A.R.S. – Art Resistance Shoah: le opere che si trasformano in documenti e testimonianze storiche di olocausto e liberazione

Standard

A.R.S. - Art Resistance ShoahMargherita Fontanesi e Salvatore Trapani sono due storici dell’arte. La prima lavora per il museo emiliano Il Correggio e il secondo è il corrispondente da Berlino del mensile Shalom. Insieme hanno dato vita al progetto A.R.S. – Art Resistance Shoah (link su Facebook) che presentano con queste parole:

Entrambi sensibili alle tematiche dell’antifascismo e della Shoah abbiamo maturato la convinzione dell’arte come documento e testimonianza storica importante e dunque quale potentissimo strumento educativo di lotta e denuncia attraverso cui veicolare i valori della libertà, della pace, dell’uguaglianza, della dignità, del rispetto. Da qui l’idea di utilizzare la nostra formazione di storici e critici d’arte per un ampio progetto che si attesti come approfondimento formativo […], un progetto internazionale per la memoria della Shoah e della Resistenza attraverso le arti visive.

Un dei primi risultati sarà un seminario che parli di opere create da sconosciuti sopravvissuti e da nomi noti come Renato Guttuso, Afro, Marino Mazzacurati, Remo Brindisi, Xavier Bueno, Georg Grosz, Otto Dix e Käthe Kollowitz. Tutti artisti che hanno trasformato il loro talento in “arte della libertà”.

Inoltre su Facebook viene annunciato che fino al 10 febbraio sono esposti alla Ludoteca Piccolo Principe di Correggio i disegni originali di Sonia Maria Luce Possentini tratti dal libro Il volo di Sara (, 2012).

(Via Anpi Nazionale)

Hackers for charity: l’informatica a disposizione dei “cittadini più poveri del mondo”

Standard

Hackers for charity

In rete si è affacciato Hackers for charity, che si presenta così:

è un’organizzazione non profit che mette a frutto le competenze dei tecnici per affrontare le sfide tecnologiche di varie realtà (sempre) non-profit e per fornire cibo, attrezzature, formazione professionale e formazione informatica ai cittadini più poveri del mondo.

Si può seguire su Twitter attraverso l’utente @ihackcharities e anche su Facebook.

Torna il Metro Olografix Camp con l’edizione 2012, tre giorni per capire lo spirito hacker “fino alla fine del mondo”

Standard

Metro Olografix CampTorna il Metro Olografix Camp (o anche Moca) nella sua edizione 2012 (le precedenti sono state nel 2004 e nel 2008), un hacker camp che terrà banco nel parco dell’ex caserma Di Cocco di Pescara dal 24 al 26 Agosto 2012. Si legge in proposito sulla newsletter della rivista Mamma! (quella che ha come payoff “se ci leggi è giornalismo. Se ci quereli è satira”):

All’edizione del 2012 la rivista Mamma! – il primo magazine italiano di giornalismo a fumetti – sarà presente come media partner dell’evento e con un seminario del direttore responsabile Carlo Gubitosa, dal titolo “Hacking media: dai leaks alla microeditoria, passando per il data journalism. Strumenti e tecnologie per smontare le notizie e guardare dentro l’informazione mainstream”, che si svolgerà venerdì 24 agosto alle 18.

Nelle intenzioni degli organizzatori – la storica Associazione Culturale Telematica “Metro Olografix”, fondata nel 1994 – questa edizione del MOCA conferma che lo spirito hacker è sempre vivo ed effervescente in chi ha voglia di divertirsi e capire, ed ha scelto un computer come strumento principale per farlo.

Lo slogan di quest’anno – Fino alla Fine del Mondo – gioca con le ansie legate al mito del 2012, ma per gli organizzatori rappresenta anche l’intenzione di portare avanti a oltranza il discorso delle nuove tecnologie, della conoscenza e della libertà d’espressione.

Per vedere di cosa si parlerà nell’evento pescarese si veda il programma. E gli aggiornamenti si possono seguire su Twitter e su Facebook.

2 agosto 1980, #ioricordo: e Tumblr diviene luogo in cui andare “verso una memoria condivisa” della strage alla stazione di Bologna

Standard

2 agosto - Verso una memoria condivisa

Due agosto – Verso una memoria condivisa è lo spazio Tumblr dell’Associazione fra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. L’iniziativa viene spiegata così:

L’anno scorso, in occasione delle celebrazioni per il 2 agosto, lo staff della rete civica Iperbole ha lanciato sui social media la costruzione di un “ricordo collettivo”, chiedendo alla rete sociale (su Twitter e Facebook attraverso l’hashtag #ioricordo) di condividere il proprio personale 2 agosto 1980, per coinvolgere anche chi a quell’epoca non c’era o era troppo piccolo per avere una memoria precisa: tante piccole testimonianze che unite hanno formato così un unico e per certi versi nuovo “ricordo”.

