“Golpe di Stato”: gli attacchi a una Repubblica incompiuta

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Il 19 gennaio è uscito, per i tipi di Paper First, la casa editrice del Fatto Quotidiano, il libro Golpe di Stato. Il testo che segue, che presenta il volume e che è intitolato Tensione continua, l’odore di golpe per soffocare il Pci, è stato pubblicato sull’edizione cartacea del giornale il 19 gennaio 2024.

«Dobbiamo partire della constatazione che il Pci opera contro la democrazia servendosi dell’appoggio di una potenza straniera. Se si accetta questa impostazione, ogni provvedimento diventa possibile». Mario Scelba, nel 1954, era presidente del consiglio e stava riorganizzando la macchina repressiva dello Stato. Non era per lui pratica inedita: da ministro dell’Interno, al netto della “gestione” politica della strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947, all’indomani delle elezioni politiche del 18 aprile 1948 aveva ordinato la restituzione alle forze dell’ordine di armi distribuite nel Nord-Est, dove civili e militari erano stati allertati per entrare in azione nel caso i risultati elettorali non fossero stati favorevoli allo schieramento atlantista imperniato sulla Dc contro il fronte popolare Pci-Psi.
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“I soldi della P2”: sequestri, casinò, mafie e neofascismo, una lunga scia che porta a Gelli

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I soldi della P2

Il libro I soldi della P2, scritto con Fabio Repici e Mario Vaudano e pubblicato da Paper First (la casa editrice del Fatto Quotidiano), è il frutto di una lunga ricerca che va a sondare le vicissitudini di tre magistrati e le loro inchieste ricostruendo un quadro da cui discende un pezzo di storia recente finora rimasto insondato:

Vittorio Occorsio, trucidato a Roma dai colpi di mitra di Pierluigi Concutelli. Bruno Caccia, ammazzato a Torino da un commando ‘ndranghetista ancora non identificato. Giovanni Selis, miracolosamente scampato ad Aosta a una bomba piazzata sotto la sua auto, isolato dai colleghi, morto suicida pochi anni dopo.

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Dossier Bologna: 40 anni dopo il 2 agosto 1980, alla ricerca dei mandanti

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Dossier Bologna, Paper First

A quarant’anni dalla strage del 2 agosto 1980, Paper First, la collana del Fatto Quotidiano, è uscito il libro Dossier Bologna:

Quando, alle 10:25, da quella valigia si sprigionò l’onda d’urto dell’esplosione, chi si trovava nella sala d’aspetto, sul marciapiede del primo binario, nel bar ristorante accanto e nel piazzale antistante dove parcheggiano i taxi non ebbe scampo. Il bilancio fu terribile: ottantacinque morti e 216 feriti, a tutt’oggi la più spaventosa delle stragi registrate nell’Italia del dopoguerra.

“Depistaggi – Da piazza Fontana alla stazione di Bologna”: il libro che li racconta

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Depistaggi - Da piazza Fontana alla stazione di Bologna

Questo testo è l’introduzione al libro Depistaggi – Da piazza Fontana alla stazione di Bologna di Luna Beggi, Paolo Cianci, Maria Giovanna Drudi, Luca Palestini, Flavio Romani e Amalia Vergari, Castelvecchi Editore, Roma, 2018

A dicembre 2017, alla fine di un anno di lavoro, dissi loro: «Avete ormai quasi scritto un libro, perché non pensare di ultimarlo e pubblicarlo?». Tutto era nato dodici mesi prima, con la fine delle selezioni per accedere ai corsi dell’area non fiction della Bottega Finzioni, la scuola che forma autori per il cinema, la televisione e la radio fondata a Bologna da Carlo Lucarelli. Chi firma oggi il testo del volume faceva parte dei venti allievi che avevano superato le prove di accesso e il successivo gennaio erano iniziate le lezioni.

Per un anno ci siamo frequentati praticamente tutte le settimane, il venerdì e nei fine settimana intensivi. In aula li ho visti lavorare, affiancando i docenti in qualità di responsabile dell’area insieme al regista Francesco Merini, osservandoli mentre si cimentavano in vari aspetti del lavoro autoriale: la ristrutturazione di format tv sull’arte e sulla cultura, la stesura di sceneggiature per trasmissioni di approfondimento oppure l’individuazione di rubriche per l’intrattenimento sul piccolo schermo.
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“Educati alla violenza”: viaggio tra bulli, baby gang e vittime in un libro inchiesta

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Educati alla violenza

Bullismo, baby gang e criminalità minorile. Sono questi i tre cardini su cui si innesta il libro inchiesta del giornalista Antonio Murzio (nella foto sotto). “Educati alla violenza” (Imprimatur, 176 pagine, 15 euro) porta il lettore direttamente dentro al fenomeno con sei storie. Sono quelle di Arturo, Aurora, Andrea, Giovanni, Anna e Beatrice i quali, attraverso le loro esperienze, fanno vivere dall’interno l’incubo in cui cadono. Portando all’emersione di un aspetto trasversale: la solitudine, la paura di non essere creduti, l’intimidazione come claustrofobico dogma a cui sembra impossibile sottrarsi.

Ma nel lavoro di Murzio, che si è avvalso del supporto di Maura Manca, la psicologa e psicoterapeuta che presiede l’Osservatorio nazionale adolescenza, non c’è solo la parte dedicata alla testimonianza delle vittime. La sua inchiesta va oltre e imprescindibili sono i dati. “L’Osservatorio […] anno dopo anno tutte le problematiche degli adolescenti italiani”, scrive l’autore, “e l’indagine svolta nel corso del 2017 su un campione di ottomila ragazzi ha evidenziato come, nella fascia tra i 14 e i 18 anni, il 28 per cento sia stato vittima di bullismo tradizionale e l’8,5 per cento di cyberbullismo. Nella fascia tra gli 11 e i 13 anni i numeri sono più alti: il 30 per cento dei preadolescenti, infatti, è stato vittima di bullismo tradizionale e il 10 per cento di cyberbullismo”.

