“I ribelli della montagna”: dal 30 aprile in libreria una storia del movimento No Tav

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I ribelli della montagna - Una storia del movimento No TavEsce il prossimo 30 aprile ed è firmato da Adriano Chiarelli, questo libro (304 pagine) pubblicato dalla casa editrice bolognese Odoya. Si intitola I ribelli della montagna – Una storia del movimento No Tav e questa è la sua presentazione:

Nato dai sogni dell’amministratore delegato di FF.SS. Lorenzo Necci nei primi anni Novanta, il progetto Tav inizia ad avere una “biografia” interessante. Adriano Chiarelli, già autore di “Malapolizia” per Newton Compton, evidenzia l’inutilità e la dannosità (non solo per i valsusini) della Grande Opera, ma il suo lavoro per la prima volta non è stato spinto da logiche “di movimento”. Alcuni sviluppi del movimento contro l’Alta Velocità riportati nel volume sono avvenuti da pochissimo tempo: il 27 gennaio 2015 la procura di Torino ha comminato 47 condanne per un totale di 150 anni agli attivisti No Tav per i fatti del luglio 2013; inoltre ha fatto scalpore il recente processo allo scrittore Erri De Luca, indagato per istigazione a delinquere. Non ritrattando (dichiarò «è giusto sabotare la TAV») firma l’accorata prefazione al volume.

Il fumetto e il giornalismo d’inchiesta: l’esempio di “Dossier Tav. Una questione democratica” di Claudio Calia

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Dossier Tav. Una questione democraticaEsce domani per Beccogiallo il libro a fumetti Dossier Tav. Una questione democratica sceneggiato e illustrato da Claudio Calia. Una lunga recensione scritta da Giuliano Santoro e pubblicata su Microgema ne anticipa diversi aspetti. Eccola per stralci:

“Dossier Tav” […] è un percorso artistico e politico, un’unica striscia lunga e in bianco e nero dal tratto essenziale, mai ridondante, che racconta gli anni che abbiamo alle spalle, che ci conduce a questo libro. Le vignette con in primo piano manganelli delle truppe di occupazione in Val di Susa rimandano ai disegni cupi e poetici del diario del G8 genovese. Leggendo dell’ambiente minacciato e della fredda forza dei numeri di raccontare i dogmi del potere e dei mass media, si scorge l’epopea velenosa delle ingiustizie e delle lotte operaie di Porto Marghera. La legge non è uguale per tutti. E la capacità di mettere in fila gli eventi, di ricollegare le esistenze individuali alla loro trama sociale e universale ricorda È primavera, la poetica intervista disegnata a Toni Negri tradotta in diverse lingue.

Calia fa un’operazione raffinata e sottilmente provocatoria: racconta le ragioni del No alla Tav e le lotte che le hanno sostenute rivendicando in stampatello nelle prime pagine del fumetto: “Non sono mai stato in Val di Susa”. Ciò non gli impedisce, all’occorrenza, di parlare in prima persona, di essere a tutti gli effetti voce narrante. L’autore può rivendicare a pieno titolo di essere parte di questa storia. Per le ragioni che elencavamo prima, per quell’intreccio tra il suo percorso artistico e politico e i fatti della Valle. Ma anche per la capacità dei valsusini di essersi fatti contagiare e di aver posto un tema senza farsi ingabbiare, da ideologie semplicistiche o trappole mediatiche, nella cornice della lotta puramente localistica.

Questo “dossier”, dunque, si presenta come una sintesi della questione, un perfetto saggio di “graphic journalism”.

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Anonymous: hacker, attivismo e libertà d’informazione. Due libri e l’articolo di Pier Luca Santoro

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Anonymous - Noi siamo legioneLo European Journalism Observatory (Ejo) scrive di Anonymous e di hacker, attivismo e libertà d’informazione. Lo fa con un articolo di Pier Luca Santoro che parla di due libri. Oltre ad Anonymous – Noi siamo legione, c’è anche l’ebook uscito da pochi giorni e firmato da Carola Frediani, Dentro Anonymous. Viaggio nelle legioni dei cyberattivisti. Pier Luca, in merito al primo, scrive:

Le parti più interessanti del volume sono quelle che raccontano l’intervento di Anonymous a fianco delle rivolte tunisine, egiziane, degli indignados spagnoli, degli studenti inglesi, del movimento NoTav. La vera differenza tra la loro attitudine hacker e quella dei loro fratelli maggiori sta proprio nel cercare un legame tra le rivolte dentro la Rete e le rivolte al di fuori delle schermo.

