“Ottopunti. Il mio G8 di Genova”: il film di Timothy Ormezzano e Danilo Monte

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OTTOPUNTI – Un documentario di Danilo Monte, Vimeo:

Timothy Ormezzano e il regista Danilo Monte ripercorrono le strade di Genova undici anni dopo il G8 del 2001. Timothy fu ingiustamente picchiato e incarcerato, una cicatrice sul volto glielo ricorda ancora ogni giorno. Da buon reporter trovò la forza di scrivere in un diario la kafkiana situazione vissuta in quei giorni, che oggi diventa una lucida testimonianza molto più efficace di tante immagini.

Danilo, anche lui a Genova come manifestante e amico di Timothy dai tempi dell’università, non subì violenze ma considera Genova uno spartiacque psicologico ancora vivido come una cicatrice in volto. Insieme ad altri protagonisti di quelle vicende, Don Gallo, Giuliano e Haidi Giuliani, e in particolare il padre di Timothy, Giampaolo Ormezzano, i due ragazzi compiono un percorso di memoria e di speranza. Un dialogo sincero e diretto tra due amici e tra padre e figlio, per dare un senso alla delusione di una generazione intera.

Il film, supportato dalla piattaforma di crowdfunding Distribuzioni dal basso, è disponibile in DVD e in download. E se ne può organizzare una presentazione. Tutte le informazioni qui.

“Lucarelli racconta” non chiuda: la trasmissione tagliata per ragioni di budget e una petizione per chiedere alla Rai di ripensarci

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Lucarelli Racconta

Raitre cancella Blu Notte di Lucarelli. Per poche decine di migliaia di euro. Ed è vero, rimandando un’eventuale nuova stagione al 2014. E così in rete parte una petizione, CDA RAI, Presidente della RAI, Direttore Generale Rai, Direttore RAI 3: Non chiudete il programma Di Carlo Lucarelli:

Le stragi di Stato, il terrorismo, le mafie, i delitti eccellenti, i tragici giorni del G8, le morti in carcere e sul lavoro, le ecomafie che divorano il territorio. Per quattordici anni Carlo Lucarelli, su Rai 3, ci ha raccontato di misteri ancora irrisolti. Storie nere che pesano come macigni sul nostro passato ma anche sul nostro futuro.

È importante raccontarle, queste storie, per ricordare e interrogare le tante pagine oscure e incomplete che hanno segnato, con tratto indelebile, la storia del nostro Paese. Eppure la trasmissione di Lucarelli è sparita dai palinsesti della Rai.

Non è una buona notizia; non chiudiamolo, questo programma.

Per chi volesse sottoscrivere la petizione, il link è questo.

L’assalto alla Diaz del luglio 2001: la Cassazione conferma le 25 condanne per quanto siano intervenuti indulto e prescrizione

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Scrive Mario Portanova sul Fatto Quotidiano a proposito di questa notizia arrivata da poco, Diaz, confermate le condanne ai 25 poliziotti. Interdizione agli alti dirigenti:

Sono definitive tutte le condanne ai 25 poliziotti per l’irruzione della polizia alla scuola Diaz al termine del G8 di Genova la notte dei 21 luglio 2001. Lo hanno deciso i giudici della quinta sezione della Corte di Cassazione. Confermata anche la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, che dunque colpisce alcuni altissimi gradi degli apparati investigativi italiani: Franco Gratteri, capo della Direzione centrale anticrimine, Gilberto Caldarozzi, capo dello Servizio centrale operativo,Giovanni Luperi, capo del dipartimento analisi dell’Aisi, l’ex Sisde.

Tutti condannati per falso aggravato, l’unico reato scampato alla prescrizione dopo 11 anni, in relazione ai verbali di perquisizione e arresto ai carico dei manifestanti, rivelatisi pieni di accuse infondate. Nessuno dei condannati rischia invece il carcere, grazie ai tre anni di sconto dall’indulto approvato nel 2006. La Suprema corte ha dichiarato prescritte le condanne per le lesioni inflitte ai capisquadra dei “celerini” del reparto mobile di Roma.

