Ci sono stati dei disordini: al G8 del 2001 accadde di tutto e non si può dimenticare

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Ci sono stati dei disordini di Luigi MilaniLuigi Milani mi aveva inviato tempo addietro il manoscritto. E finalmente Ci sono stati dei disordini, romanzo ambientato nei giorni del G8 di Genova del 2001, è diventato un libro per i tipi di Arduino Sacco Editore. Di seguito la prefazione scritta per questo bel testo (accanto al quale è stato creato anche un blog e una pagina su Facebook).

Il G8 di Genova rimane una ferita aperta nel recente passato italiano. Da quel luglio 2001 sono passati quasi dieci anni: un tempo infinitesimale sulla linea del tempo ed enorme per chi ricorda i fatti che sconvolsero una città riportando alla memoria (diretta o formatasi sui libri, dipende dall’età) gli scontri del giugno 1960 quando – a quindici anni dalla fine della lotta di Resistenza – venne dato il nulla osta al sesto convegno nazionale del Movimento Sociale Italiano.

Genova è una città complessa. A costituirne la complessità è la conformazione del territorio, che mischia il mare agli Appennini in una rapida e tortuosa ascensione di palazzi e strade. Il suo centro storico, immortalato nelle ballate di Fabrizio De Andrè e nelle canzoni di Ivano Fossati, ha ispirato gli artisti e al pari si è prestato a nidi di criminalità comune che talvolta hanno fatto innervosire la popolazione dei carrugi. E nel decennio precedente era balzata agli onori delle cronache per i delitti di Donato Bilancia, uno di quelli che, con una punta di morboso orgoglio e di attraente repulsione nazional-popolare, è passato alla storia della nera come uno dei rari assassini seriali italiani.
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La biblioteca di Cologno Monzese: i DRM Adobe rendono gli ebook ingestibili e illeggibili dai nostri utenti

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Books eBooksLa biblioteca di Cologno Monzese non è nuova a iniziative a favore del copyleft e della libertà di cultura (si veda, prima di tutte, la campagna Non pago di leggere contro il prestito librario a pagamento). Adesso è la volta dei libri elettronici protetti con DRM Adobe, che non acquisterà. Ecco cosa scrive la biblioteca sul suo sito:

Come noto, la nostra Biblioteca è impegnata in un progetto di prestito di ebook denominato, Books eBooks, sostenuto da Regione Lombardia. Abbiamo acquistato 41 device di diverse marche sui quali intendiamo trasferire via via libri e documenti elettronici che si renderanno disponibili sul mercato e che noi acquisteremo. Grazie alla mediazione di BookRepublic abbiamo concluso accordi positivi con una serie di medi e piccoli editori che vendono i loro ebook con un sistema di protezione e di filigrana digitale denominato social DRM o watermarking.

Invece con gli editori che proteggono i loro file con i DRM Adobe non è stato possibile, per ora, addivenire ad alcun accordo. Sono rimaste senza soluzione anche alcune semplici questioni tecniche che abbiamo posto ad Adobe Italia e ad altre librerie online, ad esempio: “è prevista la possibilità per le biblioteche, previo accordo con gli editori, di aumentare il numero di device su cui si può trasferire l’ebook?” oppure “come facciamo a convertire legalmente in *epub* o in *mobi* un file *pdf* protetto con DRM Adobe?”. È chiaro che a questo punto l’acquisto di ebook protetti da DRM Adobe è per noi ingestibile. In pratica spenderemmo dei soldi senza poter far leggere sui nostri device i libri elettronici acquistati.

  • La protezione con DRM Adobe, mentre non scoraggia la pirateria, impedisce a biblioteche ed utenti che hanno legalmente acquistato le opere di poterle trasferire, previa conversione, su molti device, come ad esempio, Kindle e Irex Iliad.
  • La protezione con DRM Adobe, non permettendo di aumentare il numero di device autorizzati (6 secondo Adobe), impedisce anche agli editori di stipulare convenzioni favorevoli alle biblioteche, che avrebbero il risultato di aumentare la domanda di device e di contenuti da parte degli utenti, e quindi di sostenere il mercato.
  • La protezione con DRM Adobe si configura quindi come un lucchetto digitale che impedisce il prestito legittimo delle opere e ostacola lo sviluppo di biblioteche digitali pubbliche.

Fino a che queste condizioni non saranno mutate la nostra Biblioteca non acquisterà ebook protetti con DRM Adobe e destinerà il suo budget all’acquisto di opere di altri editori, protette con sistemi meno invasivi, di opere in pubblico dominio e di opere distribuite con licenza Creative Commons.