Dentro Anonymous. Viaggio nelle legioni dei cyberattivistiSul secondo, invece, viene raccontato:

Si inizia dal caso di Sabu, nickname di Hector Xavier Monsegur, leader del movimento arrestato nel giugno del 2011 e da allora spia, traditore, collaboratore dell’FBI, per poi analizzare le molte teste, quelle che l’autrice definisce Idra ispirandosi alla mitologia greca, e ovviamente il caso, ed anche la lezione di WikiLeaks. Numerosi i casi analizzati, sia a livello internazionale con l’operazione Free Assange e il caso TrapWire, che in specifico riferimento alla realtà italiana attraverso l’illustrazione e l’analisi, per citarne alcuni, degli attacchi alle università italiane e al Cnaipc, i retroscena sull’attacco a Paniz e Grillo sino a quello recentissimo dell’Ilva di Taranto.

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“Anonymous – Noi siamo legione” nelle parole di “Un libro al giorno” dell’Ansa e della Gazzetta del Sud

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Anonymous - Noi siamo legioneL’Ansa parla di Anonymous – Noi siamo legione con un primo take e una recensione per la rubrica Un libro al giorno firmata da Titti Santamato e ripresa dalla Gazzetta del Sud. Ecco il testo di seguito.

“Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo. Aspettateci”. Si annunciano con queste parole gli ignoti che si riuniscono sotto la sigla Anonymous e promettono battaglia contro censura, imperialismo, finanza d’assalto, devastatori dell’ambiente e militarismo. Questo libro è un’inchiesta su questa forma di lotta del nuovo millennio, a mezzo Internet, che ha finito per colpire indistintamente corporazioni, partiti, dittature e religione. A raccontarla è Antonella Beccaria, giornalista e scrittrice. Collabora con Il Fatto Quotidiano, con la trasmissione di Rai3 Lucarelli racconta e ha alle spalle numerose pubblicazioni tra cui il “Divo Giulio: Andreotti e sessant’anni di potere”.

“Scriverlo è stata una corsa contro il tempo, ma è stato un viaggio fantastico – scrive Antonella Beccaria sul suo blog -. Fantastico perchè si passa dall’evoluzione della cultura ‘geek’ nello strano laboratorio di ‘4chan’ alla guerra scatenata contro Scientology. E poi il sostegno all’Iran post elezioni del 2009, la primavera araba in Tunisia e in Egitto, le campagne ambientaliste in America Latina, i movimenti Occupy e No Tav e il supporto a Wikileaks e contro le torture a cui è stato sottoposto Bradley Manning (il soldato statunitense accusato di aver passato migliaia di documenti riservati a Wikileaks mentre svolgeva il suo incarico di analista informatico in Iraq, ndr)”.
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“Anonymous – Noi siamo Legione”: una battaglia digitale contro censura, imperialismo, finanza d’assalto, devastatori dell’ambiente e militarismo

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Anonymous - Noi siamo legione

Scriverlo è stata una corsa contro il tempo, ma è stato un viaggio fantastico. E così nasce il libro Anonymous – Noi siamo Legione, appena uscito per Aliberti Editore. Fantastico perché si passa dall’evoluzione della cultura geek nello strano laboratorio di 4chan alla guerra scatenata contro Scientology. E poi il sostegno all’Iran post elezioni del 2009, la primavera araba in Tunisia e ìn Egitto, le campagne ambientaliste in America Latina, i movimenti Occupy e No Tav e il supporto a Wikileaks e contro le torture a cui è stato sottoposto Bradley Manning. La versione libraria di Anonymous è tutto questo e viene presentato così:

Gli ignoti che si riuniscono sotto la sigla Anonymous promettono battaglia contro censura, imperialismo, finanza d’assalto, devastatori dell’ambiente e militarismo. Questo libro è un’inchiesta su una forma di lotta da nuovo millennio che ha finito per colpire sette religiose, corporation, partiti reazionari e dittature mediorientali. Ogni volta che verrà compiuto un abuso, compariranno gli anonimi fustigatori il cui volto è rappresentato dalla maschera del giustiziere Guy Fawkes. E già oggi si può intuire il loro scopo: servizi digitali che garantiscano agli utenti la libertà di espressione.

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