Domani – Dossier donne. Un “triangolino che ci esalta”: da scanzonata ipnosi ormonale a triviale normalità

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Domani di Maurizio ChiericiUsate, scambiate, stuprate, uccise. Stavolta lo diciamo noi che la questione femminile sta diventando un’emergenza. E proprio in base a questa nostra percezione, abbiamo deciso di proporre in questo numero di Domani un dossier donne, avvalendoci delle firme di alcuni nostri collaboratori (Giancarla Codrignani, Pietro Ancona, Franco Bifani e Gino Spadon). I quali, in fase di preparazione, ci hanno offerto il loro punto di vista.

Quasi che fosse un mosaico perfettamente componibile, le loro voci raccontano una trama di dissoluzione istituzionale, ma ancor prima sociale, che si concentra nel famoso “triangolino che ci esalta”, per citare un celebre brano di Elio e le Storie Tese. Ma, al contrario di quanto gorgheggia la famosa band nel suo “Servi della gleba”, qui non si parla di tardo-ragazzotti in preda a una naturale e comprensibile ipnosi ormonale. Dunque il dossier che vi proponiamo, attraverso i racconti dei nostri autori, è un grido contro la situazione che, come si diceva all’inizio, riteniamo emergenziale e che rischia – come già accaduto per altre tematiche – di diventare fiacca e triviale normalità. Ecco qua gli interventi pubblicati:


(Questo dossier è stato pubblicato sulla rivista Domani diretta da Maurizio Chierici)

One thought on “Domani – Dossier donne. Un “triangolino che ci esalta”: da scanzonata ipnosi ormonale a triviale normalità

  1. luciana duranti

    Contatto la profonda tristezza per quanto siamo invitati a vedere e sentire quotidianamente; ma lasciatemi dire che, nonostante i lunghi anni di militanza nel movimento femminista, non tollero più chi ha “compassionevole comprensione” per queste ragazze che si vendono per ottenere un posto in tv. Posso averne per quelle povere prostitute extracomunitarie trascinate e vendute come merce dalla criminalità, ma non riesco a provarne per chi oggi ha molti strumenti per comprendere ciò che è moralmente accettabile o no. Ho invece molta comprensione per mia nipote (e per tutte le ragazze come lei) che fa la ricercatrice presso un grande ospedale della capitale per 800 € al mese con un contratto a tempo determinato senza ferie né malattia né maternità.

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