Maurizio Minghella: i delitti di un assassino seriale (seconda parte)

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Maurizio Minghella

(Qui la prima parte) “Non sono stato io”. Maurizio Minghella, nemmeno dopo l’ergastolo per i primi quattro delitti, quelli del 1978, ammise di aver ucciso. Continuò a proclamare la sua innocenza dal carcere di massima sicurezza di Porto Azzurro, all’Isola d’Elba, e nel 1995 la sua condizione cambiò in meglio quando venne trasferito alle Vallette di Torino ottenendo la semilibertà. Sembrava rigare dritto e andò a lavorare come falegname per la cooperativa “Piero e Gianni” del Gruppo Abele.

A chi lo seguiva, il passato infarcito da difficoltà scolastiche, piccoli furti e pose da playboy appariva un capitolo chiuso. Addirittura aveva conosciuto una donna e nel 1997 era arrivato un bambino. Due anni dopo aveva una nuova compagna, ma i guai erano dietro l’angolo.
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Roberto Calvi: 34 anni fa un omicidio ancora senza colpevoli

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Roberto Calvi

«Siamo di fronte a un giallo degno di un film di Hitchcock». Sandro Paternostro, corrispondente della Rai da Londra, definì così la vicenda iniziata il 18 giugno 1982. Intorno alle 7.30 di quel giorno, sotto il Ponte dei frati neri, nella capitale britannica, un dipendente della Daily Express aveva scorto un corpo appeso all’impalcatura che finiva nel Tamigi. I piedi erano immersi nell’acqua e intorno al collo era stata stretta a cappio una corda arancione.

Quel corpo apparteneva a Roberto Calvi, il banchiere che dal 1975 era il presidente del Banco Ambrosiano. Suicidio, si disse, perché Calvi, già condannato in primo grado per reati valutari, stava vedendo naufragare la sua banca e ci aveva provato a salvarla arrivando a rivolgersi anche alla Santa sede.
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Tre passi nel buio: a San Lazzaro (Bologna) la rassegna che racconta gli enigmi irrisolti

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Tre passi nel buio - Viaggio negli enigmi irrisolti

Dopo le esperienze di Bo noir e di Storie nell’ombra, riprende la collaborazione con Giostra film e con il regista Riccardo Marchesini con cui avevo lavorato per il documentario Voci in nero. Accade dal 23 al 26 giugno prossimi con un’altra rassegna, “Tre passi nel buio – Viaggio negli enigmi irrisolti”. E a breve ulteriori aggiornamenti.

Profondo nero di Carlo Lucarelli: da stasera i nuovi episodi su Crime investigation

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Seconda stagione, a partire dalle 22.55 di questa sera, per la trasmissione Profondo nero di Carlo Lucarelli (Crime investigation, canale 118 di Sky). Si inizia con il caso di Ermanno Lavorini e si prosegue con altre vicende, tra cui il mostro di Firenze, la vicenda di Rina Fort e la storia di Wilma Montesi. Ecco la presentazione del programma:

Ci sono delitti inquietanti che ci hanno cambiato per sempre. Crimini che, come un colpo di rasoio, hanno squarciato la nostra società facendo capire a tutti, per la prima volta, che siamo diversi da quello che credevamo, siamo un’altra cosa. Perché ogni epoca, ogni luogo, anche l’Italia, ha il suo incubo.

Quando si parla di crimini efferati e serial killer, si pensa sempre a contesti lontani da noi, a storie che non ci appartengono: non è affatto così. Carlo Lucarelli torna a raccontare i delitti più feroci del nostro paese. Quei crimini incredibili, impensabili che vanno oltre la cronaca nera, oltre alle vittime, e che hanno sconvolto l’immaginario italiano.

Maurizio Minghella: i delitti di un assassino seriale (prima parte)

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Maurizio Minghella

Quando lo scorso 8 marzo scorso gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare, Maurizio Minghella, 58 anni ancora da compiere, era già in galera, a Pavia. Accusato oggi di un nuovo omicidio, quello di Floreta Islami, strangolata il 14 febbraio 1998 a Rivoli (Torino), deve scontare il carcere a vita per aver ucciso molte volte in due periodi diversi, a cavallo di oltre vent’anni.

Per lui – noto ai tempi come il “Travoltino della Val Polcevera” per la sua passione per la disco music e le donne – la prima condanna giunse nel 1981 quando la Corte d’assise di Genova lo riconobbe colpevole dell’omicidio di quattro giovani donne uccise nel 1978. Tra di loro, c’era Anna Pagano, ritrovata da alcuni pastori vicino a Trensasco, frazione di Sant’Olcese (Genova).
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“Di tutte le ipotesi”: il racconto di frodi che si riflettono sulla vita di tutti

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Di tutte le ipotesi - Le indagini di Nic

C’è un’azienda che ha deciso di raccontare le sue storie sotto forma di romanzo. E dunque che ha deciso di investire in cultura. Si occupa di frodi assicurative, anzi di sventarle, e si chiama Eagle keeper service group. Il suo fondatore, Ugo Vittori, ha avuto l’idea, la direttrice marketing, Cinzia Gennarelli, è stata fondamentale e con Argia Granini siamo arrivate al romanzo Di tutte le ipotesi, prima “puntata” del ciclo “Le indagini di Nic”, cioè Nicola Proietti, il nostro personaggio.

È un viaggio in un mondo quasi ignorato, ma che si ripercuote sulla vita di tutti e che vede da tempo un coinvolgimento sempre più marcato della criminalità organizzata, autoctona e straniera. Argia e io ne racconteremo altre di storie di frodi, tre nel 2016, sperando che con gli strumenti della non fiction novel si aggiunga un pezzo di narrazione alla vita quotidiana di molti.