Rapido 904: le motivazioni della Corte d’assise di Firenze per la bomba del 23 dicembre 1984

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Strage del Rapido 904

Il dubbio che ha portato all’assoluzione di Totò Riina ai sensi, come si dice in termini tecnici, dell’articolo 530 comma secondo (la vecchia insufficienza di prove), permane: non c’è la prova provata che il boss dei corleonesi sia il mandante della strage di Natale, quella che fece 16 morti e 260 feriti con la bomba esplosa il 23 dicembre 1984 sul Rapido 904 Napoli-Milano. La procura della Repubblica di Firenze, rappresentata dal pm Angela Pietroiusti e che in requisitoria aveva chiesto l’ergastolo, non concorda con la sentenza pronunciata lo scorso 15 aprile, e annuncia ricorso in appello. Ma dalle motivazioni della corte presieduta dal giudice Ettore Nicotra e rese note oggi emerge che “l’attentato al Rapido 904 indubbiamente giovava alla mafia” e che “tramite [Pippo Calò, il cosiddetto cassiere di Cosa nostra, ndr] abbia trovato coagulo in coacervo di interessi convergenti di diversa natura”.

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“Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa”: e online andranno i documenti della commissione P2

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Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa

È un convegno importante, quello in programma a Firenze fra due settimane. Si chiama Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa e durante i lavori sarà presentata la pubblicazione on line prodotta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2. Questa la sua presentazione:

Il 5 maggio 2014, a Firenze, nei locali dell’Archivio di Stato (viale Giovine Italia, 6), alle ore 10 avrà inizio il convegno “Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa. Le fonti documentarie toscane sul terrorismo e la criminalità organizzata”, organizzato dalla Direzione Generale per gli Archivi (Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo) e dal Centro di Documentazione Archivio Flamigni, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Firenze, la Soprintendenza archivistica per la Toscana e la Rete degli Archivi per non dimenticare.

Patrocinato dalla Camera dei Deputati, il convegno si proporrà di dare rilievo alla documentazione su terrorismo e criminalità organizzata conservata presso istituti, centri di documentazione e Archivi di Stato della Toscana, cogliendo e sarà l’occasione per riflettere sulle possibilità che si aprono e, viceversa, sulle difficoltà di vario genere che ostano alla piena pubblicità e fruibilità di documenti importantissimi per testimoniare e ricostruire snodi fondamentali delle realtà drammatiche e tragiche vissute nei decenni passati dal nostro Paese (scarsità di fondi, di personale e di spazi, aspetti critici della normativa sulla consultazione di tale tipo di documentazione).

Qui il pdf con il programma completo. La partecipazione è gratuita, ma è necessario registrarsi online.

Digit2013, attrezzi per giornalisti online: il 16 e il 17 settembre a Firenze per apprendere e confrontarsi

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Digit2013, attrezzi per giornalisti onlineI punti sotto riportati sono solo un assaggio di un altro evento da seguire. È quello in programma il 16 e il 17 settembre a Firenze, Digit2013, attrezzi per giornalisti online, l’evento giunto alla seconda edizione legato a Lsdi. Per quanto riguarda i punti sotto, si tratta dei 12 mini seminari da un’ora, per i quali sono a disposizione 40 posti gratuiti e prenotabili online:

Ma il programma non si esaurisce a questo. C’è ancora molto altro da vedere, ascoltare, apprendere e confrontare.

“Giornalisti digitali e dintorni”: appuntamento il 10 luglio a Firenze per parlare di Anonymous e anonimi attivisti della rete

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Giornalisti digitali e dintorni

Appuntamento mercoledì 10 luglio, alle 18.30, nel capoluogo toscano. Dove, alle Murate caffè letterario, si parla di Anonymous con Carola Frediani (autrice di Dentro Anonymous. Viaggio nelle legioni dei cyberattivisti) e Marco Renzi. L’incontro avviene all’interno della rassegna Giornalisti digitali e dintorni organizzata da Comune di Firenze in collaborazione con Associazione Stampa Toscana, Lsdi (che pubblica un lungo articolo alla quasi vigilia dell’evento, Anonimi attivisti della rete) e Di.gi.ti.

“27 maggio 1993-2013”: il cortometraggio di Andrea Lombardi sulla strage di via dei Georgofili, la bomba di Firenze del 1993

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27 maggio 1993-2013 è un cortometraggio che sta arrivando alle fasi conclusive del montaggio. Girato da Andrea Lombardi è dedicato alla strage di via dei Georgofili, a Firenze, avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993. Oggi invece è l’anniversario – il numero 39 – di un’altra strage, quella di Brescia, dove il 28 maggio 1974 una bomba esplose alle 10.12 in piazza della Loggia provocando otto vittime e 102 feriti.

