Parte con il libro “Le stragi della vergogna” di Speranzoni (crimini nazifascisti) la collana di Editori Riuniti “Segreti di Stato”

Standard

Le stragi della vergogna Prende vita con il libro Le stragi della vergogna di Andrea Speranzoni una nuova collana di Editori Riuniti EIR che si chiama “Segreti di Stato”. Una collana, diretta dallo stesso Speranzoni e da Silvia Buzzelli, con ottime premesse:

Segreti di Stato intende «spazzolare la storia contropelo», per usare una celebre locuzione di Walter Benjamin: vale a dire, restituire alla narrazione della storia lo sguardo non del «carro trionfante dei vincitori» ma della tradizione degli oppressi, riconoscere lo stato di emergenza in cui ci troviamo a vivere. Rovistare nelle pieghe più nascoste della nostra storia più o meno recente, far guizzare balenii improvvisi di luce sulle pagine rimaste oscure o irrisolte, lampi di verità per rendere giustizia a tanti accadimenti trasfigurati o abbandonati all’oblio. La collana ospiterà dunque testi di figure autorevoli del nostro presente su casi giudiziari spinosi, eccidi o crimini di guerra che rimangono senza voce, biografie di singoli o eventi ancora non raccontati degli ultimi decenni del nostro Paese o del mondo, enigmi indecifrati o violazioni dei diritti che appartengono all’intera umanità.

Tra le prossime uscite per “Segreti di Stato”, a breve un libro sulla strage dell’Italicus (4 agosto 1974) scritto da Paolo Bolognesi e Roberto Scardova. In autunno, invece, sarà la volta delle bombe romane del 12 dicembre 1969, scoppiate a ridosso di quella esplosa a Milano, in piazza Fontana, e di un testo sulle “strategie della tensione”. Seguirà poi un volume di Armando Spataro sul caso del 2003 dell’imam Abu Omar, rapito illegalmente da uomini della Cia con la collaborazione dei servizi italiani.

In merito invece al volume Le stragi della vergogna, va detto che il suo autore, Andrea Speranzoni, è un avvocato bolognese che a lungo si è occupato di crimini nazisti. E proprio di questo parla il suo libro:
Continue reading

Fonti Italia Repubblicana: il sito che pubblica gli atti P2 si rinnova e a Milano si parla di documenti online su terrorismo e mafie

Standard

P2: gli atti della Commissione parlamentare d'inchiesta

È stato lanciato meno di un mese fa (era il 5 maggio scorso) e a breve il sito Fonti Italia Repubblicana che ha messo online gli atti della commissione P2 cambierà interfaccia grafica. Ma non solo. Il prossimo 6 giugno, infatti, si parlerà a Milano di nuovi scenari nel trattamento elettronico delle fonti. La messa on line dei documenti sul terrorismo e la criminalità organizzata (appuntamento presso la sede dell’Archivio di Stato, via Senato 10, alle 10.30):

La Rete degli archivi per non dimenticare e la Direzione generale per gli archivi<(a> incontrano in docTrace lo strumento capace di supportare un percorso di trasparenza e diffondere nuove modalità di accesso ai documenti. In linea con i passi compiuti dall’attuale governo, la tecnologia sviluppata da Hyperborea concretizza la volontà di rendere le fonti realmente aperte e accessibili, sollecitando un sempre maggiore utilizzo degli archivi nel quotidiano.

[Il sito] www.fontitliarepubblicana.it verrà costantemente arricchito con la pubblicazione di documenti relativi al terrorismo, all’eversione e alla criminalità organizzata così da renderli accessibili a tutti.

Qui è disponibile il programma della giornata milanese mentre qui è possibile registrarsi.