Aggiunge in una nota Matteo Lepore, l’assessore alla comunicazione del comune di Bologna:

Ricostruire la strage del 2 agosto attraverso le storie delle vittime e le testimonianze personali ci permette, parendo dal basso, di mantenere viva in modo potente la memoria di quel tragico giorno. Dico questo pensando soprattutto alle generazioni che non hanno vissuto in prima persona quel periodo storico. La possibilità di condividere contenuti e valori attraverso i nuovi media sociali può inoltre stimolare in modo innovativo la riflessione su questo tema.

FreedomBox: dal mondo del software libero un sistema per evitare “le più intrusive ambizioni del potere”

Standard

FreedomBox

FreedomBox nasce con questo scopo:

Facilitare la libera comunicazione tra le persone, in modo sicuro, andando oltre le più intrusive ambizioni del potere. Solo loro che possono costruire in via permanente la libertà di pensiero e di informazione, caratteristica ineliminabile della rete che contiene le nostre anime.

Queste parole recano la firma di Eben Moglen, docente alla Columbia Law School di New York, guru del copyleft nelle sue varie declinazioni e fondatore del Software Freedom Law Center. Per saperne di più direttamente sul sito del progetto software si può vedere qui mentre in italiano se ne parla su Cado in piedi e sul quotidiano La Stampa, con un’intervista a Moglen secondo cui Facebook ha gli anni contati. “Fra più di 12 mesi, ma meno di dieci anni, avrà finito di esistere”, dice.

In uscita “Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia”, storia di un anno e di un’escalation

Standard

Articolo21 e Sos Impresa pubblicano la presentazione del libro curato da Marcello Ravveduto e intitolato Novantadue. L’anno che cambiò l’Italia. In uscita il prossimo 16 maggio per Castelvecchi Rx, si presenta con queste parole:

Il ’92 non fu un anno qualsiasi [e] non è solo l’anno delle stragi di Falcone e Borsellino, è piuttosto un’escalation: Tangentopoli, il voto proporzionale uninominale, l’affermazione della Lega, l’agonia dei partiti di massa, la voglia di riscatto civile, il terrorismo mafioso, il debito sovrano alle stelle, l’intervento pubblico assistenzialista, il difficile rapporto con l’Europa. La lunga crisi della Repubblica sembra esplodere in tutta la sua urgenza lasciando immaginare che «nulla sarà come prima». Questo libro torna sui fatti accaduti, cercando di andare oltre le macerie materiali e morali accumulate nel corso di un ventennio, per raccontare, fuori dai luoghi comuni, le storie che lo hanno reso un anno «indimenticabile». Senza pregiudizi ideologici, né inutili moralismi, ma con passione civile.

La ribellione civile di Palermo, l’organizzazione dell’attentato di Capaci, la televisione della pietà e del dolore, l’immaginario cinematografico, l’avanzata dei «perfidi» localismi, la distribuzione di plasma infetto, la silenziosa modernizzazione della ‘ndrangheta, il ruolo delle donne nelle scorte dei magistrati antimafia, la sofferenza psicologica di Rita Atria, i grandi pentiti di camorra e l’alba del dominio del clan dei casalesi nell’affare rifiuti, la tangente Enimont e la nuova razza padrona. Il Novantadue è dunque l’inizio di una transizione che ha dato luogo a una lunga stagione di precarietà politica, civile, sociale ed economica, durante la quale il futuro, una chimera, e il passato, un ostacolo da rimuovere, sono stati sostituiti da un immutabile presente.

Continua qui, dove si trova anche l’indice del volume.

(Via Monica Zornetta su Facebook. Monica ha scritto il capitolo “Il salotto della Lega”)

Wikileaks, online i “Global Intelligence Files”: in 5 milioni di mail alcuni dei segreti dell’intelligence privata

Standard

Global Intelligence Files

Hanno iniziato ad andare online i Global Intelligence Files, oltre cinque milioni di mail interne della Stratfor, società di intelligence privata. Qui l’elenco delle release via via rilasciate mentre qui un articolo di Stefania Maurizi (di cui si parlava da queste parti) che fa il punto dell’operazione targata Wikileaks. Alcuni di questi i temi:

La schedatura degli utenti di Facebook attuata da un’agenzia privata di intelligence. I soldi a Zuckerberg da un’altra azienda specializzata nel raccogliere informazioni sulle persone. I rapporti tra spionaggio privato e Cia. Il ruolo di informatore di un ambasciatore italiano.

