Franca Rame, lo stupro che subì e un paio di articoli che ne rievocano i contorni (verificati e non verificati)

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Girolamo De Michele scrive su Carmilla un articolo interessante sullo Lo stupro di Franca Rame: fascisti, carabinieri e «una volontà superiore»:

La sera del 9 marzo 1973, alla notizia dell’avvenuto stupro, qualcuno a Milano gioì: era il generale Palumbo, comandante della divisione Pastrengo. «La notizia dello stupro della Rame in caserma fu accolta con euforia, il comandante era festante come se avesse fatto una bella operazione di servizio. Anzi, di più…», secondo la testimonianza di Nicolò Bozzo, che sarebbe diventato stretto collaboratore di Carlo Alberto Dalla Chiesa, e che all’epoca era in servizio alla Pastrengo:

«Arrivò la notizia del sequestro e dello stupro di Franca Rame. Per me fu un colpo, lo vissi come una sconfitta della giustizia. Ma tra i miei superiori ci fu chi reagì in modo esattamente opposto. Era tutto contento. “Era ora”, diceva. […] Era il più alto in grado: il comandante della “Pastrengo”, il generale Giovanni Battista Palumbo. […] Allora io vissi quella reazione di Palumbo solo come una manifestazione di cattivo gusto. Credevo che il generale fosse piacevolmente sorpreso della notizia, nulla di più. D’altronde Palumbo era un personaggio particolare, era stato nella Repubblica Sociale, poi era passato con i partigiani appena prima della Liberazione. Non faceva mistero delle sue idee di destra. E alla “Pastrengo”, sotto il suo comando, circolavano personaggi dell’estrema destra, erano di casa quelli della “maggioranza silenziosa” come l’avvocato Degli Occhi».

Continua qui. In proposito si vedano anche le considerazioni di Aldo Balzanelli sul suo blog, a proposito questa volta delle “rivelazioni” di Izzo e Franca Rame.

“Letter from Loretto”: dal carcere della Pennsylvania le parole di John Kiriakou, ex agente della Cia che ha denunciato la tortura

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John Kiriakou Letter From Loretto 1 by antonella-beccaria-4101

The Dissenter pubblica il post Imprisoned CIA Torture Whistleblower John Kiriakou Pens “Letter from Loretto”:

Un saluto dal Federal Correctional Institution a Loretto, Pennsylvania. Sono arrivato qui il 28 febbraio 2013 per scontare una condanna a 30 mesi per aver violato l’Intelligence Identities Protection Act del 1982. Almeno questo è quello che il governo vuole far credere. In verità, questa è la mia punizione per aver rivelato il programma di torture illegali della CIA e aver pubblicamente detto che la tortura faceva parte della politica ufficiale del governo degli Stati Uniti. Ma questa è un’altra storia. Lo scopo di questa lettera è quello di raccontare la vita in carcere.

Il pdf completo di questa lettera è disponibile qui.

(Via BoingBoing)

La distribuzione degli atei nel mondo: un sondaggio Win-Gallup International spiega dove sono e ne ricerca il perché

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La mappa degli atei nel mondo

Internazionale, sul suo sito, riprende una mappa pubblicata dal Washington Post con l’articolo intitolato A surprising map of where the world’s atheists live:

Non ci sono molti dati sull’ateismo e la sua diffusione nel mondo, spiega il Washington Post, che per spiegare il fenomeno ha recuperato un sondaggio del 2012 dell’istituto Win-Gallup International e ha rappresentato i dati in una mappa. L’istituto ha chiesto a 50mila persone in 40 paesi se si sarebbero definiti: credenti, non credenti o atei convinti. Il 13 per cento degli intervistati di tutto il mondo ha risposto che si sentiva ateo convinto.

Il primato dell’ateismo spetta alla Cina, dove, secondo la mappa, il 47 per cento della popolazione si definisce ateo. Questo dipende in parte dalla storia del paese comunista, in cui per lungo tempo le religioni sono state perseguitate. Durante la Rivoluzione culturale infatti, tra il 1967 e il 1977, il regime comunista ha distrutto chiese e templi e ha perseguitato le religioni tradizionali e le religioni occidentali.

Per l’articolo completo si veda qui.

“27 maggio 1993-2013”: il cortometraggio di Andrea Lombardi sulla strage di via dei Georgofili, la bomba di Firenze del 1993

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27 maggio 1993-2013 è un cortometraggio che sta arrivando alle fasi conclusive del montaggio. Girato da Andrea Lombardi è dedicato alla strage di via dei Georgofili, a Firenze, avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993. Oggi invece è l’anniversario – il numero 39 – di un’altra strage, quella di Brescia, dove il 28 maggio 1974 una bomba esplose alle 10.12 in piazza della Loggia provocando otto vittime e 102 feriti.

