La selva di Chiaiano, scavare e sversare. Il verbo dell’illegalità

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Ancora a proposito di rifiuti, è online il trailer del documentario La selva di Chiaiano, il parco delle sorprese realizzato da Cecilia Anesi e Giulio Rubino:

La Selva di Chiaiano è l’ultimo grande polmone verde della città di Napoli ed è parte integrante del Parco Metropolitano delle Colline. È caratteristica per la sua particolare conformazione geologica: contiene cinquantatré cave di tufo giallo napoletano, di cui una decina di grandi dimensioni, che sono oggetto dei progetti di riqualificazione ambientale voluti dall’Ente Parco […]. Ma la Selva, come altri luoghi della Campania di simile conformazione, è stata sfruttata dalla camorra prima con attività estrattiva selvaggia e poi, come appurato dalla Sezione Aerea della Guardia di Finanza nel 2008, come ricettacolo di sversamenti illeciti. Come spiega Tommaso Sodano, membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, quello delle cave è sempre stato uno dei business principali […]: si scava e quando non si può più scavare si riempie.

Per leggerne di più, si vedano gli articoli Lasciate ogni speranza (Carta del 9 aprile) e Rifiuti, a rischio l’ultimo polmone verde di Napoli (L’antefatto di 27 aprile).

Prison Valley: documentario per il web su Cañon City e l’industria carceraria

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Prison Valley

Prison Valley è un web documentario (inteso come documentario realizzato proprio per la fruizione multimediale e in rete, e non come corollario a un’edizione televisiva o cinematografica). Prodotto da Arte France, racconta la dimensione di Cañon City, Colorado, dove un carcere si è insediato costruendo attorno a sé un indotto economico a prova di crisi (anzi, dalla crisi foraggiato, in un luogo in cui il 16 per cento della popolazione vive l’esperienza della detenzione). Per realizzare il documentario, suddiviso in undici video consecutivi, due ex giornalisti di Libération – David Dufresne (reporter) e Philippe Brault (fotografo) – hanno lavorato per oltre un anno utilizzando, per documentare la realtà di cui si occupavano, una Canon EOS 5D e una camera leggera Panasonic. Un blog e una serie di strumenti social (con Facebook e Twitter a costituire solo un paio di tutti gli mezzi a disposizione) consentiranno di continuare a dialogare con gli autori.

(Via Lsdi)

Da Peacereporter, il video “Wikileaks. Il Pentagono lo voleva chiudere. Parlano i fondatori”

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Wikileaks è un luogo virtuale che raccoglie documentazione riservata “che porti alla luce comportamenti non etici di governi e aziende” (si veda qui la relativa scheda su Wikipedia). Com’è evidente aspettarsi, ha subito negli ultimi due anni vari tentativi di oscuramento. Peareporter pubblica il video intitolato Il Pentagono lo voleva chiudere. Parlano i fondatori.

“Paranormal activity”: l’irrazionalità di ataviche paure interiori

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Paranormal Activity

Attenzione che potrebbe seguire uno spoiler. Il lettore è avvisato e se proseguirà lo farà a proprio rischio e pericolo. Perché, nelle righe che vanno a comporre questo articolo, si affronta un film che ha fatto molto parlare di sé. Si tratta di Paranormal activity, la pellicola scritta e girata dal regista israeliano Oren Peli che se ne sta per uscire con un altro lavoro ai confini della mitologia più contemporanea, Area 51. E iniziamo con una conclusione: il finale proposto sul grande schermo poteva essere più convincente. Dopo aver costruito tanta suspense, la sapienza messa in una storia che, anche quando non spaventa, per lo meno inquieta, avrebbe fatto sperare in qualcosa di più orrorifico di una pattuglia del 911 dal grilletto troppo facile. Ma su questo viene in soccorso la Rete perché esiste, nei meandri del web, un finale alternativo e più cruento.

