The Lively Morgue: il New York Times ha iniziato a pubblicare su Tumblr il suo archivio fotografico. “Garantite utilità e accessibilità di un tesoro”

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The Lively Morgue

Si intitola The Lively Morgue ed è un’iniziativa del New York Times. Si tratta di uno spazio Tumblr dove il quotidiano statunitense pubblicherà le sue immagini d’archivio. Nella presentazione dell’iniziativa si scrive:

Se pubblicassimo dieci fotografie ogni giorno della settimana su Tumblr, andremmo avanti fino al 3935. Sarebbe un po’ troppo ambizioso e così ne metteremo online un po’ con cadenza settimanale. Alcune saranno acquistabili mentre altre saranno accompagnate da storie più articolare su Lens Blog. Così facendo digitalizzeremo a poco a poco almeno la punta dell’iceberg di un enorme tesoro di cui in futuro saranno garantite l’utilità e l’accessibilità.

(Via Neatorama)

Guardian: la storia per immagini dei decenni di dittatura e guerra che hanno reso irriconoscibile la Somalia

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Keystone USA/Rex Features

Il Guardian pubblica una cronologia per immagini dei fatti accaduti in Somalia dal 1950 a oggi:

Mentre i leader si incontrano a Londra per discutere del futuro della Somalia, ecco alcuni dei momenti chiave nella storia recente di un Paese diventato irriconoscigile nel giro di qualche decennio.

L’immagine (Keystone Usa-Rex) riportata in questo post risale al 2001, quando l’Onu ha annunciato il ritiro perché ammetteva di non essere più in grado di garantire la sicurezza al suo staff. Per approfondire invece quanto sta avvenendo a Londra, si veda qui.

Storia di Qamar Hashim, il più giovane fotografo dell’Iraq che gira per le strade di Baghdad e ritrae la vita di tutti i giorni

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La storia del più giovane fotografo dell’Iraq. La racconta la Reuters:

Qamar Hashim è un fotografo di otto anni. Gira per le strade di Baghdad con la sua macchina e […] ha vinto numerosi premi, secondo la Iraqi Society Photographic (Isp).

Qui anche alcuni scatti.

Hidden Europe: le foto di Ms Larsen per raccontare alcuni aspetti a Est del vecchio continente

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Hidden Europe - Foto di Ms Larsen

Hidden Europe è un percorso fotografico di Ms Larsen pubblicato su E – Il mensile di Emergency. Si tratta di questo:

Una breve sessione in pellicola dedicata all’Europa nascosta, nata dall’amore per i Paesi un tempo parte di quella che oggi è l’ex Unione Sovietica rappresentati in questa gallery dalla Lituania, il Paese baltico che più ha pagato il prezzo dell’oppressione sovietica e dall’enclave di Kaliningrad, avamposto in Russia circondato dai Paesi della comunità europea.

Continua qui.

“A Darkness Visible: Afghanistan”: un’opera multimediale per raccontare storie oltre la guerra

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Based on 14 trips to Afghanistan between 1994 and 2010, A Darkness Visible: Afghanistan is the work of photojournalist Seamus Murphy. His work chronicles a people caught time and again in political turmoil, struggling to find their way. See the project at http://mediastorm.com/publication/a-darkness-visible-afghanistan

A Darkness Visible: Afghanistan è un’opera multimediale curata da Seamus Murphy, autore delle fotografie e dei video. Ecco in che termini si presenta:

I non addetti ai lavori vedono l’Afghanistan come un problema che ha bisogno di una soluzione: una regione in guerra che richiede altre truppe o altre elezioni. Ma osservando quel Paese da quest’unica visuale si perdono di vista le persone che lì vivono e il loro desiderio di autodeterminazione. Dall’invasione sovietica alla resistenza dei mujaheddin fino ai talebani e all’occupazione americana, in “A Darkness Visible” vengono esaminati trent’anni di storia afghana. È il vissuto di cittadini le cui vite vengono giocate all’ombra delle grandi superpotenze. Sono vicende di violenza, ma anche d’amore e d’avventura [raccolte in] 14 viaggi in Afghanistan fra il 1994 e il 2010.

(Via Verve Photo – The new breed of documentary photographers)

Amedeo Vergani, in mostra a Merone le sue fotografie per vedere “lo scatto che racconta”

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Amedeo Vergani, lo scatto che racconta

Amedeo Vergani, lo scatto che racconta è una mostra che sarà presentata a Merone (Como) il prossimo 29 ottobre e che resterà aperta dal giorno successivo al 6 novembre a Palazzo Civico Zaffiro Isacco. Questa la sua presentazione:

Scatti che raccontano, appunto. Storie che si intuiscono nella luce talcata di un tè nel deserto la mattina presto, nella grinta acerba di bambini guatemaltechi precocemente armati, nella nebbia di una Sicilia inconsueta e ovattata, nel volto attento di una donna seminascosto dietro un velo nero, negli arabeschi di due mani tatuate, nelle maschere di un carnevale veneziano, nel lampo colto al volo di un pugnale yemenita. Storie che parlano di gente che sforna pani rotondi come la luna, che raccoglie olive, benedizioni, foglie di tè e fatiche con la stessa concentrazione. La silenziosa compostezza di un monastero copto. La lattina rossa di una Coca Cola bevuta su un’intatta spiaggia atlantica. Lo scroscio di una cascata di Dominica. Fino al meraviglioso controluce di un agnello sollevato e offerto a Sant’Antonio in una chiesa della Brianza, in bilico tra benedizione cristiana e rito pagano. Inquadrature diventate grandi servizi e copertine delle più prestigiose riviste di viaggio italiane ed europee.

Per saperne di più sul fotoreporter scomparso a 66 anni nel 2010 si veda qui.

Messico, viaggio all’interno di un laboratorio di metanfetamine tra maschere antigas e forze d’assalto

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Inside a clandestine Mexican meth lab

Inside a clandestine Mexican meth lab (big photo gallery). Lo pubblica Xeni Jardin su BoingBoing riprendendo le fotografie targate Reuters di Alejandro Acosta. Si tratta di scatti effettuati a cavallo di un’operazione antidroga avvenuta lo scorso 23 settembre a Zapotlanejo, in Messico, dove sono state sequestrate decine di tonnellate di componenti per produrre metanfetamine e di cristalli già pronti per la vendita.