“Ogni 98 minuti un cane viene ucciso a colpi d’arma da fuoco dalle forze dell’ordine. Aiutaci a raccontare le loro storie”. Bizzarro e interessante documentario di Ozymandias Media, Puppycide. È ambientato a Los Angeles e, oltre alle sorti dell’animale, nel film viene raccontato anche ciò che accade ai loro proprietari, spesso non più fortunati. Da sottolineare che per realizzare Puppycide gli autori stanno ricorrendo al crowdfunding tramite la piattaforma Kickstarter e che aggiornamenti sul progetto sono disponibili su Twitter e su Facebook.
A guardare (e anche fotografare) le scritte sui muri non si fa mai peccato. Perché ogni tanto si leggono frasi così
StandardVerita' trovata in una strada romana pic.twitter.com/Ch2N5WZLPL
— Ronnie Convery (@ronaldopatrizio) October 29, 2013
#Womenshould: la campagna di UN Women (e relativo hashtag) contro sessismo e discriminazioni di genere
StandardLa campagna Women Should di UN Women contro il diffuso sessismo e le discriminazioni alle donne. Per commentare e intervenire in su Twitter, l’hashtag è #womenshould.
Nuove iniziative editoriali: Glenn Greenwald, il Guardian e “un’impresa epocale” nel post datagate
StandardExclusive: @ggreenwald Will Leave Guardian To Create New News Organization | BuzzFeed http://t.co/Z1kFeNOUmH I'm excited.
— M Cetera 「エム」 (@m_cetera) October 15, 2013
Si veda direttamente anche Glenn Greenwald Will Leave Guardian To Create New News Organization.
#Guerrieri, la comunicazione di Enel e la guerriglia della rete: come sabotare una campagna dal basso nel racconto di Wu Ming
StandardLa campagna #Guerrieri di Enel: cronistoria di un flop devastante – su Giap, spazio commenti a disposizione http://t.co/anKHxdPD9z
— Wu Ming Foundation (@Wu_Ming_Foundt) September 24, 2013
Un bell’esempio di comunicazione guerrigliera, quella di cui parla Wu Ming (e a cui partecipa). Una volta tanto le grandi campagne delle grandi aziende boicottate via web. E sarà interessante vedere quale sarà (se ci sarà) la risposta di Enel, contro cui i #guerrieri della rete si stanno rivoltando.
“Terms and Conditions May Apply”: in un documentario di Cullen Hoback come si violano dati, privacy e sicurezza degli utenti
StandardTerms and Conditions May Apply è il documentario di Cullen Hoback che racconta come i servizi che definisce “cosiddetti gratuiti” non siano in realtà tali (qualcos’altro si dice sul Guardian). Google, Facebook, Twitter, Amazon e Youtube, solo per citarne alcuni, danno ma prendono anche, e non poco, in termini di privacy e sicurezza. Perché, tradotto nelle parole del regista sempre sul Guardian, la questione si gioca sull’identità digitale di ciascun individuo costituita dai dati che genera e gestisce (o non gestisce).
(Via BoingBoing)
Gli Stati Uniti e il Cile: dal National Security Archive 10 documenti sul ruolo di Kissinger e Nixon e sul “ringraziamento” a Pinochet
StandardNovità – anzi, conferme – sul ruolo degli Stati Uniti nel golpe cileno del 1973 di cui ricorreva l’anniversario due giorni fa, l’11 settembre. Arrivano da materiale ufficiale che va dal 1970 al 1976 reso pubblico proprio in questa occasione. Ecco di che si tratta:
Kissinger fece pressione su Nixon per rovesciare il governo di Allende, democraticamente eletto, perché si temeva che il suo “modello” potesse avere un “effetto insidioso”, come dimostrano i documenti. Nel quarantesimo anniversario del colpo di Stato in Cile, il [National Security Archive] pubblica i principali dieci documenti sul ruolo che Kissinger ebbe nel minare quella democrazia sostenendo la dittatura militare. Inoltre sempre Kissinger […] disse a Pinochet nel 1976: “Vi vogliamo aiutare, non boicottare, avere resto un grande servizio all’occidente rovesciando Allende”.
(Via Giovanni Scirocco)
Ancora a proposito del dibattito sui freelance: un ulteriore contributo pubblicato da Valigia Blu
StandardUn freelance bravo sul mercato internazionale avrà sempre un’occasione | @francescacaferr http://t.co/T8U4wyXzz1 via @valigiablu
— Valigia Blu (@valigiablu) July 23, 2013
Eventi mediatici: Bradley Manning non è un “bambino reale”, su Fairness & Accuracy in Reporting
Standard#BradleyManning or a Royal Baby– which one gets more TV coverage? cc @SaveBradley http://t.co/K8RU975BrH
— Peter Hart (@peterfhart) July 17, 2013
Chi invece il processo a Manning vuole seguirlo, può farlo sul sito della Press of the Freedom Foundation dove ci sono le trascrizioni delle udienze.
“I am Bradley Manning” (#iambradleymanning): voci che chiedono lo stop della guerra ai whistleblower
StandardI am Bradley Manning perché “è ora di finirla con la guerra ai whistleblower”, come il giovane soldato accusato di aver passato i cablogrammi diplomatici a Wikileaks. Il video è stato prodotto da una rete indipendente di volontari che ha collaborato con il Bradley Manning Support Network. E per chi vuole rilanciare su Twitter, l’hashtag è #iambradleymanning.