“Bologna 2 agosto… I giorni della collera”: dal 29 maggio prossimo nelle sale il film sulla strage alla stazione del 1980

Standard

Esce il prossimo 29 maggio il film Bologna 2 agosto… I giorni della collera di Giorgio Molteni e Daniele Santamaria Maurizio. E della pellicola intanto si dice:

Il film ripercorre l’atmosfera di terrore e di follia degli anni di piombo, fino ad arrivare alla strage più efferata dal dopoguerra, quella della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 che causò la morte di 85 vittime innocenti e 200 feriti. Questa strage è una ferita aperta per la società civile e a distanza di oltre trent’anni non sono stati ancora assicurati alla giustizia i mandanti. Il film ripercorrendo lo svolgersi dei fatti vuole far rivivere le emozioni, le angosce, il terrore di quegli anni. Non ha lo scopo di svelare la verità, non spetta agli autori del film, ma vuole raccontare ai giovani i fatti affinché non dimentichino.

Una società civile, in uno Stato davvero democratico, non può fondarsi sul silenzio, sul ricatto, sul depistaggio. Uno Stato giusto dovrebbe colpire coloro che, per salvaguardare il proprio potere, hanno costretto l’Italia a pagare un tributo di sangue e di dolore senza pari. Se questo non è ancora accaduto, c’é da chiedersi quando potremo gridare ad alta voce: “Mai più”.

“Sotto controllo – Edward Snowden e la sorveglianza di massa”: il datagate raccontato nel libro di Glenn Greenwald, uno dei suoi protagonisti

Standard

Sotto controllo - Edward Snowden e la sorveglianza di massaA proposito di datagate, per Rizzoli esce il libro Sotto controllo – Edward Snowden e la sorveglianza di massa firmato dal giornalista Glenn Greenwald che, rispetto a quanto ha già scritto da quasi un anno a questa parte, aggiunge in questo volume una serie di retroscena della vicenda:

Il primo dicembre 2012 Glenn Greenwald, giornalista americano in prima fila nella difesa delle libertà civili, riceve un’email firmata “Cincinnatus”: il suo interlocutore vuole “che le persone possano comunicare in piena sicurezza” e gli propone di dotarsi di un sistema di cifratura senza il quale “chiunque si metta in contatto con lei corre gravi rischi”. Solo così “Cincinnatus” potrà fornirgli informazioni di sicuro interesse.

Qualche mese più tardi quelle informazioni inonderanno la stampa e internet, sconvolgeranno la politica americana, chiameranno in causa Google, Facebook, Yahoo, Microsoft, Apple e scuoteranno le relazioni tra gli Stati Uniti e i principali alleati. “Cincinnatus” è Edward Snowden, un giovane informatico che ha lavorato per la CIA e la NSA, l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale, ed è disposto a rischiare l’ergastolo e forse la vita pur di rivelare al mondo il più gigantesco programma di sorveglianza di massa mai realizzato: la NSA ha obbligato le società telefoniche a fornire i tabulati delle comunicazioni tra i cittadini americani e con l’estero, ha acquisito dati dai server dei giganti dell’informatica e di internet, ha spiato leader politici, funzionari europei, aziende concorrenti di società americane, può entrare in cellulari e computer in tutto il mondo.

Greenwald racconta i primi contatti con Snowden, l’incontro in una stanza d’albergo di Hong Kong e gli scoop con cui, a partire dal 5 giugno 2013, il “Guardian” pubblica le segretissime carte della NSA, la fuga a Mosca e le implicazioni della mole di documenti portati alla luce, che dimostrano una verità ineludibile: “Il governo statunitense ha creato un sistema finalizzato alla totale eliminazione della riservatezza telematica in tutto il pianeta”. Sembra un romanzo di spionaggio, e lo è. Solo che ciò di cui si parla è successo e succede davvero, e riguarda tutti noi.

A fine maggio, inoltre, Greenwald sarà in Italia per raccontarla a voce, questa vicenda.