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Genova 2001: lo speciale di Peacereporter e di E – Il mensile di Emegency

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Genova 2001 - Lo speciale di Peacereporter e di E Il mensile di Emegency

Esattamente dieci anni si consumarono i fatti di Genova 2001. Peacereporter ed E – Il mensile di Emergency pubblicano diversi interventi che costituiscono un dossier per ricordare quei fatti. Ecco i link:

Genova 2001: il dossier di Altreconomia con testi di Guadagnucci, Agnoletto, Pepino e Zucca

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Genova 2001-2011 - Il dossier di Altreconomia

Per il decennale del G8 di Genova, la rivista Altreconomia pubblica un dossier su quanto avvenne tra il 19 e il 22 luglio 2001. Qui la pagina web con la presentazione mentre da qui si può scaricare il pdf completo (754 KB). Ecco di che si tratta:

Quanto ci aveva visto lungo quel movimento. Ma da quella piazza fu cacciato, brutalmente. Il futuro – quello dei rischi del sistema economico, quello delle speranze di chi costruisce l’alternativa – gli fu scagliato addosso con la violenza di una sequenza di manganellate cieche e sorde. A settembre di quell’anno pubblicammo un numero speciale monografico, intitolato, appunto, “Spiazzati”. Perché quella violenza? Perché quella sospensione dei diritti? Perché la morte di un ragazzo innocente, Carlo Giuliani? ci chiedemmo.

Oggi tutti i temi dell’agenda di Genova nel 2001 sono divenuti di bruciante attualità. Oggi – ne sono testimoni i referendum del 12 e 13 giugno -, forse Genova ha avuto la sua rivincita. Ma la ferita rimane, e brucia ancora: nessun pentimento, nessuno che abbia chiesto scusa, nessuna presa di distanza da parte della politica. Ecco Perché, dopo tanti anni, torniamo a Genova.

I testi contenuti nel dossier sono firmati Lorenzo Guadagnucci, Vittorio Agnoletto, Livio Pepino ed Enrico Zucca.

Voci da Genova 2001: Mantovani (Fandango), Mammano (Stampa Alternativa) e Guadagnucci (Feltrinelli)

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Diaz. Processo alla poliziaManca meno di un mese al decimo anniversario dei fatti di Genova del luglio 2001, quando nel capoluogo ligure si svolse il G8 con il disastro e le violenze che ne seguirono. In vista dei dieci anni, esce per Fandango il libro Diaz. Processo alla polizia, scritto dal giornalista Alessandro Mantovani:

Sabato 21 luglio 2001, ultimo giorno del G8 di Genova, poco prima della mezzanotte, più di 300 operatori delle forze dell’ordine fanno irruzione nel complesso scolastico “Diaz”. In testa c’è il VII nucleo, seguono gli agenti della Digos e della mobile mentre i carabinieri circondano l’edificio. In quella che il comandante Fournier definisce “una macelleria messicana” vengono arrestate e picchiate 93 persone sebbene non abbiano opposto alcuna resistenza, in gran parte si tratta di ragazzi e giornalisti stranieri (per lo più tedeschi, francesi e inglesi) che stanno dormendo.

Il verbale della polizia parla di “perquisizione” perché si sospetta la presenza di black block nell’edificio. La portavoce della questura in conferenza stampa dirà che i 63 referti medici agli atti della polizia giudiziaria sono dovuti a ferite pregresse. Molti dei presunti black block scoprono solo in ospedale di essere stati arrestati per associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio, resistenza aggravata e porto d’armi.

Dopo il pestaggio nella scuola e le torture in ospedale, una cinquantina di arrestati vivono l’inferno delle torture nella caserma lager di Bolzaneto. I “prigionieri”, solo dopo diversi giorni vengono rimpatriati nelle proprie nazioni con l’accusa di terrorismo.

Sempre sullo stesso argomento, nella primavera del 2009 era uscito nella collana Senza Finzione di Stampa Alternativa il libro Assalto alla Diaz, firmato da Simona Mammano e di cui s’era già parlato.

Inoltre, a cura di Roberto Laghi, l’intervista audio sempre su Genova 2001 a un altro giornalista, Lorenzo Guadagnucci, autore insieme a Vittorio Agnoletto di L’eclisse della democrazia. Le verità nascoste sul G8 2001 a Genova (Feltrinelli): Una ferita ancora aperta

Genova 2001, l’eclisse della democrazia. Intervista a Lorenzo Guadagnucci by Redazione MicroMega

Ci sono stati dei disordini: al G8 del 2001 accadde di tutto e non si può dimenticare

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Ci sono stati dei disordini di Luigi MilaniLuigi Milani mi aveva inviato tempo addietro il manoscritto. E finalmente Ci sono stati dei disordini, romanzo ambientato nei giorni del G8 di Genova del 2001, è diventato un libro per i tipi di Arduino Sacco Editore. Di seguito la prefazione scritta per questo bel testo (accanto al quale è stato creato anche un blog e una pagina su Facebook).

