“In fuga dalla Siria”: reportage fotografico dalla Valle della Beqaa, il nord del Libano che sta accogliendo i profughi

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In fuga dalla Siria

Internazionale pubblica il reportage fotografico In fuga dalla Siria realizzato per Oxfam da Luca Sola:

Il conflitto in Siria ha raggiunto “livelli di orrore senza precedenti”, secondo l’inviato dell’Onu Lakhdar Brahimi. La dichiarazione di Brahimi, rilasciata il 30 gennaio, è arrivata poche ore dopo il ritrovamento di almeno 71 corpi sul fondo del fiume Quwaiq, ad Aleppo. Dall’inizio del conflitto siriano, secondo l’Onu, ci sono stati almeno 60 mila morti e 700 mila rifugiati.

Il fotografo Luca Sola è andato nella Valle della Beqaa, nel nordest del Libano, per raccontare la vita dei profughi arrivati dalla Siria. Persone che spesso sono state costrette a lasciare i figli e i parenti nel loro paese d’origine.

Sul sito del settimanale c’è l’intero portfolio.

CampiFascisti.it: progetto creato per censire i luoghi di deportazione e internamento dall’Italia all’Africa passando per i Balcani

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Campi fascisti

Il progetto è supportato da realtà come Audiodoc, Museo della Shoah e Europe for citizen programme, oltre ad avere la collaborazione di Anna Pizzuti e del suo Ebrei stranieri internati in Italia durante il periodo bellico. Si chiama Campi fascisti e parte da questi presupposti:

Lo stato fascista italiano si è avvalso di diversi strumenti e luoghi per imprigionare, segregare e deportare popolazioni straniere, oppositori politici, ebrei, omosessuali e rom. Dai campi di concentramento per i civili sloveni e croati, a quelli dove furono deportati migliaia di eritrei, etiopi e libici, dalle località di internamento per ebrei stranieri, fino ai luoghi di confino per oppositori politici.

Al momento molti dei materiali derivano da quanto raccolto per l’indagine I campi fascisti: dalle guerre in Africa alla Repubblica di Salò, conclusa lo scorso novembre. E se il lavoro si annuncia come un continuo work in progress rivolto a studiosi, centri di ricerca e università, sta sempre più assumendo le sembinze di un centro di documentazione on line per intanto suddiviso nelle sezioni campi di concentramento, campi di lavoro coatto, campi di transito, località di confino, località di internamento, località di soggiorno obbligatorio, carceri, campi per prigionieri di guerra, distaccamenti di lavoro e campi provinciali della Repubblica sociale italiana.

(Via Blog del master di comunicazione storica)

Ustica, la Cassazione: “Aereo abbattuto da un missile, lo Stato risarcisca i familiari”

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UsticaChi sostiene ancora oggi, nonostante l’implausibilità giudiziaria di questa tesi, la teoria della bomba a bordo si rassegni. La Corte di Cassazione, dando ragione al tribunale civile di Palermo, stabilisce che l’aereo abbattuto il 27 giugno 1980 sui cieli sopra Ustica venne distrutto da un missile. E per questo lo Stato italiano deve risarcire i familiari delle vittime. La ragione? Non seppe garantire la sicurezza del volo partito da Bologna e diretto a Palermo. E non lo fece né con i radar civili né con quelli militari.

La sentenza per la quale si è pronunciata la Cassazione si riferisce a un pronunciamento civile della Corte d’Appello di Palermo del 2010 seguito dagli avvocati Vanessa e Fabrizio Fallica, poi confluiti nel pool legale che ha seguito il processo di primo grado giunto a conclusione nel settembre 2011. In quel caso si trattava di 6 risarcimenti per i quali i magistrati siciliani erano giunti alla stessa conclusione dei colleghi che hanno sentenziato l’anno successivo: fu un missile a uccidere le 81 persone imbarcate sul Dc9 dell’Itavia.

Continua a leggere sul Fatto Quotidiano. E ancora: Ustica, Andrea Purgatori: “Ora Hollande ammetta le responsabilità della Francia”

Il Fatto Quotidiano: Giornata della Memoria, a Correggio la mostra d’arte su Shoah e Resistenza

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L’asse questa volta parte dalla provincia di Reggio Emilia e arriva a Berlino. E si trasforma in un canale di trasmissione della memoria su olocausto e Resistenza facendo leva sull’arte. Anzi, sull’arte della libertà. Il progetto si chiama “Ars – Art Resistance Shoah” e come anime ha due giovani storici dell’arte, Margherita Fontanesi, che lavora per il museo Il Correggio, e Salvatore Trapani, corrispondente da Berlino per il mensile Shalom.

Il primo evento di questo percorso è fissato per la Giornata della Memoria, il 27 gennaio, quando al Correggio Art Home i due ricercatori terranno una conferenza su arte, Resistenza e Shoah. Ma soprattutto lo è la mostra “Il Volo di Sara” di Sonia Maria Luce Possentini, ospitata fino al prossimo 10 febbraio dalla ludoteca “Piccolo Principe”. “Occuparsi di temi del genere”, dice Margherita Fontanesi, “è un dovere morale, soprattutto adesso, in un momento delicatissimo in cui stanno scomparendo i testimoni diretti. Qualcuno deve raccogliere la loro eredità”.