“Storia delle spie”: da Odoya il libro di Paul Simpson che parte dagli anni della guerra fredda e arriva al Datagate

Standard

Storia delle spie di Paul SimpsonEsce oggi un libro che mi ha offerto due opportunità. La prima è di collaborare per la prima volta con una casa editrice che ho sempre stimato, Odoya, per la qualità del suo catalogo. La seconda è di poter introdurre e integrare con un capitolo conclusivo sul Datagate (dato che il testo è uscito in lingua originale nel gennaio 2013) il lavoro di Paul Simpson, uno degli autori del sito Sci-Fi Bulletin. Il libro, che sarà in libreria il prossimo 30 aprile, si intitola Storia delle spie e parte dalla guerra fredda:

Dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi il mondo è cambiato profondamente e con esso anche l’arte dello spionaggio. Paul Simpson ci racconta come le spie abbiano reagito alle nuove minacce internazionali e cosa sia cambiato, sia sul piano tecnologico che su quello strategico in ambito bellico durante gli ultimi cinquant’anni.

Gli affascinanti dettagli delle vere vite delle spie, da quelle più famose a quelle che nell’ombra, da ogni lato della Cortina di ferro fino alle ultime operazioni segrete della guerra al terrore, hanno influito sulle scelte dei governi. Unico nel suo genere, il libro arricchisce questa panoramica sul moderno spionaggio con la descrizione degli aspetti tecnici dell’intelligence e con precisi approfondimenti su operazioni compiute nel corso dei maggiori conflitti internazionali.

Le vicende personali delle singole spie rendono il libro emozionante e da leggere tutto d’un fiato; attraverso congegni, trappole e omicidi, Paul Simpson ci guida alla scoperta delle verità celate dietro agli uomini che hanno nutrito il comune immaginario, da George Smiley a Jason Bourne.

Continua qui.

“Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa”: e online andranno i documenti della commissione P2

Standard

Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa

È un convegno importante, quello in programma a Firenze fra due settimane. Si chiama Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa e durante i lavori sarà presentata la pubblicazione on line prodotta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2. Questa la sua presentazione:

Il 5 maggio 2014, a Firenze, nei locali dell’Archivio di Stato (viale Giovine Italia, 6), alle ore 10 avrà inizio il convegno “Carte a rischio: sulle tracce di una memoria sommersa. Le fonti documentarie toscane sul terrorismo e la criminalità organizzata”, organizzato dalla Direzione Generale per gli Archivi (Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo) e dal Centro di Documentazione Archivio Flamigni, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Firenze, la Soprintendenza archivistica per la Toscana e la Rete degli Archivi per non dimenticare.

Patrocinato dalla Camera dei Deputati, il convegno si proporrà di dare rilievo alla documentazione su terrorismo e criminalità organizzata conservata presso istituti, centri di documentazione e Archivi di Stato della Toscana, cogliendo e sarà l’occasione per riflettere sulle possibilità che si aprono e, viceversa, sulle difficoltà di vario genere che ostano alla piena pubblicità e fruibilità di documenti importantissimi per testimoniare e ricostruire snodi fondamentali delle realtà drammatiche e tragiche vissute nei decenni passati dal nostro Paese (scarsità di fondi, di personale e di spazi, aspetti critici della normativa sulla consultazione di tale tipo di documentazione).

Qui il pdf con il programma completo. La partecipazione è gratuita, ma è necessario registrarsi online.

Fausto e Iaio: a 36 anni dai fatti, I Siciliani Giovani raccontano la storia del duplice omicidio di via Mancinelli

Standard

I siciliani giovani

Sembrò di sentire un refrain fin troppo stesso trasmesso: i due ragazzi assassinati il 18 marzo 1978 a Milano, in via Mancinelli, erano stati ammazzati in un regolamento di conti tra gruppi di estrema sinistra o di spacciatori. Parola della questura meneghina, che indicava anche un’arma diversa da quella usata per l’agguato, una calibro 32 invece di una 7,65. Ciò che oggi c’è di certo nell’omicidio di Lorenzo Iannucci e Fausto Tinelli – Fausto e Iaio – è che non ci sono mandanti né esecutori di quel duplice delitto.