Il G8 di Genova rimane una ferita aperta nel recente passato italiano. Da quel luglio 2001 sono passati quasi dieci anni: un tempo infinitesimale sulla linea del tempo ed enorme per chi ricorda i fatti che sconvolsero una città riportando alla memoria (diretta o formatasi sui libri, dipende dall’età) gli scontri del giugno 1960 quando – a quindici anni dalla fine della lotta di Resistenza – venne dato il nulla osta al sesto convegno nazionale del Movimento Sociale Italiano.

Genova è una città complessa. A costituirne la complessità è la conformazione del territorio, che mischia il mare agli Appennini in una rapida e tortuosa ascensione di palazzi e strade. Il suo centro storico, immortalato nelle ballate di Fabrizio De Andrè e nelle canzoni di Ivano Fossati, ha ispirato gli artisti e al pari si è prestato a nidi di criminalità comune che talvolta hanno fatto innervosire la popolazione dei carrugi. E nel decennio precedente era balzata agli onori delle cronache per i delitti di Donato Bilancia, uno di quelli che, con una punta di morboso orgoglio e di attraente repulsione nazional-popolare, è passato alla storia della nera come uno dei rari assassini seriali italiani.
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La krocifissione dell’Aquila: questa è per te, dottor Jekill

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Terremoto in Abruzzo - L'Aquila 6 aprile 2009(E con questo post è ufficiale che anche da queste parti si ha un ospite: è il giornalista, documentarista, poeta e operaio Giuliano Bugani, già intervenuto poco tempo fa con il post La Costituzione: chi l’ha vista? Con il testo di seguito si inaugura il suo spazio qui dentro. Benvenuto, Giuliano. AB)

Non aspetterò tre giorni. Resusciterò ora. Ognuno di noi resusciterà ora. Non aspetteremo la fine dei giorni loro. Non aspetteremo il ballo di mezzanotte. E nemmeno la scarpetta di Cenerentola, caduta nella crepa di un terremoto annunciato. Noi non balleremo la loro kanzone. Noi non prenderemo a braccetto le loro Maria, le loro puttane. Noi non andremo sui loro karri. Dottor Jekill, quale cura mi stai propinando: kokaina? Il tuo antidoto. Un buco nel cuore mi dice che non posso fidarmi di tua madre. Ci sono quattro strade che portano alla città distrutta.

Quattro, perpendicolari. Come una kroce. E su quella kroce, avete inkiodato l’Aquila. Ha le ali spalancate. La testa china sul suo petto smagrito. È una grande kroce. Sulla montagna del mio cranio. Un ragazzo si è suicidato, poche settimane fa. Aveva perduto tutto. Non aveva più niente. Nemmeno più sé stesso. Non aveva più niente. E tu mi dici che devo aspettare. Ci stiamo avvicinando alla kroce. E non sono solo. Qui. Ad aspettarti. Dottor Jekill, mi dici che devo aspettare. Ma io ho puntato il mio coprifuoco sulla tua bocca. Non ci sono spade adesso. Non avere paura. C’è soltanto una cosa che posso aspettare. Le tue ceneri. Perché brucerai nel mio inferno. L’inferno che è dentro il mio cranio.
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“Governare con la paura”: dal G8 di Genova ai decreti sicurezza

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Dopo o, meglio, insieme al documentario G8/2001 – Fare un golpe e farla franca di cui s’era parlato un po’ di tempo fa, uscirà tra una ventina di giorni per Melampo Editore il cofanetto Governare con la paura. Prove tecniche di colpo di Stato:

Un libro e due dvd, raccolti in un cofanetto, raccontano la storia degli abusi del potere in Italia dal G8 di Genova ai giorni nostri. Il titolo, “Governare con la paura”, si riferisce alla strategia sperimentata nel luglio del 2001 per le strade del capoluogo ligure invase dai manifestanti no global. Finì in tragedia. Oggi gli stessi modi di operare vengono riproposti dai vari decreti sicurezza approvati dal governo Berlusconi. Mano dura contro i più deboli, gli extracomunitari, contro chi protesta e non si adatta alle regole imposte dall’alto. Sicurezza è la parola d’ordine in base alla quale l’opinione pubblica deve accettare nuove regole che limitano la libertà e i diritti dei singoli. “Attenzione – avverte però il senatore Furio Colombo in un passo del film – sicurezza è il termine che ha spianato la via ai dittatori da Mussolini a Hitler, ed oggi a Putin”.