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Corruzione, malaffare e storie di persone che resistono alle lusinghe dell’illegalità

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Onesti e disonesti - Le due Italie che si combattonoÈ uscito per i tipi di Castelvecchi il libro Onesti e disonesti – Le due Italie che si combattono. Una serie di storie che raccontare uno spaccato del Paese:

Sangue infetto, smaltimento illegale dei rifiuti, speculazioni edilizie, depredazione del territorio, corpi femminili usati come merce di scambio. Sono molteplici le forme che assume la corruzione, senza contare quello che accade all’interno dei partiti. Fiumi di denaro mangiati a scapito dei cittadini e della loro vita. Ma non tutti osservano immobili l’assalto alle risorse pubbliche e l’ingordigia di chi ha come unico scopo l’arricchimento personale. Esiste una nazione che non si vede, che si oppone e che per questo ha pagato e, a volte, continua a pagare per il proprio moto di onestà. Ma che non si è arresa al dilagare dell’illegalità.

Il boss: Luciano Liggio, da Corleone a Milano, una storia di mafia e complicità

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Il boss

Dal 1° febbraio 2018 è in libreria il libro Il Boss – Luciano Liggio: da Corleone a Milano, una storia di mafia e complicità, scritto a quattro mani con Giuliano Turone (prefazione di Carlo Lucarelli). Pubblicato da Castelvecchi, racconta una storia di mafia al nord che va molto indietro nel tempo. E che dimostra due affermazioni: da un lato, le infiltrazioni della criminalità organizzata sono realtà ormai superata perché attuale già oltre quarant’anni fa; dall’altro, le trattative tra mafia e Stato, in Italia, sono state molteplici e la latitanza di Liggio può essere una di quelle. Ecco i contenuti della quarta di copertina:

Il 1974 fu un anno senza ritorno. Un anno in cui non fu più possibile sostenere che la mafia a Milano non esisteva. Non solo esisteva, ma si era pienamente insediata. L’indagine che, partendo dai sequestri di Pietro Torielli e Luigi Rossi di Montelera, condusse alla cattura di Luciano Liggio, la “primula rossa di Corleone”, dimostrò anche altro: l’esistenza di stretti legami con ambienti eversivi e golpisti, la costruzione di solide imprese nell’economia legale e lunghissime latitanze dorate che non avrebbero potuto essere tali senza qualche copertura. Questa è una storia in cui il confine tra crimine e mondo legale può finire per confondersi, fino a non essere più visibile. Rispetto a quanto raccontano gli atti giudiziari, spesso inediti, in questo testo ci sono i ricordi in prima persona di un magistrato che le indagini non solo le ha condotte, ma le ha vissute.

Le indagini di Nic, terzo episodio: “Il manipolatore”, un altro caso ispirato alle indagini di Eagle Keeper

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Il Manipolatore

Terzo episodio della collana Le indagini di Nic, i gialli scritti a quattro mani con Argia Granini ispirati ai casi reali dell’agenzia Eagle Keeper, fondata da Ugo Vittori e specializzata nell’antifrode assicurativa. Questa volta, nel libro Il manipolatore, si uccide per incassare denaro e questa è la presentazione del romanzo:

Un assassinio inspiegabile, quasi un’esecuzione, costringe una tranquilla cittadina di provincia a interrogarsi sui personaggi che entrano a vario titolo nella storia. Lucio Girone, il morto, è un essere mite e con problemi di salute, fisici e mentali. Andrea Carli, il presunto colpevole, è un personaggio ambiguo, con precedenti di scarsa rilevanza. E poi c’è Adele, una donna innamorata. Quale segreto lega i tre protagonisti?

Con il supporto di Giraldi Editore, il giallo viene distribuito in ebook mentre qui e qui si parla dei due episodi precedenti, “Di tutte le ipotesi” e “Il futuro non esiste”. E anche stavolta, come nel secondo, la prefazione è di Cinzia Gennarelli, marketing manager di Eagle Keeper.

Morire al Cairo: Giulio Regeni e i desaparecidos in Egitto, “carcere a cielo aperto”

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Morire al Cairo

Tante domande, alla ricerca di risposte. Questo è Morire al Cairo. I misteri dell’uccisione di Giulio Regeni che esce oggi, lunedì 29 agosto, per Castelvecchi editore (collana Stato di eccezione):

Quando Giulio Regeni viene trovato morto, in una mattina di inizio febbraio, è subito evidente che molti conti non tornano. Chi ha fatto scomparire il giovane studioso? Perché è stato torturato? Qual è il coinvolgimento dello Stato egiziano? Il passare dei giorni non contribuisce a creare chiarezza, anzi è fortissima la sensazione di trovarsi di fronte a spiegazioni di comodo. Dove sta la verità? Chi era Regeni, di che cosa si stava occupando in Egitto? Che rapporto ha la sua uccisione con altre violazioni dei diritti umani perpetrate nel Paese?

Alto tradimento: la guerra segreta agli italiani da piazza Fontana alla strage alla stazione di Bologna

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Alto tradimento

Il 21 luglio 2016 è uscito per i tipi di Castelvecchi Editore (collana Stato di eccezione) il libro Alto tradimento – La guerra segreta agli italiani da piazza Fontana alla strage alla stazione di Bologna. Scritto a più mani, è firmato da Giorgio Gazzotti, Gigi Marcucci, Roberto Scardova, Claudio Nunziata e contiene anche un capitolo curato da me. Prefazione di Paolo Bolognesi.