L’appello all’indignazione di Emiliano Bazzanella passa per le parole chiave dell’attualità

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Indignatevi di Emiliano BazzanellaDi indignazione (e libri correlati) si parlava poco tempo fa (e se ne tornerà a parlare a breve per ulteriori novità). Una prima reazione è il libro Indignatevi di Emiliano Bazzanella (Asterios Editore). Qui (in pdf, 95KB) si può leggere l’introduzione mentre la presentazione del breve volume (32 pagine) dà una serie di parole chiave per capire dove il testo va a parare:

Indignazione, indifferenza, inesistenza, ipocrisia, popolo, berlusconi, bossi, camorra, mafia, corruzione, moralità, prostituzione, chiesa, pedofilia, omofobia, partiti, compravendita, partito democratico, fascisti, ex-fascisti, destra, sinistra, precario, flessibile, welfare, lavoro, mirafiori, marchionne, consumismo, decrescita, PIL, informazione, la tv stupida, speculazione finanziaria, banche, derivati, shock-therapy, obama, l’anatra zoppa, frau merkel, la bolla cinese, capital-comunismo, xenofobia, fondamentalismo, sicurezza, bossi-fini, edonismo, adulazione, conformismo.

(Via Marco Del Pozzo)

Domani – Dossier donne. Un “triangolino che ci esalta”: da scanzonata ipnosi ormonale a triviale normalità

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Domani di Maurizio ChiericiUsate, scambiate, stuprate, uccise. Stavolta lo diciamo noi che la questione femminile sta diventando un’emergenza. E proprio in base a questa nostra percezione, abbiamo deciso di proporre in questo numero di Domani un dossier donne, avvalendoci delle firme di alcuni nostri collaboratori (Giancarla Codrignani, Pietro Ancona, Franco Bifani e Gino Spadon). I quali, in fase di preparazione, ci hanno offerto il loro punto di vista.

Quasi che fosse un mosaico perfettamente componibile, le loro voci raccontano una trama di dissoluzione istituzionale, ma ancor prima sociale, che si concentra nel famoso “triangolino che ci esalta”, per citare un celebre brano di Elio e le Storie Tese. Ma, al contrario di quanto gorgheggia la famosa band nel suo “Servi della gleba”, qui non si parla di tardo-ragazzotti in preda a una naturale e comprensibile ipnosi ormonale. Dunque il dossier che vi proponiamo, attraverso i racconti dei nostri autori, è un grido contro la situazione che, come si diceva all’inizio, riteniamo emergenziale e che rischia – come già accaduto per altre tematiche – di diventare fiacca e triviale normalità. Ecco qua gli interventi pubblicati:

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Dal carisma all’esoterismo: Giorgio Galli racconta il lato impalpabile della politica

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Esoterismo e politica - Giorgio GalliGiorgio Galli, docente di storia delle dottrine politiche all’università degli studi di Milano, non è un neofita, quando si tratta di andare a indagare i retroscena esoterici o mistici di movimenti politici. L’aveva già fatto con “Hitler e il nazismo magico”, “La magia e il potere” e, in parte, nel colloquio con altri autori “Le reliquie e il potere”. Nel recente “Esoterismo e politica”, pubblicato a dicembre 2010 dalla casa editrice calabrese Rubbettino, torna sul tema facendo di questo libro, a seconda della preparazione del lettore, un’integrazione dei precedenti o un’introduzione all’argomento.

Partendo dai concetti di populismo e carisma, che troppo spesso vengono applicati a leader politici che non possiedono né l’uno né l’altro, fa una retrospettiva suddivisa (quasi) per aree geografiche: dalle sensitive e/o cartomanti delle first lady d’oltreoceano (le signore Linconl e Reagan) ai maghi europei alle “corti” di Churchill o dei russi pre-rivoluzione d’ottobre. Traccia il profilo delle confraternite americane a cui tanti presidenti sono appartenuti e di “multinazionali” come Scientology. Pone nel corretto contesto ideale correnti come lo gnosticismo e steinerismo, quest’ultimo un po’ abusivamente dalla romena Legione dell’Arcangelo Michele e della correlata Guardia di Ferro di Cornelio Codreanu.

