Ustica, Daria Bonfietti: “Sappiamo tutto, ora serve la verità”

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Strage di Ustica

Il testo che segue è di Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti delle Vittime della strage di Ustica, ed è stato pubblicato dal quotidiano Il manifesto lo scorso 25 giugno 2016. Qui, invece, il podcast della trasmissione di Rai3 Fahrenheit di oggi intitolata Verità opache sul missile che il 27 giugno 1980 uccise le 81 persone a bordo del Dc9 dell’Itavia e sul “segreto di stato strisciante” che non oppone un segreto di Stato vero e proprio, ma rende difficile, se non impossibile, l’accesso alle fonti documentali. In onda, ospiti di Loredana Lipperini, anche Daria Bonfietti e il giornalista Fabrizio Colarieti di Stragi80.it.

Ricordiamo il 36° Anniversario della strage di Ustica e continuiamo il cammino verso la verità. Sappiamo già molto di quello che è accaduto nel cielo: sappiamo che «il DC9 è stato abbattuto all’interno di un episodio di guerra aerea, guerra di fatto e non dichiarata», come ci rivela il giudice Rosario Priore già nel 1999.
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Declassificazione degli atti sulle stragi: ma quale disclosure? La direttiva Renzi, la trasparenza e la beffa

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La strage di piazza della LoggiaA fine aprile la direttiva Renzi sulla declassificazione degli atti sulle stragi veniva presentata come la più grande operazione di “disclosure” della storia italiana. A sette mesi di distanza, sembra invece un bluff. Ecco il testo di due articoli pubblicati oggi a pagina 24 dal quotidiano La Repubblica. Uno è a firma di Alberto Custodero e si intitola “Il giallo dei faldoni di Piazza della Loggia” mentre il secondo è il commento di Filippo Ceccarelli “L’armadio vuoto dei misteri d’Italia. Così la trasparenza diventa una beffa”. Eccone i testi in integrale.

Il giallo dei faldoni di Piazza della Loggia
Desecretati i documenti del ministero della Difesa: ma dentro ci sono solo vecchie carte sui rapporti internazionali del Pci Nessun riferimento a neofascisti e servizi segreti deviati. E nei dossier le stragi degli anni Settanta vengono definite “Eventi”
Alberto Custodero

Roma – Sorpresa. Tra i carteggi segreti del Ministero della Difesa (resi pubblici dalla direttiva Renzi) sulla strage di Piazza della Loggia, ci sono per la maggior parte documenti sul Partito comunista. Ma quella strage, come quella di “Piazza Fontana” e tante altre del periodo della “strategia della tensione”, non portavano forse la firma di estremisti di destra, ordinovisti in odor di servizi segreti?

All’Archivio Centrale dello Stato nei mesi scorsi erano stati desecretati i documenti del ministero degli Affari Esteri su Ustica. E quelli su Ilaria Alpi. Ora la discovery riguarda il dicastero di Roberta Pinotti. Ma aprendo quei faldoni delle Forze Armate, si scopre che sul frontespizio delle cartelline, le stragi a cavallo degli anni Sessanta e Settanta (Piazza Fontana a Milano. Piazza della Loggia a Brescia. Peteano in Friuli), sono state relegate a “eventi”. Mentre il disastro del Dc9 Itavia precipitato a Ustica, con ogni probabilità colpito da un missile, è stato relegato a “incidente”.
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Agenzia Dire: online il mini documentario “Strage di Ustica, è il momento della verità (anche se i giovani oggi non ne sanno nulla)”

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Strage di Ustica, è il momento della verità (anche se i giovani oggi non ne sanno nulla) è un mini documentario dell’Agenzia Dire (dura 21 minuti circa) che dell’abbattimento del Dc9 del 27 giugno 1980 (ma non solo) parla più diffusamente qui

Ustica, Itavia contro i ministeri: già nel 2003 in una sentenza venivano spiegati i motivi delle colpe istituzionali

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Qui, su Stragi80.it, la sentenza della terza sezione civile della Suprema Corte di Cassazione depositata il 22 ottobre 2013, quella in cui si parla esplicitamente di depistaggi.

E poi una sentenza del 25 luglio 2003, Aerolinee Itavia Spa contro ministeri della Difesa, dei Trasporti e dell’Interno. Già allora la sezione stralcio sesta bis del tribunale di Roma spiegava bene perché le responsabilità istituzionali nella strage di Ustica erano concrete. Ora giunge il nuovo suggello della Cassazione.