Per quell’omicidio furono indagati esponenti di estrema destra, da cui arrivavano le rivendicazioni più attendibili, tra cui Massimo Carminati, Claudio Bracci e Mario Corsi. Ma gli elementi raccolti contro di loro e le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia non portarono a un quadro accusatorio abbastanza suffragato da trasformarsi in una condanna e dunque furono prosciolti. Discorso analogo per altri neofascisti. Il giornalista Pablo Dell’Osa oggi parla di servizi dietro un delitto impunito. E anche Daniele Biacchessi, che a questa vicenda ha dedicato un libro, nell’anniversario dall’agguato di via Mancinelli, scrive:

36 anni senza una giustizia ma con una verità storica scritta nei documenti dei pochi magistrati e giornalisti della controinformazione. Un omicidio organizzato da neofascisti e da uomini della banda della Magliana, che non è una banda di criminali qualsiasi, ma agiva per conto dei servizi segreti, il Sismi, allora diretto dalla loggia massonica P2. Questa è la verità che non si può mai archivi.

Continua a leggere su I Siciliani giovani

“Le altre Gladio”: Giacomo Pacini torna in libreria raccontando la rete anticomunista nata dopo l’estate del 1945

Standard

Le altre GladioEsce tra pochi giorni il libro Le altre Gladio – La lotta segreta anticomunista in Italia. 1943-1991 (Einaudi). Lo ha scritto lo storico Giacomo Pacini, già autore di Le organizzazioni paramilitari nell’Italia repubblicana (1945-1991), Il cuore occulto del potere. Storia dell’ufficio affari riservati del Viminale (1919-1984) e di Divo Giulio. Andreotti e sessant’anni di storia del potere in Italia (quest’ultimo lo abbiamo scritto insieme per Nutrimenti). Giacomo è uno studioso scrupoloso e serissimo e dunque alta è l’attesa per questo suo nuovo lavoro, presentato così:

Diverso tempo è passato da quando Giulio Andreotti, in qualità di presidente del consiglio, svelò l’esistenza di un’organizzazione segreta denominata Gladio. Ma Gladio, nata nel 1956, non era che una parte di un sistema di sicurezza ben piú complesso, articolato e oscuro, una rete anticomunista che operava fin dall’estate del 1945. Qual è la storia di questo sistema? Quali sono le sue origini? Che ruolo ebbe questa rete segreta nei tragici anni della strategia della tensione? E quali furono le reali motivazioni che spinsero Andreotti a rivelare l’esistenza di Gladio? Giacomo Pacini risponde a queste e ad altre domande, in un volume rigoroso nell’esame delle fonti e misurato nella scrittura.

Falange Armata: in un libro la storia criminale di un’organizzazione che non è mai esistita, ma che ha rivendicato (quasi) tutto

Standard

L'operazione criminale che ha terrorizzato l'ItaliaScritto da due giornalisti di SkyTg24, Massimiliano Giannantoni e Paolo Volterra, il libro L’operazione criminale che ha terrorizzato l’Italia appena uscito per i tipi di Newton Compton Editori racconta una delle storie meno spiegate della recente storia italiana, quella della Falange Armata:

La Falange Armata non è mai esistita. Eppure è stata la più efficace operazione di destabilizzazione realizzata in Italia negli ultimi venticinque anni. Le sono stati attribuiti attentati, omicidi, ferimenti, sequestri, intimidazioni, depistaggi. Le sue propaggini sono arrivate fin nel cuore del potere, nelle stanze del Quirinale e di Palazzo Chigi, facendo sobbalzare uomini di Stato come Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi. La Falange ha rivendicato praticamente tutti i tragici avvenimenti di un biennio fra i più cupi e misteriosi della nostra storia recente, quello dal 1992 al 1994: anni sanguinosi per le stragi di mafia e non, anni di svolta nelle istituzioni e nella politica, le cui conseguenze arrivano dritte dritte alle crisi dei nostri giorni. Ma chi muoveva i fili della Falange Armata? C’era un livello superiore che ha preso la decisione finale degli attentati? E chi faceva parte di questa presunta organizzazione?

Ulteriori dettagli sul libro sono disponibili qui.