Torniamo però indietro e ripartiamo da una (seppur breve) tradizione inaugurata da un film per certi versi analogo. Era il 1999 quando nelle sale cinematografiche irrompeva The Blair Witch Project, storia di una banda di irriverenti filmmaker sulle tracce di una strega nata dalla leggenda. Una leggenda in grado però di influenzare menti deboli, a dar retta alla vulgata popolare, quanto basta a regalare di che scrivere ai più sanguinari dei cronisti di nera. Avranno modo di ricredersi, gli studenti di cinema, dunque, e lo faranno fin troppo rapidamente: nel giro di pochi giorni, una serie di fenomeni – non si capirà se di umana o sovrumana origine – li farà uscire di testa abbastanza da annientarli nei boschi del Maryland.
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“Vittime – Gli anni di piombo”, un documentario di Giovanna Gagliardo

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Un documentario che dura novantacinque minuti. Si intitola Vittime – Gli anni di piombo di Giovanna Gagliardo:

Trent’anni della nostra storia raccontati in un percorso a ritroso che parte dal 2003 – nel giorno dell’uccisione dell’agente di Polizia ferroviaria Petri – e si conclude il 12 dicembre 1969 con la strage di Piazza Fontana a Milano. Con un’idea su tutte: restituire la memoria ai sopravvissuti, ai familiari e alle vittime del terrorismo. Sono state raccolte una ventina di testimonianze che, con l’aiuto e il supporto visivo dei notiziari di allora, ricostruiscono i fatti e la memoria di quelle tragiche giornate. Percorsi personali, quasi privati, che ci restituiscono, insieme alle personalità, i progetti e le idee degli uomini e delle donne a cui è stata spezzata la vita; il dolore e il lutto dei parenti, la loro solitudine, e la coscienza certa che il loro destino è un fatto che riguarda tutti noi.

Della pellicola, realizzata in collaborazione con l’Associazione italiana vittime del terrorismo (Aiviter), se ne parla diffusamente sul blog Porci con le ali di Maria Simonetti. Inoltre, oltre al video pubblicato sopra – un’intervista alla regista -, sul sito dell’Espresso è stato pubblicato il trailer.

“Bocca, occhi, orecchie”, documentario sulle Alpi albanesi di Osservatorio Balcani

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Foto di Andrea PandiniBocca, occhi, orecchie. Un viaggio nelle Alpi albanesi è un documentario prodotto da Osservatorio Balcani (grazie anche al sostegno della regione autonoma del Trentino-Alto Adige) e girato da Micol Cossali e Davide Sighele:

Michael studia l’indoeuropeo, Gianni è arbëresh e insegna albanese presso l’Università della Calabria, Monica è stata la prima in Italia a ottenere un dottorato in albanologia. Un gruppo di linguisti e un viaggio in Albania tra parole, cime maestose e luoghi ai margini. Seguendo una ricerca sulle culture minoritarie dell’Europa allargata, “Bocca, occhi, orecchie” traccia un ritratto unico di un mestiere inconsueto e apre uno sguardo molto particolare sull’Albania di oggi, la sua cultura, il suo paesaggio.

Dura 33 minuti ed è corredato da un reportage realizzato con le fotografie Andrea Pandini. Qui invece per vedere il trailer del documentario.

Arte di strada: un documentario la racconta attraverso l’esperienza diretta

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Un documentario che dura meno di venti minuti per raccontare approccio e tecniche dell’arte di strada attraverso l’esperienza di sei dei principali artisti (singoli o collettivi) statunitensi: Faile, Skewville, Mike De Feo, Dan Witz, Espo e Tiki Jay One. Si intitola Open Air, Street Art – Graffiti Documentary, rientra all’interno delle attività del Public Arts Studies Program dell’Università della California ed è stato selezionato per il Coney Island Film Festival e il Freewave International Film Festival.