Stragi80.it e la sciagura di Ustica, va online l’ultimo audio del pilota del Dc9: “Tutto bene”. Poi l’esplosione

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Sono circa le 20.50 del 27 giugno 1980 e Domenico Gatti, il comandante dell’aereo Dc9 I-Tigi decollato dall’aeroporto di Bologna e diretto a Punta Raisi, dove dovrebbe atterrare alle 21.13, pronuncia le ultime parole dirette ai 77 passeggeri, che viaggiano insieme a lui e ad altri 3 componenti dell’equipaggio. L’audio originale, 2 minuti e 10 secondi, lo pubblica Stragi80.it, l’archivio storico-giornalistico creato dai giornalisti Daniele Biacchessi e Fabrizio Colarieti e che riunisce i documenti sulla strage di Ustica, giunta quasi alla vigilia del trentatreesimo anniversario.

Qui il materiale messo a disposizione su Stragi80.it mentre qui prosegue l’articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano.

A Bologna “Una città per gli archivi” diventa realtà: online i documenti dei primi 55 fondi documentali. Entro l’anno saranno 200 mila

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Una citta' per gli archivi

Di Una città per gli archivi se n’era già parlato tempo fa, quando era stata annunciata. Adesso il progetto, che mira a inventariare, restaurare e sistemare in ambienti idonei circa 150 fondi documentali pubblici e privati mettendoli a disposizione in rete, diventa realtà con “la pubblicazione delle centinaia di schede descrittive relative a 55 archivi e delle riproduzioni digitali di una parte consistente della loro documentazione”. Un’occhiata la si può dare consultanto l’elenco alfabetico degli archivi. Inoltre, nei prossimi mesi, è prevista la messa online di nuovo materiale fino a raggiungere i 200 mila documenti. Intanto, sulla strage di Ustica, sono consultabili due mostre virtuali: la prima raccoglie materiale rinvenuto negli archivi di Daria Bonfietti e dell’Associazione vittime mentre la seconda è un percorso iconografico che si dipana nei manifesti del gruppo che riunisce i parenti.

Ustica, la Cassazione: “Aereo abbattuto da un missile, lo Stato risarcisca i familiari”

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UsticaChi sostiene ancora oggi, nonostante l’implausibilità giudiziaria di questa tesi, la teoria della bomba a bordo si rassegni. La Corte di Cassazione, dando ragione al tribunale civile di Palermo, stabilisce che l’aereo abbattuto il 27 giugno 1980 sui cieli sopra Ustica venne distrutto da un missile. E per questo lo Stato italiano deve risarcire i familiari delle vittime. La ragione? Non seppe garantire la sicurezza del volo partito da Bologna e diretto a Palermo. E non lo fece né con i radar civili né con quelli militari.

La sentenza per la quale si è pronunciata la Cassazione si riferisce a un pronunciamento civile della Corte d’Appello di Palermo del 2010 seguito dagli avvocati Vanessa e Fabrizio Fallica, poi confluiti nel pool legale che ha seguito il processo di primo grado giunto a conclusione nel settembre 2011. In quel caso si trattava di 6 risarcimenti per i quali i magistrati siciliani erano giunti alla stessa conclusione dei colleghi che hanno sentenziato l’anno successivo: fu un missile a uccidere le 81 persone imbarcate sul Dc9 dell’Itavia.

Continua a leggere sul Fatto Quotidiano. E ancora: Ustica, Andrea Purgatori: “Ora Hollande ammetta le responsabilità della Francia”

Strage di Ustica: l’associazione Rita Atria chiede che si riaprano le indagini sulla morte del tenente colonnello Sandro Marcucci

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A proposito delle morti sospette legate più o meno direttamente alla strage di Ustica del 27 giugno 1980, c’è anche quella del tenente colonnello dell’aeronautica militare italiana Sandro Marcucci, deceduto il 2 febbraio 1992 in un incidente aereo mentre era in servizio antincendio, quando era anche testimone nell’istruttoria del giudice Rosario Priore. Ora l’associazione antimafie Rita Atria chiede che vengano riaperte le indagini dell’ufficiale dell’Ami esponendo le ragioni in un video. Intanto una sintesi della richiesta è stata pubblicata da ArticoloTre.