Il fumetto e il giornalismo d’inchiesta: l’esempio di “Dossier Tav. Una questione democratica” di Claudio Calia

Standard

Dossier Tav. Una questione democraticaEsce domani per Beccogiallo il libro a fumetti Dossier Tav. Una questione democratica sceneggiato e illustrato da Claudio Calia. Una lunga recensione scritta da Giuliano Santoro e pubblicata su Microgema ne anticipa diversi aspetti. Eccola per stralci:

“Dossier Tav” […] è un percorso artistico e politico, un’unica striscia lunga e in bianco e nero dal tratto essenziale, mai ridondante, che racconta gli anni che abbiamo alle spalle, che ci conduce a questo libro. Le vignette con in primo piano manganelli delle truppe di occupazione in Val di Susa rimandano ai disegni cupi e poetici del diario del G8 genovese. Leggendo dell’ambiente minacciato e della fredda forza dei numeri di raccontare i dogmi del potere e dei mass media, si scorge l’epopea velenosa delle ingiustizie e delle lotte operaie di Porto Marghera. La legge non è uguale per tutti. E la capacità di mettere in fila gli eventi, di ricollegare le esistenze individuali alla loro trama sociale e universale ricorda È primavera, la poetica intervista disegnata a Toni Negri tradotta in diverse lingue.

Calia fa un’operazione raffinata e sottilmente provocatoria: racconta le ragioni del No alla Tav e le lotte che le hanno sostenute rivendicando in stampatello nelle prime pagine del fumetto: “Non sono mai stato in Val di Susa”. Ciò non gli impedisce, all’occorrenza, di parlare in prima persona, di essere a tutti gli effetti voce narrante. L’autore può rivendicare a pieno titolo di essere parte di questa storia. Per le ragioni che elencavamo prima, per quell’intreccio tra il suo percorso artistico e politico e i fatti della Valle. Ma anche per la capacità dei valsusini di essersi fatti contagiare e di aver posto un tema senza farsi ingabbiare, da ideologie semplicistiche o trappole mediatiche, nella cornice della lotta puramente localistica.

Questo “dossier”, dunque, si presenta come una sintesi della questione, un perfetto saggio di “graphic journalism”.

Continua qui.

Esce “Voci in nERo”, il documentario scritto con Riccardo Marchesini sul lato nero dell’Emilia Romagna

Standard

Ecco il trailer del documentario in bianco e nero Voci in nERo, scritto insieme al regista Riccardo Marchesini.

Una voce nella notte: è quella di uno speaker radiofonico che diffonde nell’etere le pagine di romanzi noir, dando voce ad alcuni dei più importanti scrittori di genere del nostro paese. Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Grazia Verasani ed Eraldo Baldini descrivono le ambientazioni delle proprie storie, ritraendo un’Emilia Romagna oscura e misteriosa, in cui Bologna rivela tutto il fascino di una città celata e contraddittoria, che porta vive le ferite di una cronaca incancellabile.

Dimenticate l’Emilia Romagna descritta come terra solare e paciosa con i suoi abitanti ingenui dediti alla buona tavola e alle avventi donne. C’è un’altra Emilia e c’è un’altra Romagna. Quella delle riviera invernale e solitaria, quella degli Appennini abbandonati e ripopolati dai lupi, quella delle periferie abitate da nuove etnie, quella delle stragi, delle bande e del dolore che non si cancella.

“Delitti – Storie di cronaca”: domani in onda dalle 19 alle 19.30 la quarta puntata della trasmissione di Radio Città del Capo

Standard

Foto di Alberto Bignami

Dalle 19 alle 19.30 di domani, sabato 24 novembre, va in onda su Radio Città del Capo la quarta puntata della trasmissione Delitti. Storie di cronaca, realizzata con la collaborazione di Giusi Marcante. La trasmissione – e le altre del palinsesto – si possono ascoltare anche in streaming sul sito della radio.

“Scampia e Cariddi”: un libro che racconta i giovani del sud al tempo della crisi

Standard

Scampia e CariddiUn titolo e una copertina suggestivi per un libro che è la fotografia del presente e probabilmente anche un’anteprima di un futuro che di certo migliore non sarà, se lo si immagina partendo dall’oggi. È Scampia e Cariddi – Viaggio tra i giovani del Sud al tempo della crisi uscito per Editori Riuniti e scritto dalla sociologa Maria Frega e dal giornalista Francesco De Filippo:

Scampia e Cariddi è un viaggio attraverso l’incoscienza, la paura e il coraggio di chi non sa come andare avanti, di chi non ha futuro, di chi sa chi quel futuro glielo ha già sottratto. Un libro denuncia che narra, come un romanzo, le verità scomode del declino dell’Italia. Un’indagine narrativa che svela la realtà della generazione che, più di ogni altra dal dopoguerra a oggi, paga il prezzo, durissimo e indefinito, della crisi dell’economia reale e della demolizione del welfare nel nostro Paese […].

Dagli altiforni dell’Ilva di Taranto ai call center sardi, dai cantieri navali trapanesi al gorgo del lavoro nero (e della criminalità) dell’hinterland napoletano, fino alle speranze disattese degli aspiranti al posto fisso statale come quelle dei presunti talenti televisivi. Qui, fra Scampia e Cariddi, campano le ragazze e i ragazzi italiani da generazioni o migranti nuovi italiani, quelli classificati nelle statistiche che svelano come il 34% dei cittadini sotto i 35 anni non ha un’occupazione.

