È quasi alba in Libia: otto fotografi e un progetto per portare le immagini del conflitto laddove sono state scattate

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La storia dell’alba della Libia viene raccontata nella sezione portfolio di Internazionale:

Otto fotografi, cento immagini, quattro mostre. Il progetto Adil (Almost dawn in Libya, “È quasi alba in Libia”) vuole portare alcune delle migliaia di foto scattate durante il conflitto nelle città che ne sono state teatro: Bengasi, Misurata, Tripoli e Zintan. Il cuore del progetto Adil, un’idea originale di André Liohn con l’agenzia Prospekt, è mostrare “quanto l’intero popolo libico ha pagato per la guerra”. Soprattutto per incoraggiare i libici a superare le loro divisioni ed evitare nuove violenze.

Gli otto fotografi sono, oltre ad André Liohn, Lynsey Addario, Eric Bouvet, Bryan Denton, Christopher Morris, Jehad Nga, Finbarr O’Reilly e Paolo Pellegrin, che è il curatore delle mostre insieme ad Annalisa D’Angelo. La realizzazione del progetto sarà possibile grazie al crowdfunding, attraverso il sito di raccolta fondi per il giornalismo visivo Emphas.is.

Per vedere tutta la galleria immagini, il link è questo. La fotografia pubblicata invece in apertura del post è stata scattata nel marzo 2011 da André Liohn (Prospekt) tra Ras Lanuf a Bengasi.

E-Il mensile: nei primi tre mesi del 2012 sono stati 31 i giornalisti assassinati. A rischio soprattutto Siria, Brasile e Somalia

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Maso Notarianni scrive su Twitter che sono “31 giornalisti i uccisi in 3 mesi. Sempre meglio che lavorare?” rilanciando un articolo firmato da Stella Spinelli e pubblicato sul suo E-Il mensile:

Soltanto in Siria infatti, fra gennaio e marzo, momento clou della rivolta contro Bashar al-Assad, sono morti nove giornalisti, cinque stranieri e quattro siriani: numeri, sottolinea la Pec, che riflettono una “tendenza allarmante”, confermando come la “sicurezza dei giornalisti sia peggiorata dall’inizio dell’anno”. “Il pesante tributo pagato in Siria colloca il Paese in prima linea tra i luoghi più pericolosi per i giornalisti”, ha osservato Blaise Lempen, presidente della Pec.

Dietro la Siria, arriva a ruota quale paese più pericoloso per i reporter nel primo trimestre 2012 il Brasile, dove hanno perso la vita cinque giornalisti. Dietro c’è quindi la Somalia, dove sono morti tre giornalisti, e infine l’India, la Bolivia e la Nigeria con due reporter uccisi.

Sono invece otto i paesi che hanno registrato un giornalista ammazzato nel primo trimestre e si tratta di Afghanistan, Colombia, Haiti, Honduras, Messico, Pakistan, Filippine e Thailandia. L’ultimo cronista a perdere la vita mentre svolgeva il proprio mestiere è un giornalista della radio nazionale colombiana, ucciso a Sabanalarga. Si chiamava Jesús Martínez Orozco e aveva 42 anni.

Invece il video pubblicato sopra (e riportato anche nel pezzo di E-Il mensile) si intitola Silencio Forzado, è stato realizzato da Articulo 19 e racconta la sequela di omicidi che dal 2000 alla fine del 2011 ha caratterizzato i giornalisti di quel Paese con 67 delitti.

La storia dei pianoforti abbandonati raccontata attraverso le immagini che li ritraggono oggi facendo intuire ciò che furono

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Abandoned Pianos – An Unlikely Urbex Attraction è una retrospettiva publicata da Urban ghost media. In tema è stato creato anche un gruppo su Flickr. E in effetti ciascuno scatto si presta a immaginare una storia.

Lea Garofalo: ergastolo in primo grado ai sei accusati del delitto della testimone di giustizia

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Lea Garofalo

Dal sito del Fatto quotidiano, sei ergastoli per l’omicidio di Lea Garofalo, la testimone sciolta nell’acido:

Sei ergastoli per l’omicidio di Lea Garofalo, la testimone di giustizia sequestrata a Milano nel 2009, poi uccisa e sciolta nell’acido in un terreno di Monza. Lo ha deciso la Corte d’Assise di Milano che oggi ha condannato al carcere a vita l’ex compagno della donna, Carlo Cosco, e gli altri 5 imputati. Accolte integralmente le richieste del pm Marcello Tatangelo.

I giudici della Prima corte d’Assise hanno condannato Carlo Cosco e il fratello Vito a 2 anni di isolamento diurno, mentre Giuseppe Cosco, Carmine Venturino, Rosario Curcio e Massimo Sabatino a un anno di isolamento diurno. I danni patiti dalle parti civili, hanno stabilito i giudici, verranno determinati in separata sede. Come provvisionale, però, gli imputati dovranno risarcire la figlia della vittima, Denise Cosco, per 200 mila euro, e il Comune di Milano per 25 mila.

Continua qui.