Pentiti di niente: caso Saronio, il processo di secondo grado e il memoriale Fioroni

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Carlo SaronioCon la fine del processo di primo grado, la sentenza diventa definitiva per una parte degli imputati nel caso Saronio che, condannati per alcuni reati marginali, non ricorrono in secondo grado e beneficiano di una recente amnistia. Sono Franco Prampolini, Maria Cristina Cazzaniga, Ugo Felice, Luigi Carnevali, Rossano Cochis, Domenico Papagni e Pietro Cosmai. Ad appellarsi sono invece coloro che si vedono riconosciuti colpevoli dei reati più gravi: Carlo Fioroni, Giustino De Vuono, Carlo Casirati, Alice Carobbio, Gennaro Piardi, Brunello Puccia, Maria Santa Cometti, Gioele Bongiovanni, Enrico Merlo, Giovanni Mapelli, Maria Chiara Ciurra e Alberto Monfrini.

Il processo di secondo grado per il sequestro e l’omicidio dell’ingegnere milanese si apre con giudizi tranchant in particolare sull’atteggiamento dei politici della banda:

La miserevole fine di Carlo Saronio è stato l’epilogo fisiologico della teorizzazione perversa del cosiddetto ‘esproprio proletario’, escogitato per autofinanziamento dei gruppi eversivi, ma necessariamente modellato sulla operatività della criminalità comune.

I militanti che vi prendono parte vengono definiti “unti del Signore, unici depositari di verità e giustizia” in forza di una “presunzione” che si trasforma in “jattanza” quando passano dalle parole ai fatti. La condanna – se (come si vedrà) non tanto sul piano giudiziario quanto su quello morale – sembra senza appello.
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Da Notte Criminale, un video sui fatti che nel 1980 segnarono cronaca e cultura in Italia

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Del debutto degli anni Ottanta si parlava qualche mese fa nella prefazione al romanzo Mary Terror di Robert McCammon (Gargoyle Books). Su questa scia, particolarmente efficace il video di Notte Criminale su alcuni fatti di cronaca e cultura che hanno segnato l’Italia nel 1980.

Wikileaks: uno speciale su Current.tv e qualche considerazione dalla rete

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I segreti di Wikileaks e le bugie degli Stati Uniti - Current.tv

In questo video non si parla di stati di salute o di festini selvaggi, ma delle vittime della guerra in Iraq, oltre 109 mila di cui più di 66 mila sono civili. Lo speciale che questa sera Current TV manda in onda racconta i segreti di Wikileaks [1] e le bugie degli Stati Uniti. Inoltre, dato che il tema non solo non viene soffocato dalle polemiche sulla presunta pochezza dei cablogrammi, qualche altra lettura interessante:

([1] Al momento il link punta verso l’indirizzo svizzero del progetto, fino a quando dura, dopo lo sfratto da Amazon)

Lucia, Margherita, Carlo e gli altri dipendenti licenziati: “In Campania la Coop ci ha venduti ed ora siamo senza lavoro”

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Domani di Maurizio ChiericiRicordate la vicenda della Fiat di Melfi? Dopo il licenziamento, tre dipendenti vennero reintegrati dal giudice del lavoro, ma per loro non c’era posto in azienda. Qualcosa di analogo è successo anche altrove. Solo che questa volta è accaduto in un supermercato campano, a Solofra, provincia di Avellino, che fino a poco meno di un paio d’anni fa era a marchio Coop. Ed è successo a due lavoratrici, Lucia Di Maio e Margherita Molinari. La quali, licenziate prima dalla Unicoop Tirreno e poi dalla società che ha rilevato il ramo d’azienda a cui la loro unità commerciale apparteneva, si sono viste riconoscere per due volte dal tribunale del lavoro di Avellino il diritto a essere reintegrate nel colosso della grande distribuzione toscano. Ma senza risultato perché, in una lettera inviata a fine estate, «la scrivente cooperativa [non] ha la possibilità di adibirla presso altre unità produttive alle medesime mansioni da quelle […] svolte in precedenza. Non sussiste quindi alcuna opportunità di […] utile impiego».

Peccato però che in Campania la situazione sia tutt’altro che immobile, per i grandi magazzini. Il 3 dicembre prossimo, per esempio, verrà inaugurato un superstore da 2.200 metri quadrati con 150 posti auto nel quartiere Arenaccia di Napoli (in quest’occasione sono annunciate manifestazioni di protesta). Ed altri siano in corso d’apertura, con relative campagne di assunzione. Ma la storia di Lucia Di Maio e di Margherita Molinari è ben più estesa. Oltre al supermercato di Solofra, la cessione ha compreso infatti anche i supermercati di Castellammare di Stabia, Soccavo e Nocera Inferiore. E il successivo licenziamento di tutti i lavoratori.
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Disastro dell’istituto Salvemini: dopo vent’anni, dalla memoria un progetto di futuro