(Via WoosterCollective.com)

History Channel: un documentario su Gladio, l’esercito segreto

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Qualche giorno fa, in prossimità del quarantesimo anniversario della strage di piazza Fontana, History Channel ha mandato in onda il documentario Gladio, l’esercito segreto. Questo è il primo episodio della puntata, suddisiva in sei file. Per vedere il seguito: 2, 3, 4, 5 e 6.

Per vedere altro sull’argomento, si dia un’occhiata anche al lavoro in tre episodi (The Ring Masters, The Puppeteers, The Foot Soldiers) realizzato nel 1992 da Allan Francovich per la BBC. Il video è in un inglese facilmente comprensibile e si inizia da qui.

Il primo Fantasy Horror Award: un nuovo evento per cinema e letteratura di genere

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Fantasy Horror Award

A far compagnia all’ormai consolidato NightMare Film Festival di Ravenna, si aggiunge un nuovo evento da mattere in calendario per il prossimo marzo. Dal 19 al 21, infatti, Orvieto ospiterà la prima edizione del Fantasy Horror Award. Qui si può vedere da chi è composto il team che sta preparando la tre giorni (organizzata da FunFactory e Associazione Culturale Art Maco Ballet e promossa da Chello Zone – canale 132 di Sky – con il patrocinio dell’amministrazione comunale) e qui invece la location (il teatro Mancinelli). Questa invece la presentazione dell’evento:

Il primo Fantasy Horror Award sarà un festival […] durante i quali saranno premiati […] artisti cinematografici, televisivi e letterari italiani e stranieri. Il festival sarà mandato in onda da Fantasy (canale Sky 132) e avrà una risonanza internazionale [e] durante la tre giorni, Funfactory Entarteinment girerà diversi documentari sui vari eventi e sugli importanti ospiti presenti.

Due sono i concorsi proposti: Fantastique per scrittori (da qui si può scaricare il bando, .rar, 65KB) e Fantastic Land per fumettisti. Le iscrizioni chiudono il 20 febbraio prossimo mentre si deve attendere ancora per il programma definitivo.

“Anno 2018: verrà la morte”, l’amianto raccontato in un documentario

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Anno 2018: verrà la morte è un documentario girato da Giuliano Bugani, autore già comparso varie volte da queste parti, e da Salvatore Lucchese. E racconta una delle storie nere di questo Paese:

L’amianto è un minerale fortemente cancerogeno che è stato utilizzato per oltre quarant’anni nell’isolamento di edifici, tetti, navi, treni, per fabbricare vernici, tegole, pavimenti e tubazioni. Sino ad oggi sono centinaia di migliaia le morti in Europa causate dall’esposizione all’amianto e il numero è destinato a crescere. Prima di scoprire defi nitivamente i terribili effetti dell’amianto dovremo attendere trent’anni, forse quaranta. Il picco delle morti di amianto è previsto per il 2018.

Anno 2018: verra' la morteEcco, chi volesse vedere il documentario e incontrarne gli autori, può scegliere tra due appuntamenti nel fine settimana. Sabato sera, alle 20.45, si inizia al teatro comunale di Dozza, con un incontro organizzato dalla compagnia Della Luna Crescente. Domenica, invece, alle 20.30, sarà la volta della sede dell’associazione culturale La Barberia (via Riva Reno 77/79). Per i dettagli, si può scaricare questo pdf (550KB). Che racconta anche questo:

Il documentario pone un serio interrogativo: dov’è l’amianto oggi? Il documentario mette in evidenza denunce sociali come la presenza dell’amianto in moltissime fabbriche metalmeccaniche, nella raffineria dell’olio da tavola, olio di semi filtrato con polvere di amianto, e le tubature in amianto di tutti gli acquedotti pubblici italiani. Ma già alla prima presentazione del DVD, sono emerse altre denunce dal pubblico presente in sala, come la presenza dell’amianto negli edifici pubblici, le scuole, i pavimenti di molte palestre, fondi stradali, zuccherifici.

E intanto qui c’è un’intervista agli autori mente qui il trailer del documentario.