Continua qui.

La rete e i lucchetti: dal software ai brevetti fino a oggi, con l’informazione sui social media. Ma il passato insegna che non funzionano

Standard

Viene segnalato l’intervento di Fabrizio Goria su L’Inkiesta. Argomento: Ma davvero Reuters voleva mettere il bavaglio ai miei tweet? Scrive Goria:

Twitter sta rivoluzionando il mondo del giornalismo. Con la sua velocità e la sua capillarità, riesce a raggiungere qualsiasi angolo. Ma può capitare che un colosso come Thomson Reuters decida di prendersela con i reporter, come me, che citano l’agenzia stampa per diffondere news, minacciando azioni legali. L’agenzia di stampa poi, per fortuna, fa marcia indietro dopo che i suoi stessi giornalisti si mostrano sorpresi per l’iniziativa. Ma la storia evidenzia i problemi che hanno i media tradizionali a muoversi nell’innovazione tecnologica e soprattutto in Twitter, che a differenza di Facebook, è un social media e non un social network.

Spunti interessanti che riprongono una questione affrontata con i brevetti sul software (e dunque sulle idee, ma bon solo, si ricordi per esempio quelli sulle pratiche yoga di diverso tempo fa), l’irrigidimento delle norme sul diritto d’autore e anche le recentissime proteste anti-Acta. Sarebbe da formulare un lungo discorso sull’innarestabilità dell’innovazione (e sull’inutilità dei lucchetti: riuscirono per esempio negli anni Novanta ad impedire la diffusione della cifratura di PGP? Pare di no). Ma rimane il discorso che, per quanto impedimenti si possa porre, la diffusione delle informazioni in Rete è qualcosa a cui non si può porre sbarramento. E deve essere così.

State of the Net: torna nel 2012 a Trieste la conferenza per raccontare Internet e le sue innumerevoli forme

Standard

State of the Net

E con il 2012 torna State of the Net per raccontare Internet e che aspetti ha assunto, oltre a ipotizzare quelli che assumerà. Per vedere cos’è stata la manifestazione nel 2008 si vada qui. Intanto si possono seguire novità e aggiornamenti su Twitter e su Facebook. E c’è anche il post di Sergio Maistrello, firmato con Beniamino Pagliaro e Paolo Valdemarin.

NotteCriminale.it: meno due giorni alla partenza. Da mercoledì online il sito che racconta il crimine in Italia

Standard

Notte criminaleLo si scriveva qualche giorno fa: mancano meno di due giorni all’avvio di NotteCriminale.it, il portale sul crimine in Italia che verrà inaugurato mercoledì, 9 novembre, alle 11.30, nel corso di una conferenza stampa che si terrà a Roma, a Palazzo Wedekind (Piazza Colonna, 366). Ed ecco il comunicato in base al quale si presenta più approfonditamente:

Una scelta, quella della data, con la quale «vogliamo sottolineare – spiega Alessandro Ambrosini, ideatore, curatore ed editore del progetto – la nostra assoluta libertà. Libertà che per noi significa oltrepassare quel muro che a volte vincola ed ostacola il vero giornalismo». Il sito, curato da Helmet Group, vuole soddisfare un target di pubblico vasto ed eterogeneo grazie alla qualità delle informazioni (inchieste, dossier, rivisitazioni di crimini e criminali, rubriche, interviste o semplice cronaca), del materiale (foto inedite, video, documenti) e della multimedialità che, adattata ai nuovi strumenti di comunicazione, ha raggiunto i lettori attraverso le varie applicazioni per smartphone o tablet.

Ideata inizialmente per dare il nome ad un evento che ripercorreva il crimine di Roma, Milano e Venezia dagli anni ’70 ad oggi, Notte Criminale ha debuttato sul web nel settembre del 2010 come “blog-test” d’interesse attorno all’argomento criminalità di ieri e di oggi. La sua crescita da allora è stata esponenziale: 6.000/8.000 visite giornaliere uniche al blog, per un totale di oltre 800.000 visitatori (598.445 visitatori unici) e 860.000 pagine viste per una media mensile pari a 49.870.

Accanto al sito ci sono e rimangono l’account Youtube, dove sono stati pubblicati video e interviste realizzati dallo staff di Notte Criminale, e quello Facebook, che “hanno contribuito ad accreditare il blog come punto di riferimento non solo tra i lettori più o meno ‘esperti’ ma anche tra giornalisti, magistrati, giudici e avvocati grazie anche a scoop quali quelli su Vallanzasca e quello più recente sul caso Ustica”.