Notte criminale: terza e ultima parte del dossier “Belgio, gli assassini folli del Brabante: 28 morti senza un perché”

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Belgio, gli assassini folli del Brabante - Terza parte

Su Notte criminale è uscita la terza è ultima parte del dossier Belgio, gli assassini folli del Brabante: 28 morti senza un perché. La prima parte è qui e la seconda invece qui.

Belgio: Marcinelle, i suoi mostri e i dossier della gendarmeria

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Tous manipulésUn maniaco isolato o il perno di una rete criminale? In Belgio la domanda sulla reale natura dei crimini commessi da Marc Dutroux, il mostro di Marcinelle, non è nuova. La giustizia, che ci mise otto anni a portare l’uomo davanti alla corte di Arlon (dal 1996, anno in cui venne arrestato, al 2004), ha optato per la prima ipotesi: secondo la sentenza, l’imputato, un elettricista disoccupato, e i suoi complici – la moglie, Michelle Martin, e un “aiutante”, Michel Lelièvre – agirono da soli approfittando della corruzione e della trasandatezza di indagini portate avanti con incompetenza della gendarmeria. Ma questa risposta non ha soddisfatto. Tanto che se fin dall’inizio si parlò di un’associazione ramificata (e sosteneva questa tesi anche la “marcia bianca” del 1996 contro gli errori investigativi commessi), oggi sembra aggiungersi un ulteriore tassello a uno scandalo che arrivò a lambire organi di polizia, le istituzioni e su fino alla casa reale.

Il tassello è la storia di un ex gendarme, Marc Toussaint, che racconta dall’interno i retroscena di un’indagine dai rivoli tutt’altro che nitidi. Lo fa in un libro pubblicato a fine febbraio dalla casa editrice Bernard Gilson che si intitola “Tous manipulés? Avant, pendant et après le cas Dutroux” e che è stato scritto con il giornalista Xavier Rossey. Toussaint, che non ha lavorato solo su un pezzo delle indagini sul mostro (venendo silurato professionalmente), ha un curriculum che comprende anche inchieste su criminalità organizzata e corruzione a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta.
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