“Eco MUOStro a Niscemi”: Antonio Mazzeo racconta per @orsatti63 eBook l’arma perfetta del XXI secolo

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Eco MUOStro a NiscemiAntonio Mazzeo è un giornalista che si è occupato a lungo di vari argomenti, tra cui l’edilizia (o, meglio, la speculazione edilizia) e i business legati alle basi militari in Italia. Già autore del volume I padrini del ponte – Affari di mafia sullo stretto di Messina (Edizioni Alegre), adesso torna con un ebook, Eco MUOStro a Niscemi, iniziativa editoriale di @orsatti63 eBook:

Il padre Marte ha battezzato il figlio MUOS, Mobile User Objective System, perché fosse chiara a tutti la sua natura infernale. Una rete di mega-antenne e satelliti per telecomunicazioni veloci come la luce perché sull’infinito domini l’oscurità. L’arma perfetta per i conflitti del XXI secolo, quelli con i missili all’uranio impoverito, gli aerei senza pilota e le armi atomiche in miniatura. È a Niscemi, nel cuore di un’importante riserva naturale, che fervono i preparativi per l’installazione di uno dei suoi quattro terminali terrestri mondiali. Un’opera benedetta dai Signori del Pentagono, dal governo italiano e dalla Regione Siciliana. E a cui non fa mancare il suo contributo la borghesia mafiosa isolana. Per il MUOStro di Niscemi sembrava cosa fatta, ma centinaia di giovani ci hanno messo lo zampino.

Per acquistare il volume si può andare su Lulu.com o su Amazon, dov’è disponibile in formato per Kindle.

E Il mensile: il ritorno (anzi, la ripresa) della guerra informatica da parte degli Stati Uniti

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Luca Galassi racconta su E Il Mensile una storia che si intreccia, una volta di più, con la la conquista del ciberspazio da parte degli Stati Uniti:

Questa estate verrà lanciato un piano quinquennale da 110 milioni di dollari per sviluppare una mappa avanzata che dia conto, nel dettaglio, di miliardi di computer, aggiornandosi continuamente. La mappa servirà per identificare i bersagli e disattivarli attraverso Internet o altri mezzi. Altra finalità è la creazione di un sistema operativo in grado di lanciare attacchi e sopravvivere ai contrattacchi. Per il nuovo hardware i militari parlano dell’equivalente di un carro armato, paragonando gli attuali sistemi operativi a ‘macchine sportive’.

Gli attacchi saranno condotti dallo Us Cybercommand, un organismo lanciato nel 2010 e ospitato presso la National Security Agency. “Le origini della guerra cibernetica sono legate alla comunità dell’intelligence”, spiega al Washington Post il direttore della Darpa, Kaigham Gabriel. L’agenzia sarà interamente funzionale alle necessità del Pentagono, con un budget quinquennale di 1,54 miliardi di euro dal 2013 al 2017.

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Da Peacereporter, il video “Wikileaks. Il Pentagono lo voleva chiudere. Parlano i fondatori”

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Wikileaks è un luogo virtuale che raccoglie documentazione riservata “che porti alla luce comportamenti non etici di governi e aziende” (si veda qui la relativa scheda su Wikipedia). Com’è evidente aspettarsi, ha subito negli ultimi due anni vari tentativi di oscuramento. Peareporter pubblica il video intitolato Il Pentagono lo voleva chiudere. Parlano i fondatori.