E – elemento di particolare interesse – interviene per delineare il ruolo di personaggi rimasti spesso ai margini delle cronache, come quel monsignor Pavel Hnilica che, perseguitato dal regime comunista e divenuto gola profonda dei servizi segreti vaticani (conosciuti con il nome di “Entità”) sugli affaracci dello Ior, la banda di Dio, inciampa poi anche nella morte di Roberto Calvi, presidente del Banco Ambrosiano. Una questione forse secondaria rispetto ad altri nodi di quell’omicidio, avvenuto il 17 giugno 1982 a Londra, sotto il Ponte dei Frati Neri (era roba di assegni girati e non pagati). Peraltro una questione da cui Hnilica esce senza conseguenze, ma che pone ambienti legati al grande malaffare della storia recente accanto ad circoli che all’esoterismo erano legati.
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Pentiti di niente: 19 ottobre 1991, morte del dissociato Carisati

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Carlo SaronioLo trovano morto di prima mattina, Carlo Casirati, che dopo i passati clamori giudiziari per vivere recuperava rottami di mezzi agricoli. Addosso ha solo il pigiama e sopra un impermeabile. Giace a pochi metri dalla sua Lancia Thema e pare che nella notte tra venerdì 18 e sabato 19 ottobre l’uomo abbia perso il controllo del veicolo a poche centinaia di metri da casa sua, a Treviglio. All’incidente sembra non aver assistito nessuno.

Solo uno degli abitanti della zona dice di aver sentito intorno alle 22.30 un botto, come di un copertone che esplodeva, e di essersi affacciato. Ma non aveva visto nulla. Da dove si trovava non poteva effettivamente vedere l’automobile che era volata fuori dall’asse stradale finendo dieci metri più sotto. Casirati, sbalzando fuori dall’abitacolo, muore così, da solo, a 49 anni, in una notte d’autunno. Dopo essere stato un bandito, un rapitore, un assassino e infine un pentito ritenuto inattendibile.
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“Crimini di guerra”: Vanguard racconta la storia dei militari affetti da sindrome post-traumatica

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L’altra faccia dei crimini di guerra, raccontata da Vanguard:

Il nostro inviato Kaj Larsen indaga sull’allarmante crescita del numero di soldati affetti da sindrome post-traumatica in seguito alle missioni svolte all’estero.

E il risvolto sono gli episodi di violenza provocati da alcune delle persone per le quali è stata formulata una diagnosi di PTSD. Che, stando alle stime, riguarderebbe un terzo degli oltre due milioni di militari che hanno partecipato a conflitti.

California Watch Media Network: una rete per il giornalismo investigativo

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California Watch Media NetworkLsdi racconta che nasce in California un network di giornalismo investigativo:

Un nuovo network di giornalismo investigativo. È il California Watch Media Network, lanciato in questi giorni da California Watch, un progetto del Center for Investigative Reporting, e raccoglie l’adesione di alcune delle maggiori testate giornalistiche dello stato americano. Fanno parte della struttura – spiega Businessjournalism – , San Francisco Chronicle, Sacramento Bee, San Diego Union Tribune, Orange County Register, Bakersfield Californian e Fresno Bee.

I giornali che hanno aderito alla rete riceveranno quotidianamente articoli e servizi da parte di California Watch, che a questo punto diventa il più grande team investigativo dello Stato, e che coordinerà progetti di ricerca e di inchieste comuni fra i giornalisti investigativi delle varie testate. “L’anno scorso abbiamo realizzato più di 40 servizi di inchiesta, un giornalismo di grosso impatto”, racconta Mark Katches, direttore editoriale di California Watch, “che ha prodotto modifiche legislative, progetti di riforma e ha portato anche all’arresto di un criminale”.

