“Estrema destra”: in un libro del giornalista Guido Caldiron la mappa nera dell’Europa del terzo millennio

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Estrema destraÈ uscito in questi giorni per i tipi di Newton Compton il libro Estrema destra del giornalista Guido Caldiron:

Dalla strada al Parlamento: chi sono i protagonisti del nuovo fascismo mondiale? Lupi solitari o gruppi strutturati? Giovani esaltati o uomini di governo? Le loro idee si fermano agli slogan o possono tradursi in violenza? Populisti, xenofobi, identitari, i nuovi fascisti del Terzo millennio fomentano l’odio razziale e spesso cavalcano l’onda dell’antieuropeismo e del rifiuto del mondo globalizzato, “colpevole” ai loro occhi della grande crisi economica. Dall’Italia all’Inghilterra, dall’Europa dell’Est alla Francia, dalla Scandinavia alla Grecia, fino agli Stati Uniti, la nuova destra estrema sta prendendo sempre più potere persino in Paesi dalla lunga tradizione democratica, che insospettabilmente stanno aprendo i loro “salotti buoni” a idee e personaggi che fino a pochi anni fa ne sarebbero stati banditi. Eppure le istanze degli estremisti neri prendono piede anche per le strade di periferia, puntando sul malcontento popolare, sull’islamofobia post 11 settembre, sulla rabbia dei delusi della politica tradizionale. Guido Caldiron – giornalista che da anni studia l’ascesa della destra estrema – analizza, grazie a una vastissima documentazione, un fenomeno inquietante e in espansione, che sta passando dal sottobosco della cultura underground a forme sempre più evidenti di esercizio del potere.

Se ne può leggere anche qui (Il Messaggero del 16 giugno) e qui (Left del 22 giugno).

Stragi80.it e la sciagura di Ustica, va online l’ultimo audio del pilota del Dc9: “Tutto bene”. Poi l’esplosione

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Sono circa le 20.50 del 27 giugno 1980 e Domenico Gatti, il comandante dell’aereo Dc9 I-Tigi decollato dall’aeroporto di Bologna e diretto a Punta Raisi, dove dovrebbe atterrare alle 21.13, pronuncia le ultime parole dirette ai 77 passeggeri, che viaggiano insieme a lui e ad altri 3 componenti dell’equipaggio. L’audio originale, 2 minuti e 10 secondi, lo pubblica Stragi80.it, l’archivio storico-giornalistico creato dai giornalisti Daniele Biacchessi e Fabrizio Colarieti e che riunisce i documenti sulla strage di Ustica, giunta quasi alla vigilia del trentatreesimo anniversario.

Qui il materiale messo a disposizione su Stragi80.it mentre qui prosegue l’articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano.

La pagina del Guardian con le parole di Snowden (sparito): “Non posso permettere che il governo Usa distrugga privacy e libertà fondamentali”

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Edward Snowden

Datagate: “Non posso permettere che il governo statunitense distrugga privacy e libertà fondamentali”, disse Edward Snowden, la fonte che al momento è sparita, al Guardian.

(Via Roberto Reale)

“Il faccendiere” su QN: “Gli anni delle stragi raccontati da un depistatore”

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Il faccendiereInnanzitutto un augurio al giornalista Gerardo Bombonato perché possa riprendersi presto. E poi la segnalazione della sua recensione “Gli anni delle stragi raccontati da un depistatore” al libro Il faccendiere (Il Saggiatore) uscita sabato 1 giugno sulle pagine Il caffè del week end di QN:

Di tanto in tanto rispuntano. E ci fanno ripiombare nel passato più buio della storia d’Italia: anni delle stragi e delle bombe. Una spy story con tutti gli ingredienti: massoni potenti e logge coperte, servizi segreti e destra eversiva, politici in odore di mafia e Cosa nostra. Basta metterli in fila, ma non se ne viene mai a capo. Nemmeno dopo 30/40 anni. E i burattinai restano nell’ombra. Nove mesi fa viene arrestato in Romania ed estradato in Italia, Elio Ciolini, l’instancabile depistatore della strage di Bologna. Una ‘carriera’ trentennale snodatasi in mezzo mondo con la copertura, di volta in volta, dei servizi francesi, americani, italiani, che ha occupato le cronache dagli Anni 80 in poi. Ciolini ha parlato tanto e di tutto, guadagnandosi la nomea di ‘pataccaro’. Ma non c’è giudice che non sia corso ad ascoltarlo in un carcere o nell’altro. Chi è Ciolini? Come ha fatto a prendere per il naso giudici e barbe finte per tanto tempo? Chi lo manovrava? Su che libro paga era?

Qui il pdf con l’articolo completo. Un’altra segnalazione è uscita tra i Consigli da librai di Ultimabooks.