“L’ultima copia del Casalese. Ecco chi e perché non vuole questo libro” chiedendone ritiro e un milione di euro

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L'ultima copia del Casalese

Leggere il libro Il casalese. Ascesa e tramonto di un leader politico di Terra di lavoro, finito con una richiesta di risarcimento danni da un milione di euro e il suo ritiro dal commercio, non è più solo un atto di informazione. Il perché viene spiegato nel post L’ultima copia del Casalese. Ecco chi e perché non vuole questo libro. Intanto ecco la presentazione del volume:

Seconda edizione del libro, aggiornata alle ultime vicende politiche e giudiziarie del caso Cosentino: seconda richiesta d’arresto, voto alla Camera dei Deputati e dimissioni da coordinatore campano del PDL. Uno spaccato dell’Italia di Berlusconi; della politica senza passato e dall’incerto futuro. E da filo conduttore all’ultimo ventennio di storia politica dell’Italia, le tante – forse troppe – coincidenze che hanno scandito un’altra significativa storia: quella di Nicola Cosentino, ex sottosegretario all’Economia con delega al CIPE, sul cui passato grava la pesante ombra del clan dei Casalesi. A raccontare l’incredibile e “fortunata” storia di un oscuro consigliere comunale di Casal di Principe, che a meno di cinquant’anni si ritrova a ricoprire il duplice incarico di uomo di Governo e di segretario politico del primo e più importante partito della Campania, sono nove autorevoli giornalisti che da anni seguono le vicende politiche e giudiziarie del Paese.

Inoltre in rete si può accedere al gruppo Facebook e firmare una petizione in favore del libro e dei suoi autori.

Le donne della scienza: 72 immagini e biografie messe a disposizione della Smithsonian Institution

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Done di scienza. Si intitola così la galleria fotografica che la Smithsonian Institution mette a disposizione su Flickr. Le immagini e le brevi biografie sono settantadue, quanto basterebbe per iniziare un libro sull’argomento.

(Via BoingBoing)

Quando il Divo finanziava la prima Gladio: la recensione del libro sul Venerdì di Repubblica e su Articolo21 a firma di Nicola Tranfaglia

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Quando il Divo finanziava la prima Gladio

La prima recensione del Divo Giulio, scritto con Giacomo Pacini (Nutrimenti Editore), è uscita oggi sul Venerdì di Repubblica con il titolo “Quando il Divo finanziava la prima Gladio”. Qui il pdf (1,1 MB) dell’articolo firmato da Paolo Casicci. E poi, su Articolo21, è andata online una recensione di Nicola Tranfaglia.

“Lo schifo”, anagramma di Shifco: il delitto Alpi-Hrovatin nella ricostruzione di Stefano Massini tra scorie, pentiti e navi affondate

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Lo schifo. Omicidio non casuale di Ilaria Alpi nella nostra ventunesima regioneÈ uscito il mese scorso per Promo Music (collana Paperback) il libro Lo schifo. Omicidio non casuale di Ilaria Alpi nella nostra ventunesima regione di Stefano Massini:

Il nucleo di tutto quel giro allucinante di connivenze e corruzioni che determinò l’omicidio Alpi-Hrovatin è infatti da cercarsi nella flotta di pescherecci Shifco, all’apparenza regalo dell’Italia ai pescatori somali, in realtà tramite per occultare in Somalia il cosiddetto “schifo” – curioso anagramma – di rifiuti tossici e scorie radioattive. E a distanza di anni dall’agguato in quella strada polverosa di Mogadiscio, ne abbiamo avuto una squassante conferma nelle ultime testimonianze di pentiti sull’affondamento di navi sporche come la Jolly Rosso. Questo nuovo memorandum si profila in continuità stilistica con il lavoro sulla Politkovskaja. Una narrazione dal vero, immediata, autoptica, scandita in frammenti taglienti come scatti di istantanea. A metà strada fra un’inchiesta e un racconto, alla ricerca di quella tremenda semplicità con cui la Somalia rivelò – a partire dalle voci dei pescatori del Puntland – tutti i segreti che nascondeva.

Qui il booktrailer del libro che è diventato anche uno spettacolo teatrale con Lucilla Morlacchi e Luisa Cattaneo (produzione Il teatro delle Donne, Centro Nazionale di Drammaturgia).

(Via Ilaria Alpi Award)

Luciano Lutring: in un libro di Andrea Villani ricostruite la vita e la carriera criminale del solista del mitra

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Luciano Lutring. La vera storia del solista del mitraIl titolo è Luciano Lutring. La vera storia del solista del mitra. Si tratta del libro edito da Mursia e firmato dallo scrittore Andrea Villani che racconta questa storia:

Negli anni Sessanta fu considerato il «pericolo pubblico numero uno» sia in Italia sia in Francia e ora, apprezzato artista, racconta […], tra una cena e l’altra, tra un sigaro e una grappa, le emozioni, i dolori, i sentimenti, l’abisso e la rinascita. Grandi alberghi, fuoriserie, belle donne, un’attitudine da ladro gentiluomo rendono Lutring un personaggio leggendario. Dalle prime rapine solitarie con la sua Smith & Wesson ai numerosi abili furti messi a segno tra Italia e Francia, dall’arresto in seguito a uno scontro a fuoco con la polizia al tentativo di suicidio in carcere. Avvincente ed emozionante il racconto di una vita spericolata che attraversa un’epoca.

Qui è disponibile il booktrailer.