Lo staff di California Watch ha prodotto finora più di 1200 articoli, un insieme di notizie di attualità, analisi e approfondimenti. Nel 2010 i materiali giornalistici prodotti sono stati venduti direttamente a 80 diverse testate. Quest’ anno si è passati a una offerta globale a un numero limitato di testate. La gran parte dei membri del network avranno accesso a un determinato numero di servizi, oltre ai post quotidiani prodotti dalla redazione.

Interessante la sezione in cui si mette a disposizione una serie di guide e di strumenti per i reporter.

Dentro l’inchiesta, un racconto dell’Italia nelle indagini dei reporter da Salvatore Giuliano al giornalismo partecipativo

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Dentro l'inchiestDentro l’inchiesta – L’Italia nelle indagini dei reporter è un libro uscito un po’ di tempo fa (era lo scorso ottobre) per i tipi delle Edizioni della sera nella collana Cronache moderne. Scritto da Gerardo Adinolfi con prefazione di Sandro Provvisionato, ecco quali temi racconta:

“Dentro l’inchiesta” è un viaggio nel giornalismo investigativo italiano. Dall’indagine sulla morte del bandito Giuliano, alle inchieste di Report. Passando per il periodo della controinformazione, delle stragi, di Ustica, degli scandali Lockheed, Gladio, P2 e Tangentopoli. Fino alle inchieste sull’immigrazione di Fabrizio Gatti, su “L’Espresso”, e di Stefano Liberti, su “il manifesto”. Ai documentari sulle mafie che trovano poco spazio in televisione, alle nuove forme di inchieste de “Le Iene” e “Striscia la Notizia” fino al citizen journalism che si sta sviluppando sul web. Ma cosa è un’inchiesta? Quali sono i rischi, le tecniche? “Dentro l’inchiesta” racconta cosa è, e quali sono stati gli esempi di giornalismo investigativo che più hanno scosso l’opinione pubblica italiana. Attraverso le testimonianze dei reporter che hanno raccontato misteri e scandali del nostro Paese, e che con le loro indagini contribuiscono a soddisfare il bisogno di informazione dei cittadini.

Il libro è anche un blog omonimo e qui si può trovare il booktrailer.

Processo Massera: muore il reo e non si procede ma “obiettivi e univoci [gli] elementi” dell’accusa

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Ancora da Peacereporter e ancora sull’Argentina, arriva questa notizia a proposito del processo Massera: sentenza di non luogo a procedersi per morte dell’imputato:

Con la sentenza dell’1 febbraio 2010 si chiude in Italia il processo contro l’Ammiraglio Emilio Eduardo Massera, l’ideatore del “Processo di Riorganizzazione Nazionale” instaurato subito dopo il colpo di stato del 24 marzo 1976.

Nella sentenza di non doversi procedere ai sensi dell’articolo 129 del Codice di procedura penale per sopravvenuta morte dell’imputato, la Corte d’assise spiega i motivi per cui non è possibile giungere a una sentenza assolutoria nel merito nei confronti dell’imputato. Dall’esame “della copiosa documentazione” prodotta dall’accusa e dalle parti civili, nonché dalle numerose testimonianze, “sono emersi molteplici, obiettivi e univoci elementi di riscontro dell’ipotesi accusatoria”, da cui si desume che Massera non solo fu l’ideatore del piano di eliminazione dei nemici politici, ma anche uno dei più spietati esecutori di quel piano.

Nel centro di detenzione clandestina istituito presso la Escuela Superior de Mecanica de la Armada (Esma) sono stati condotti anche diversi cittadini italiani tra cui Angela Aieta, Giovanni e Susanna Pegoraro che dopo essere stati torturati sono stati brutalmente uccisi e le loro spoglie mai ritrovate.

Il testo della sentenza si scarica da qui (pdf, 386KB). Massera, oltre dunque che responsabile di quanto addebitatogli e scampato alle conseguenze perché deceduto l’8 novembre 2010 (si dia un’occhiata a quanto hanno detto alcuni testimoni), era anche uno dei nomi inseriti all’interno della lista della P2 (si veda qui per qualche notizia in proposito).