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XX anniversario Salvemini - Dalla memoria un progetto di futuroIl prossimo 6 dicembre saranno trascorsi vent’anni dal disastro dell’istituto tecnico-commerciale Salvemini di Casalecchio di Reno (Bologna), quando un aereo militare, un Aermacchi MB 326 pilotato dall’allora sottotenente Bruno Viviani, si schiantò contro la scuola uccidendo dodici dei sedici studenti della IIA (in passato della vicenda si era parlato qui e qui). In vista di questo anniversario, Casalecchio delle culture presenta, insieme all’Associazione vittime e al Comune, una serie di incontri per ricordare e «per riflettere insieme su cosa è cambiato, a distanza di due decenni, nella sicurezza dei voli, nella tutela delle vittime, nella memoria di una comunità». Questo il programma:

  • venerdì 3 dicembre, 21: Casa della Conoscenza – Cieli a rischio? La sicurezza aerea vent’anni dopo il Salvemini – Incontro con Andrea Purgatori, On. Michele Meta, Roberto Di Carlo (Enav) e Luca Valeriani (Aeronautica Militare) coordinato da Marco Bettini, nell’ambito di Politicamente Scorretto
  • sabato 4 dicembre, 9-17.30: Casa della Conoscenza – Centri per le vittime: esperienze e prospettive di una realtà in evoluzione – Convegno a cura del Centro per le Vittime, con presentazione del volume Dalla strage del Salvemini un progetto e una pratica consolidata di solidarietà
  • sabato 4 dicembre, 21: Casa della Conoscenza – Concerto in memoria delle vittime del Salvemini – Concerto dell’Accademia Corale Reno diretta dal Maestro Raoul Ostorero
  • lunedì 6 dicembre, 8.15: Istituto Tecnico Commerciale G. Salvemini – Consiglio Comunale e Provinciale straordinari – Con la partecipazione di Beatrice Draghetti e Vasco Errani – A seguire, proiezione del filmato Al di là dei muri a cura dei ragazzi dell’ITC Salvemini
  • lunedì 6 dicembre, 10.30: Casa della Solidarietà – Cerimonia di Commemorazione
  • lunedì 6 dicembre, 21.00: Teatro Comunale A. Testoni – Noi Ricordiamo – 6 Dicembre 1990 – Lettura teatrale di Lella Costa da Situazione di Emergenza di Giuliano Bugani – Accompagnamento al pianoforte di Gianluca Nuti

Ulteriori informazioni si possono trovare alla pagina Dalla memoria un progetto di futuro.

Pensiero Democratico: al via i progetti per un’Italia libera e giusta

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Pensiero Democratico

Una delle menti del progetto, Nicola Mattina, mi segnala la nascita di Pensiero Democratico:

Siamo un gruppo di cittadini progressisti che credono che sia giunto il momento di assumersi la responsabilità di cambiare l’Italia esercitando il diritto di partecipare alla formulazione delle politiche di governo e di chiedere il rendiconto dei risultati agli eletti che hanno ricevuto la delega ad attuarle.

Le altre menti sono queste. Qui invece un po’ di spiegazioni sul funzionamento del progetto, che prevede un proprio parlamento e un proprio governo.

Archivio fotografico dell’Unità: online gli scatti della storia vista dal quotidiano a partire dal 1924

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Storia seconda guerra mondiale foto non classificate

Non sarà una novità, ma è un “viaggio” interessante navigare nella storia per immagini della seconda guerra mondiale (ma non solo: ci sono scatti anche su persone, scienza, politica, cultura e molto altro) attraverso l’archivio fotografico dell’Unità alimentato a partire dal 1924.

Vag61 sotto minaccia: come cancellare una realtà indipendente e ricca di cultura

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Vag61 - L'anomalia non si arrendeAffermare che il Vag61 di Bologna sia solo un centro sociale è quanto meno riduttivo. Basta dare un’occhiata alle iniziative che si sono succedute nel corso degli anni. Iniziative che hanno consentito non solo il dibattito politico, ma l’emersione di realtà attive nel mondo della musica, del teatro, della letteratura, della saggistica, delle migrazioni. Insomma, di quell’ambito che si chiama cultura. Adesso vorrebbero chiuderlo o trasferirlo in zone di non facile accesso, azione frutto della miopia di chi non vede questo valore nel cuore del quartiere della Cirenaica o, più probabilmente, di qualche speculazione edilizia. Per saperne di più si legga qui e qui (oppure si clicchi sull’immagine sopra per ottenere il testo completo del volantino esplicativo). E per discuterne de visu, mercoledì 1 dicembre, alle 21, ci sarà un’assemblea pubblica nella sede di via Paolo Fabbri 110 (vicini di casa del più noto civico 43 di gucciniana memoria).