Continua a leggere sul Fatto Quotidiano

Da Radio Free Europe vecchie fotografie della Rivoluzione Russa appartenute a un pastore americano

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Sono state ritrovte nel 2005 nel nord della California. Sono immagini che risalgono alla Rivoluzione Russa e che appartenevano a John Wells Rahill, un pastore americano, il quale le conservò insieme ad altre provenienti dalla Cina e dal Giappone e risalenti allo stesso periodo. Qui se ne racconta la storia, su Radio Free Europe, e chissà se questo ritrovamento rientra in vecchie politiche di sostentamento editoriale che partivano dal Congresso degli Stati Uniti e arrivavano per il tramite della Cia.

(Via Neatorama)

“Storia degli errori militari”: il libro pacifista secondo cui il ridicolo potrebbe essere la via per sopprimere i conflitti

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Storia degli errori militariUscirà il prossimo 31 gennaio un altro bel libro per i tipi della casa editrice bolognese Odoya. Si tratta di Storia degli errori militari. Dall’antica Roma al Vietnam del ricercatore e saggista Charles Fair:

L’era nucleare era appena calata su di noi che già le menti più illuminate di ambedue i campi scorsero il pericolo; e dalla consapevolezza del pericolo scaturì la paura; e dalla paura la decisione di armare fino ai denti le rispettive nazioni; e da quella decisione, in modo del tutto conseguente, la situazione nella quale ora ci troviamo: una situazione nella quale basterebbe un altro «giro» di inettitudine militare alla Filippo II, o anche soltanto un solo comandante sul campo con i nervi troppo tesi, per scatenare quella che per il mondo sarebbe l’ultima battaglia.

Nel libro, che vuole essere un contributo al pacifismo, Fair scrive che “il mezzo più efficace per sopprimere le guerre potrebbe essere il ridicolo”.

Mali: l’immagine del soldato francese, il volto della morte del videogioco “Call of Duty” e un precedente episodio

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Soldato francese in Mali

Su Libération viene pubblicato un articolo di Quentin Girard in cui si formulano alcune considerazioni sul soldato francese che in Mali si fa fotografare con la maschera della morte tratta dal videogioco Call of Duty (l’immagine è del fotoreporter Issouf Sanogo, Afp. Su Le Parisien ce n’è un’altra versione). Lo scatto, che è rimbalzato sulle reti sociali (si veda su Twitter), ha portato lo Stato maggiore dell’esercito d’Oltralpe a condannare il comportamento del militare, che “non rappresenta l’azione condotta dalla Francia in Mali”. Ma qualcosa del genere era già accaduto.

“In Darkness”: il racconto della persecuzione nazista che viene dal confine tra Polonia e Ucraina

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In Darkness

Sul film In Darkness della regista polacca Agnieszka Holland scrive Marco Giusti su Dagospia:

Ricordate l’incredibile prima scena di “Inglourious Basterds” dove Christoph Waltz descrive gli ebrei come topi che vivono nascosti sotto terra? Beh, questo duro, coinvolgente, scurissimo [film] “In Darkness” della regista polacca Agnieszka Holland, ci porta proprio lì sotto, nelle tenebre delle fogne di una cittadina polacca al confine con l’Ucraina, l’impronunciabile Lvov, oggi Lviv in Ucraina, dove un buffo omino delle fogne, all’occasione ladro, il signor Leopold Socha, interpretato da un grande Robert Wieckiewicz, ha nascosto un gruppo di ebrei per salvarli dall’occupazione nazista e dall’avidità dei soldati ucraini al soldo dei tedeschi.

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A.R.S. – Art Resistance Shoah: le opere che si trasformano in documenti e testimonianze storiche di olocausto e liberazione

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A.R.S. - Art Resistance ShoahMargherita Fontanesi e Salvatore Trapani sono due storici dell’arte. La prima lavora per il museo emiliano Il Correggio e il secondo è il corrispondente da Berlino del mensile Shalom. Insieme hanno dato vita al progetto A.R.S. – Art Resistance Shoah (link su Facebook) che presentano con queste parole:

Entrambi sensibili alle tematiche dell’antifascismo e della Shoah abbiamo maturato la convinzione dell’arte come documento e testimonianza storica importante e dunque quale potentissimo strumento educativo di lotta e denuncia attraverso cui veicolare i valori della libertà, della pace, dell’uguaglianza, della dignità, del rispetto. Da qui l’idea di utilizzare la nostra formazione di storici e critici d’arte per un ampio progetto che si attesti come approfondimento formativo […], un progetto internazionale per la memoria della Shoah e della Resistenza attraverso le arti visive.

Un dei primi risultati sarà un seminario che parli di opere create da sconosciuti sopravvissuti e da nomi noti come Renato Guttuso, Afro, Marino Mazzacurati, Remo Brindisi, Xavier Bueno, Georg Grosz, Otto Dix e Käthe Kollowitz. Tutti artisti che hanno trasformato il loro talento in “arte della libertà”.

Inoltre su Facebook viene annunciato che fino al 10 febbraio sono esposti alla Ludoteca Piccolo Principe di Correggio i disegni originali di Sonia Maria Luce Possentini tratti dal libro Il volo di Sara (, 2012).

(Via Anpi Nazionale)

“Il passaggio della linea”: i treni di notte e l’umanità che trasportano nel documentario di Pietro Marcello

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Un documentario toccante e intenso. È Il passaggio della linea di Pietro Marcello, un film sui treni di notte, gli espressi che percorrono tutta la penisola. Com’erano, come sono, dove conducono, soprattutto l’umanità che accompagnano. Uscito nel 2007, ha ricevuto una nomination ai David di Donatello nel 2008 e il titolo deriva da un romanzo di Georges Simenon, Le passage de la ligne.

(Via @RecTicino)