Ma i ragazzi del Sud non sono solo nel Mezzogiorno: ripresa l’emigrazione, tanti sono partiti per trovare, negli hotel di Londra, nei laboratori delle università statunitensi, nelle librerie francesi, quella meritocrazia e quelle regole che il nostro Paese disconosce. Fin lì li hanno seguiti gli autori.

Per avere un’ulteriore anticipazione del libro, si può leggere che ne ha scritto il Corriere della Calabria.

“Italiani brava gente?”: all’Istituto Cervi di Gattatico quattro giorni per parlare di crimini di guerra italiani in Europa

Standard

Italiani brava gente

Il corso di formazione organizzato dall’Istituto Cervi di Gattatico (Reggio Emilia) si intitola Italiani brava gente? Una prospettiva contemporanea per i crimini di guerra italiani in Europa. Nella presentazione si dice tra l’altro:

Nella acclarata crisi del patrimonio antifascista, e nel confronto storiografico sempre meno in sintonia con il dibattito pubblico su questi temi, la storia della resistenza, dell’antifascismo, più in generale la comprensione dei nodi irrisolti della storia recente italiana a cavallo della guerra sono in debito di strumenti innovativi, approcci coraggiosi, linguaggi al passo con i tempi. In una parola, l’antifascismo come materia di studio civile e storica necessita di innovazione strutturale.

Il corso si terrà dal 22 al 25 novembre, da qui si può scaricare il programma completo e qui invece un articolo che descrive più nel dettaglio il ciclo di formazione.

“Blocco 52 – Una storia scomparsa, una città perduta”: e Lou Palanca racconta Luigi Silipo, il sindacalista ucciso nel 1965 a Catanzaro

Standard

Blocco 52Di Fabio Cuzzola si è già parlato più volte da queste parti, soprattutto per il suo Cinque anarchici del Sud. Adesso si torna a farlo incontrandolo coinvolto nelle sorti di Lou Palanca, nome del collettivo di scrittura ispirato alla New Italian Epic concepita da Wu Ming. E qui dentro racconta la storia intitolata Blocco 52 – Una storia scomparsa, una città perduta (Rubbettino):

La sera del primo aprile 1965, fra i vicoli del centro storico di Catanzaro, viene ucciso Luigi Silipo, sindacalista dei braccianti ed esponente di rilievo del Partico comunista italiano. Dopo una prima ondata di partecipazione e interesse, l’accaduto viene progressivamente dimenticato, sepolto fra oblii e reticenze, fino a scomparire dalla memoria collettiva. Ci pensa l’opera di Lou Palanca con “Blocco 52. Una storia scomparsa. Una città perduta” a ripescare quei fatti e a puntare l’attenzione su una vicenda rispetto alla quale non c’è nessuna verità giudiziaria accertata: si è trattato di un omicidio politico, passionale o mafioso?

Da quell’evento dimenticato prendono vita altre storie che dal capoluogo calabrese arrivano fino a Praga, oscillando tra le passioni del “secolo breve” e il disincanto dei nostri giorni. Una narrazione a più voci racconta queste vicende fra il richiamo al sogno interrotto di una società più giusta e il mistero di un caso irrisolto.

Per leggere qualcosa di più della storia si veda qui mentre un’estesa intervista è stata pubblicata su Catanzaro Informa.

Terza puntata di “Delitti – Storie di cronaca” sabato alle 19 su Radio Città del Capo

Standard

Foto di Alberto Bignami

Domani, sabato 17 novembre, ancora dalle frequenze di Radio Città del Capo, dalle 19 alle 19.30 andrà in onda la terza puntata di Delitti. Storie di cronaca, realizzata con la collaborazione di Giusi Marcante. La trasmissione – e le altre – si possono ascoltare anche in streaming sul sito della radio.

Trecento: sono gli abbonamenti che servono per continuare a far rivevere “Mamma”, la rivista di fumetti d’inchiesta

Standard

Mamma

Trecento. Tanti sono gli abbonamenti che servono per far sopravvivere la rivista Mamma, quella nelle cui pagine (cartacee e virtuali) il giornalismo assume le vesti del fumetto d’inchiesta:

Il discorso è semplice: o si cresce o si muore. Se nel 2012 troveremo almeno 300 lettori intenzionati a sostenerci con un abbonamento, continueremo a cercare gli altri 2700 negli angoli più remoti del paese, sfidando ancora una volta il mercato editoriale dominato dai grandi colossi. Se invece ci verrà fatto capire che non c’è bisogno di giornalismo a fumetti e che per saziare la vostra curiosità vi basta la stampa di partito, i fogli repubblicani, i servizi pubblici dei privati e le società per azioni che raccontano fatti quotidiani, allora non c’è problema: prendiamo atto di quel che vuole il pubblico e chiuderemo a testa alta (e con l’orgoglio di tutti i numeri stampati finora) questa rivista dove abbiamo investito cuore, anima, tempo, soldi e passione, e ci inventeremo qualcosa di nuovo e di diverso per continuare a dire quel che ci pare, come ci pare e dove ci pare.

Continua qui.