Franca Rame, lo stupro che subì e un paio di articoli che ne rievocano i contorni (verificati e non verificati)

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Girolamo De Michele scrive su Carmilla un articolo interessante sullo Lo stupro di Franca Rame: fascisti, carabinieri e «una volontà superiore»:

La sera del 9 marzo 1973, alla notizia dell’avvenuto stupro, qualcuno a Milano gioì: era il generale Palumbo, comandante della divisione Pastrengo. «La notizia dello stupro della Rame in caserma fu accolta con euforia, il comandante era festante come se avesse fatto una bella operazione di servizio. Anzi, di più…», secondo la testimonianza di Nicolò Bozzo, che sarebbe diventato stretto collaboratore di Carlo Alberto Dalla Chiesa, e che all’epoca era in servizio alla Pastrengo:

«Arrivò la notizia del sequestro e dello stupro di Franca Rame. Per me fu un colpo, lo vissi come una sconfitta della giustizia. Ma tra i miei superiori ci fu chi reagì in modo esattamente opposto. Era tutto contento. “Era ora”, diceva. […] Era il più alto in grado: il comandante della “Pastrengo”, il generale Giovanni Battista Palumbo. […] Allora io vissi quella reazione di Palumbo solo come una manifestazione di cattivo gusto. Credevo che il generale fosse piacevolmente sorpreso della notizia, nulla di più. D’altronde Palumbo era un personaggio particolare, era stato nella Repubblica Sociale, poi era passato con i partigiani appena prima della Liberazione. Non faceva mistero delle sue idee di destra. E alla “Pastrengo”, sotto il suo comando, circolavano personaggi dell’estrema destra, erano di casa quelli della “maggioranza silenziosa” come l’avvocato Degli Occhi».

Continua qui. In proposito si vedano anche le considerazioni di Aldo Balzanelli sul suo blog, a proposito questa volta delle “rivelazioni” di Izzo e Franca Rame.

“Letter from Loretto”: dal carcere della Pennsylvania le parole di John Kiriakou, ex agente della Cia che ha denunciato la tortura

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John Kiriakou Letter From Loretto 1 by antonella-beccaria-4101

The Dissenter pubblica il post Imprisoned CIA Torture Whistleblower John Kiriakou Pens “Letter from Loretto”:

Un saluto dal Federal Correctional Institution a Loretto, Pennsylvania. Sono arrivato qui il 28 febbraio 2013 per scontare una condanna a 30 mesi per aver violato l’Intelligence Identities Protection Act del 1982. Almeno questo è quello che il governo vuole far credere. In verità, questa è la mia punizione per aver rivelato il programma di torture illegali della CIA e aver pubblicamente detto che la tortura faceva parte della politica ufficiale del governo degli Stati Uniti. Ma questa è un’altra storia. Lo scopo di questa lettera è quello di raccontare la vita in carcere.

Il pdf completo di questa lettera è disponibile qui.

(Via BoingBoing)

“27 maggio 1993-2013”: il cortometraggio di Andrea Lombardi sulla strage di via dei Georgofili, la bomba di Firenze del 1993

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27 maggio 1993-2013 è un cortometraggio che sta arrivando alle fasi conclusive del montaggio. Girato da Andrea Lombardi è dedicato alla strage di via dei Georgofili, a Firenze, avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993. Oggi invece è l’anniversario – il numero 39 – di un’altra strage, quella di Brescia, dove il 28 maggio 1974 una bomba esplose alle 10.12 in piazza della Loggia provocando otto vittime e 102 feriti.

“La politica della paura” di Serge Quadruppani: un libro per raccontare un’industria florida e che si alimenta sempre

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La politica della pauraDalla prefazione di Wu Ming al libro di Quadruppani:

È una vera e propria folla. I peggiori sono quelli che appartengono a più insiemi: il migrante clandestino terrorista, lo zingaro che rapisce i bambini e li vende ai pedofili, l’utente di Internet che incita i marginali riottosi…

Sull’apparire di questi soggetti si fonda un’industria della paura, prospera un mercato mondiale della paura.

Qui la scheda completa del volume.

“I denti del drago”: il nuovo libro di Saverio Ferrari sull’Internazionale nera dalle prime esperienze del dopoguerra a oggi

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I denti del dragoEsce tra pochi giorni, il prossimo 18 maggio, un nuovo libro di Saverio Ferrari, dal 1999 alla guida dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre. Pubblicato da BFS Edizioni, si intitola I denti del drago – Storia dell’Internazionale nera tra mito e realtà:

Un lavoro storico-giornalistico condotto sulla base dei materiali informativi provenienti dai centri di documentazione ebraici, della Resistenza e della Deportazione, ma soprattutto reperiti in questi ultimi anni negli archivi di polizia e dei servizi segreti. Una ricca documentazione per una ricerca non all’insegna di suggestioni o facili sensazionalismi, ma di una minuziosa ricostruzione dei multiformi tentativi di dar vita a un coordinamento dell’estrema destra su scala mondiale.

Un excursus pluridecennale, dalla prima Internazionale di Malmoe alle reti neonaziste attuali, da Blood and Honour agli Hammerskin, passando per gli antisemiti del Nuovo ordine europeo, i terroristi dell’Oas, Jeune Europe, la World union of national socialits e le trame dell’Aginter Presse dietro la strage di piazza Fontana e la strategia della tensione in Italia.

A chiusura del libro, in appendice, compare un saggio sui populismi e le estreme destre europee di oggi. Infine per consultare l’indice e la scheda completa del volume si può vedere qui.