Lsdi, “L’Ora, Palermo, la mafia”: a vent’anni dalla chiusura del quotidiano, la sua storia raccontata da Carlo Ruta

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L'Ora di PalermoLsdi nei giorni scorsi ha ripreso un articolo uscito sul mensile Narcomafie di Carlo Ruta a vent’anni dalla chiusura del glorioso quotidiano L’Ora di Palermo:

La fine de L’ORA era stata annunciata diverse volte lungo i decenni, perché i problemi, soprattutto economici, in questo piccolo giornale non erano mai mancati. Ma nel 1992 la storia del quotidiano di Palermo era all’ epilogo. In quei momenti i redattori speravano ancora che la loro «fenice» riuscisse a risorgere, prima che le rotative si fermassero. Falliti però tutti i tentativi di accordo tra la cooperativa dei giornalisti, il PDS, proprietario della testata e degli impianti, e il nuovo editore, la NEM, le possibilità erano nulle. L’8 maggio 1992, l’ultimo numero del quotidiano intitolava, in modo significativo, «Arrivederci», e aggiungeva: «Oggi il giornale sospende le pubblicazioni ma non vogliamo dire addio ai nostri lettori».

Nell’editoriale di quel giorno era Michele Perriera a spiegare cosa era stato e cosa aveva reso importante l’esperienza del giornale, ma anche i motivi che lo avevano costretto alla chiusura. Lo scrittore palermitano riteneva che l’errore principale fosse quello «di credere che sarebbe stato il Nord a salvare il Sud, e che quindi non convenisse investire troppo nel Sud caotico e corrotto». E questo errore, a nome di tutta la redazione, l’editorialista lo imputava alla proprietà, cioè al Partito Comunista, cui sarebbe sempre sfuggito che «il destino della democrazia italiana si può riqualificare solo a partire dal riscatto delle sue zone più martoriate e più malsane».

Continua a leggere.

“Nuova rivista letteraria”, il semestrale di letteratura sociale fondato da Stefano Tassinari: esce il numero di maggio 2013

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Nuova rivista letteraria

La Nuova rivista letteraria è il semestrale di letteratura sociale fondato da Stefano Tassinari ed esce ora il settimo numero, quello di maggio 2013. Tanti gli interventi presenti, tra cui quelli di Wu Ming 1, Girolamo De Michele, Tommaso De Lorenzis, Alberto Sebastiani, Alberto Prunetti e Serge Quadruppani. Ce n’è anche uno scritto da queste parti su instant book e narrativa del presente. Qui le informazioni per acquistare la rivista o per abbonarsi.

“La politica della paura” di Serge Quadruppani: un libro per raccontare un’industria florida e che si alimenta sempre

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La politica della pauraDalla prefazione di Wu Ming al libro di Quadruppani:

È una vera e propria folla. I peggiori sono quelli che appartengono a più insiemi: il migrante clandestino terrorista, lo zingaro che rapisce i bambini e li vende ai pedofili, l’utente di Internet che incita i marginali riottosi…

Sull’apparire di questi soggetti si fonda un’industria della paura, prospera un mercato mondiale della paura.

Qui la scheda completa del volume.

Dalla Nato il “Tallinn Manual on the International Law Applicable to Cyber Warfare”. Wikileaks: previste misure estreme contro attaccanti

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Il Tallinn Manual on the International Law Applicable to Cyber Warfare viene presentato non come un documento ufficiale, ma “espressione di opinioni di un gruppo di esperti indipendenti che agiscono esclusivamente a titolo personale”. Sta di fatto che il documento, che analizza le frontiere digitali della guerra e non esclude il ricorso a misure estreme contro attaccanti telematici, esce sotto l’egida del Cooperative Cyber Defence Centre of Excellence della Nato ed è edito dalla Cambridge University Press. Su Twitter Wikileaks presenta il volume così:

“Istigazione alla street art”: e il Collettivo FX lanciò lo speciale elezioni 2013, adesivi sui manifesti dei partiti contro gli slogan politici

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Istigazione alla Street Art, SPECIALE ELEZIONI 2013

L’immagine sopra pubblicata (qui la sua versione in formato più grande) fa parte del progetto Istigazione alla Street Art per lo speciale elezioni 2013: una serie di adesivi da “scaricare, stampare e appiccicare sui manifesti elettorali (senza coprire volti, simboli, scritte)”. Sono messaggi che il Collettivo FX ha diffuso in giro in periodo di caccia ai voti e che hanno teso a dare un’alternativa agli slogan dei partiti. Un’attività, questa, che si integra con quella che il gruppo italiano conduce normalmente:

FX è un collettivo che ha come obiettivo inquinare il cemento armato urbano e di campagna. Sono esclusi gli stabili già deturpati dal tempo e dal buongusto, come palazzi, chiese, castelli, eccetera. Le incursioni o intrusioni sono realizzate direttamente dal Collettivo o in modo Collettivo, cioè coinvolgendo numerose persone che agiscono utilizzando il materiale prodotto dal collettivo (stickers, manifesti, quadri).

Il principio che regola le incurisioni o intrusioni è l’Articolo 9 della Costituzione Italiana: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

(Via Wooster Collective)