#MigrantsFiles: e a Barcellona il progetto sui migranti morti nel Mediterraneo vince i Data Journalism Awards

Standard

#MigrantsFiles)

Tempi addietro si era scritto:

L’hashtag è #MigrantsFiles e il progetto si chiama Mar Mediterraneo, tomba di migranti. Ne sono autori i giornalisti e gli informatici di DataNinja.it e qualche dato è questo: 23 mila i morti e dispersi dell’immigrazione in Europa, dal 2000 al 2013.

E oggi il progetto ha vinto i Data Journalism Awards. Di mezzo, tra i vincitori, c’è Andrea Nelson Mauro di Dataninja che giusto qualche giorno fa, al corso di data journalism organizzato dalla Fondazione Ordine Giornalisti dell’Emilia Romagna, diceva: “Tra gli altri, c’è il New York Times, non abbiamo speranza”. E invece, Nelson, sei stato smentito.

“Pacifisti. Ecco dove siamo”: l’ebook (completo e gratuito) di Luca Kocci su dieci anni di attivismo per la pace

Standard

Pacifisti. Ecco dove siamoTerreLibere.org, tra i suoi libri, mette a disposizione in versione integrale e gratuita l’ebook di Luca Kocci intitolato Pacifisti. Ecco dove siamo – 2001-2011. Dieci anni di attivismo per la pace (sopra l’anteprima dell’opera).

Un luogo comune afferma che i pacifisti sono spariti. Dopo le grandi manifestazioni contro la guerra in Iraq (2003) furono definiti dal “New York Times” la “seconda superpotenza mondiale”. Da allora, i grandi media e la politica hanno deciso di ignorarli. Nell`immaginario collettivo non esistono più. Questo archivio raccoglie dieci anni di attività dal 2001 al 2011. E dimostra che i pacifisti non sono solo quelli che scendono in piazza quando scoppia una guerra. Hanno fatto ben altro.

Sono parte del movimento contro il neoliberismo e per i beni comuni. Hanno informato su temi che nessun “grande” organo di informazione ha trattato, come l`uranio impoverito. Sono stati a fianco delle comunità locali contro le “grandi opere” e l’ampliamento delle basi militari, da Vicenza al radar USA di Niscemi, nella Sicilia profonda. Sono l’ossatura delle reti di economia solidale che stanno offrendo una risposta alla crisi e alle ingiustizie.

Da qui si può scaricare la versione in pdf mentra per quella ePub si veda qui.

“The program”: in video il racconto dello spionaggio elettronico che la Nsa ha effettuato negli Usa dopo l’11 settembre 2001

Standard

The program

The program, quello (top secret) che dopo l’11 settemre 2001 la National Security Agency ha attuato per rafforzare la sorveglianza elettronica all’interno degli Stati Uniti. Il documentario è filmato da Laura Poitras e il racconto è di William Binney, per 32 anni alla Nsa e una delle mente matematiche e tecnologiche che hanno contribuito a fare del “program” una realtà.

(Via New York Times)

The Lively Morgue: il New York Times ha iniziato a pubblicare su Tumblr il suo archivio fotografico. “Garantite utilità e accessibilità di un tesoro”

Standard

The Lively Morgue

Si intitola The Lively Morgue ed è un’iniziativa del New York Times. Si tratta di uno spazio Tumblr dove il quotidiano statunitense pubblicherà le sue immagini d’archivio. Nella presentazione dell’iniziativa si scrive:

Se pubblicassimo dieci fotografie ogni giorno della settimana su Tumblr, andremmo avanti fino al 3935. Sarebbe un po’ troppo ambizioso e così ne metteremo online un po’ con cadenza settimanale. Alcune saranno acquistabili mentre altre saranno accompagnate da storie più articolare su Lens Blog. Così facendo digitalizzeremo a poco a poco almeno la punta dell’iceberg di un enorme tesoro di cui in futuro saranno garantite l’utilità e l’accessibilità.

(Via Neatorama)

WikiLeaks: Nutrimenti pubblica il libro su Assange e contro il segreto di Stato che ha ispirato il film di Spielberg

Standard

WikiLeaks - La battaglia di Julian Assange contro il segreto di StatoNon avevo pensato di scrivere questo post sulla scia di una notizia rimbalzata oggi per i vari media nazionali. Ma per una coincidenza segnalo questo libro uscito per i tipi di Nutrimenti. Si tratta di WikiLeaks – La battaglia di Julian Assange contro il segreto di Stato, firmato da David Leigh e Luke Harding e in uscita in questi giorni per la collana:

Scritto dagli stessi giornalisti che hanno stretto un accordo senza precedenti tra un hacker particolarmente dotato e tre dei più importanti quotidiani di tutto il mondo, questo libro racconta la storia di WikiLeaks vista dall’interno. E si legge come un thriller.

Nel libro i giornalisti del Guardian David Leigh e Luke Harding, più volte premiati, rivelano per la prima volta molti particolari inediti, a cominciare da come sia stato raggiunto l’accordo segreto, in un albergo belga, per sfidare la più grande superpotenza mondiale e diffondere un inarrestabile flusso di documenti militari e diplomatici attraverso le pagine del Guardian, del New York Times e dello Spiegel. Ma anche dettagli sconosciuti della vicenda, come quando Assange si travestì da anziana signora con una parrucca per arrivare a Ellingham Hall, la villa monumentale di Norfolk da cui ha inviato i dispacci del Dipartimento di Stato statunitense al mondo intero, e i particolari della rocambolesca vita dello stesso Assange.

Si tratta del libro a cui si è ispirato Steven Spielberg per questo film.

Dal NYT i documenti della CIA sulle “tecniche da interrogatorio”

Standard

Per chi volesse consultare qualche decina di pagine di documentazione originale, il New York Times (che ha fatto il pieno quest’anno, con cinque Pulitzer) pubblica questo: Justice Department Memos on Interrogation Techniques. Ecco di che si tratta:

Il dipartimento di giustizia giovedì ha reso pubblici dettagliati promemoria che descrivono le dure tecniche usate dalla Central Intelligence Agency. Il presidente Obama ha detto che gli agenti della CIA che hanno adottato queste tecniche non sarebbero perseguibili.

I documenti sono quattro (uno del 2002 e tre del 2005) e qui un articolo dello stesso quotidiano che racconta più nel dettaglio la vicenda.