorno all’argomento criminalità di ieri e di oggi. La sua crescita da allora è stata esponenziale: 6.000/8.000 visite giornaliere uniche al blog, per un totale di oltre 800.000 visitatori (598.445 visitatori unici) e 860.000 pagine viste per una media mensile pari a 49.870.

Accanto al sito ci sono e rimangono l’account Youtube, dove sono stati pubblicati video e interviste realizzati dallo staff di Notte Criminale, e quello Facebook, che “hanno contribuito ad accreditare il blog come punto di riferimento non solo tra i lettori più o meno ‘esperti’ ma anche tra giornalisti, magistrati, giudici e avvocati grazie anche a scoop quali quelli su Vallanzasca e quello più recente sul caso Ustica”.

Roma, Alemanno e la violenza: Medici sul “Manifesto”, più che della fiction, è colpa della criminalità organizzata

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Tutta colpa del cinema e del piccolo schermo, per il sindaco Gianni Alemanno, a commento dell’infittirsi di fatti criminali a Roma. Sul tema gli risponde dalle colonne del Manifesto il giornalista Sandro Medici (ripreso da Micromega online) che scrive:

Non sono gli immigrati, le comunità rom, i tanti poveracci che vagano, i problemi di questa città. Non sono loro a minacciarla, come sostiene la destra. Semmai è proprio dalle intolleranze e dal razzismo che affiorano comportamenti sociali rancorosi e incattiviti: aggressioni, spedizioni punitive, violenze sessuali, bastonate e puncicate. Alimentando le paure e scaricandole sui più deboli, è questa la Roma che Alemanno ha finito per offrirci.

Ed è in questo quadro desolato, con una città disorientata e incattivita, oltreché impoverita socialmente e culturalmente, che è in corso un tentativo strategico di insediamento criminale nel tessuto economico romano. Un tentativo che intanto sta progressivamente impossessandosi del sistema operativo della criminalità locale, disarticolando equilibri consolidati, eliminando chi fa resistenza o stringendo nuove alleanze.

Un processo che di certo determinerà nuove linee di comando: da cui non sembrano estranee le potenti organizzazioni camorriste e ‘ndranghetiste, bisognose di riversare e riciclare i loro giganteschi profitti illegali in una rete immobiliare e commerciale sostanzialmente «pulita» come quella romana; il recente sequestro di storici e prestigiosi locali, segretamente acquistati da alcuni clan, ne è una clamorosa dimostrazione.

Continua qui.

Notte criminale: terza e ultima parte del dossier “Belgio, gli assassini folli del Brabante: 28 morti senza un perché”

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Belgio, gli assassini folli del Brabante - Terza parte

Su Notte criminale è uscita la terza è ultima parte del dossier Belgio, gli assassini folli del Brabante: 28 morti senza un perché. La prima parte è qui e la seconda invece qui.