Su Redattore Sociale gli scatti di Franco Guardascione, quattro anni di reportage negli Opg italiani

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Fotoreportage dagli Opg di Franco Guardascione

Su Redattore Sociale è stata pubblicata la galleria fotografica con gli scatti di Franco Guardascione realizzati nei quattro anni di reportage all’interno degli ospedali psichiatrici giudiziari italiani:

“Ho avuto lunghe ore di dialogo con tanti internati, parole che mi svuotavano, demolivano certezze, arricchendomi con altre ignote fino a quel momento, facendomi tornare a casa stanco e commosso. Le foto sono venute fuori naturalmente, senza forzature e senza far subire stress alle persone, con le quali sono quasi sempre riuscito ad avere rapporti di primitiva amicizia che, a lavoro concluso, sono sfociati in saluti e abbracci con la consapevolezza che non ci saremo più rivisti che mi ha lasciato in bocca un amaro sapore metallico”. Così l’autore definisce il suo viaggio all’interno di queste realtà. Le immagini esposte a Firenze dal 12 al 19 aprile presso la sede del Consiglio regionale della Toscana raccontano la situazione delle persone internate non solo sul piano del disagio materiale, ma soprattutto dal punto di vista umano.

Per consultare l’intera galleria di veda qui.

Dig.it: 4 e 5 luglio, due giorni per il giornalismo digitale, la cittadinanza, la professionalità e l’economia

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Dig.it

Un appuntamento da segnarsi, quello con Dig.it – Giornalismo digitale: nuovi modelli economici, nuove professionalità, nuova cittadinanza, fissato a Firenze il 4 il 5 luglio prossimo e organizzato dall’Associazione Stampa Toscana in collaborazione con Digiti e Lsdi (patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Firenze e dell’università degli studi del capoluogo):

Si parlerà di cultura editoriale, cultura del giornalismo professionale, cultura della politica e dei governi locali. Cercheremo di fare insieme un’analisi concreta di opportunità, problemi, esperienze. L’evento è costituito da quattro aree tematiche:

  • Nuove professionalità e cittadinanza digitale
  • Proprietà e responsabilità giuridica
  • Le risorse economiche: pubblicità, paywall, contributi
  • Lavoro e diritti

In complesso l’evento sarà composto da 12 panel.

Qui il programma.

I massoni in Italia? Sono 27.400 e le logge 757. I numeri (ma non i nomi) in un libro di Gustavo Raffi

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In nome dell'uomoIn Italia ci sono 21.400 massoni distribuiti in 757 logge. E negli ultimi anni, a giudicare dai dati forniti, sembra di assistere a un boom di iniziazioni, dato che nel 1999 coloro che aderivano erano 12.630 mentre quattro anni più tardi, nel 2003, avevano raggiunto quota 15.099. E, procedendo ancora per statistiche, nel 2009 gli aderenti sfondano per la prima volta quota 20 mila.

La fonte è ufficialissima, la postfazione a un libro scritta da Santi Fedele, ordinario di storia contemporanea all’università di Messina ed eletto nell’aprile 2011 a Rimini gran maestro onorario del Grande Oriente d’Italia, obbedienza nata a inizio Ottocento e che si identifica con Palazzo Giustiziani, antico edificio della Roma storica, nel rione Sant’Eustachio.

Il libro che si chiude con lo scritto di Fedele porta una firma che negli ultimi 13 anni da Ravenna ha recato un’impronta rilevante per la massoneria italiana. È quella di Gustavo Raffi, eletto il 20 marzo 1999 gran maestro della più nutrita loggia italiana, il Goi (il giorno successivo tenne la sua prima allocuzione-manifesto, quella della “rivoluzione del sorriso”). E altro elemento che scaturisce dal volume, intitolato “In nome dell’uomo” (Ugo Mursia Editore) è che “l’età media dei fratelli attivi è scesa a 53,6 anni, mentre di anni 43,2 è l’età media dei bussanti“.
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Via dei Georgofili diciotto anni dopo: “Altri fattivamente hanno partecipato alla stagione delle stragi”

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Se lo Stato tratta con la mafiaDella strage dei Georgofili, avvenuta a Firenze tra il 26 e il 27 maggio 1993, ne parla il giornalista Luigi Grimaldi su CadoInPiedi.it:

Quanto Spatuzza vuole “prudentemente” significare a proposito delle stragi messe in atto al di fuori della Sicilia è «che sul piano operativo r». Non si tratta solo di mandanti “a volto coperto”, ma di “altri”, esterni a cosa nostra, coinvolti «pratica attuazione delle stragi». Il che può significare diverse cose. Ad esempio, escludendo quelle già ampiamente dimostrate nelle sentenze, rimane tuttora aperto il capitolo sulla fornitura agli artificieri di cosa nostra, dell’esplosivo militare utilizzato in tutte le stragi del ’93 e di cui pentiti e collaboratori sembrano non sapere assolutamente nulla: quasi certamente non il Semtex H, dagli anni ’80 in possesso di cosa nostra, o il “Torpex” recuperato da ordigni residuati bellici, ma il T4, abbinato a miccia detonante alla pentrite. Una strada che, se perseguita con determinazione, potrebbe portare vicino a verità davvero inconfessabili. Non c’è giustizia senza verità.

L’articolo continua qui. E a proposito del Semtex H, se ne parlava diffusamente nell’ordinanza di custodia cautelare notificata il 27 aprile scorso al boss dei corleonesi Totò Riina, accusato di essere il mandante della strage del Rapido 904 del 23 dicembre 1984.