“Non mi avete convinto” di Filippo Vendemmiati: Pietro Ingrao e il racconto della politica che non c’è più, una forma per cambiare il mondo

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È il trailer del film Non mi avete convinto di Filippo Vendemmiati. La sinossi spiega che:

Non è la biografia storica di Pietro Ingrao, ma il suo racconto in prima persona, sulla politica come passione “come strumento per cambiare un mondo che non mi piaceva”. La vita di Ingrao tra errori, sconfitte e rotture è connotata dalla ricerca continua, quasi dolorosa, di nuove forme di partecipazione e di comunicazione. Da qui la sua grande passione per il cinema e la poesia. “Mi intendo più di cinema che di politica” dice nel documentario. “Volevo fare il regista, sono stato spinto a calci nel sedere verso la politica”. Forse è un film controcorrente o fuori moda, perché ci parla di “bella politica”, proprio oggi che questo “sentire” sembra un orizzonte lontano e inquinato, territorio di sentimenti anticasta, per altro spesso giustificati.

Continua qui la descrizione dei contenuti del film che rientra nella rosa degli eventi speciali delle Giornate degli Autori – Venice Days 2012, in programma dal 30 agosto all’8 settembre.

Filmgate: come ti uccido un pezzo del cinema italiano. Storia di Gino Agostini e del suo Cidif

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Domani di Maurizio ChiericiC’è una propaggine bolognese nella vicenda dei diritti cinematografici e televisivi finita sotto l’etichetta di processo Mediatrade, una delle pendenze giudiziarie a carico del presidente del consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi. Si tratta della storia di Gino Agostini e del suo Consorzio Italiano Distributori Indipendenti Film (Cidif), finito ad anni Novanta tramontanti nelle fauci del fu Biscione e che ha segnato un pezzo dell’epopea del grande schermo italiano.

La vicenda viene rievocata in un recente libro pubblicato da Editori Riuniti, Filmgate – Come Berlusconi ha ucciso il cinema italiano, scritto dal giornalista Paolo Negro che ha intervistato il produttore cinematografico Silvio Sardi. Il quale è un insider.

Filmgate di Paolo NegroUno che ha lavorato all’interno del sistema dell’entertainment berlusconiano, che aveva costanti rapporti di lavoro con Paolo Berlusconi e Marcello Dell’Utri e che ha pure giocato la carta dell’investimento sulla società che editava l’edizione piemontese del “Giornale”. Senza dimenticare la ricerca di finanziamenti per sostenere le campagne elettorali dello schieramento di centrodestra. Con l’uscita di “Filmgate”, a inizio primavera 2011, Sarti è stato convocato dai magistrati romani per essere ascoltato come testimone informato sui fatti e il libro è stato acquisito agli atti della procura capitolina.
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E ora il “Filmgate” sull’affaire Mediaset e Mediatrade si chiede di raccontarlo alla procura di Roma

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Filmgate di Paolo NegroDa qualche giorno è uscito per Editori Riuniti Filmgate – Come Berlusconi ha ucciso il cinema italiano, libro-intervista che il giornalista Paolo Negro ha scritto dialogando con il produttore Silvio Sardi a proposito della compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset e Mediatrade, oggetto di un processo. E oggi l’ufficio stampa della casa editrice ha diffuso un comunicato in cui fa sapere che Sardi, ai tempi un insider della vicenda, è stato convocato dalla procura di Roma come persona informata sui fatto. Nella nota si legge infatti:

[Nel volume] si ricostruisce come quel meccanismo di aumento dei prezzi fosse stato “denunciato” proprio [dal produttore] a Paolo Berlusconi, Pier Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, Fedele Confalonieri, e all’allora top manager Mediaset Roberto Pace. E a tutti non solo furono ripetute le stesse cose, ma fu spiegato nei dettagli, chiarendo anche il ruolo che aveva il consulente Mediaset Daniele Lorenzano (chiamato in causa più volte nel processo). Compaiono quindi documenti, lettere e numeri di contratti. Sardi, che per due anni circa fu anche azionista della società collegata al Giornale per la pubblicazione dell’inserto piemontese del quotidiano, produttore di film come Honolulu Baby, racconta così i meccanismi “che non rispondevano a nessuna logica di mercato”.

E soprattutto fa vedere i contratti di cessione dei diritti televisivi, in cui si dimostra come Mediaset prima rifiutasse di acquisire i diritti a prezzi di mercato e poi li acquistasse da società diverse a prezzi quintuplicati. E ora i magistrati hanno convocato Silvio Sardi, che nei giorni scorsi è stato vittima di minacce e atti di vandalismo, come “persona informata sui fatti”, alla fine del mese di marzo.

Per leggere ancora a proposito del libro, si veda qui.

Nomadica: il festival del cinema e delle arti di malastrada.film

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Nomadica - Festival del cinema e delle artiLa newsletter di malastrada.film annuncia la nascita di Nomadica – Festival del cinema e delle arti:

Il Nomadica, ideato da malastrada.film e promosso e sostenuto da decine di realtà in tutta Italia, è un festival nato col fine di creare un circuito di distribuzione dal basso, una rete fatta di spazi e realtà valide e interessate, che proiettano, propongono, sostengono, diffondono centinaia di film – al di là di generi, tecniche e durate. Una rete attualmente composta da circa 40 realtà che aumenteranno ancora e ancora nei prossimi mesi e che saranno in contatto tra loro dando vita a delle possibilità di diffusione davvero uniche. Un festival povero e nomade, per una cultura ricca e senza freni di sorta, che avrà inizio ad aprile 2010 e andrà avanti ad libitum.

Qui i dieci punti rilevanti della manifestazione.

Il mestiere del cinema nei Balcani: un libro (scaricabile) ne racconta la storia

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Il mestiere del cinema nei BalcaniOsservatorio Balcani e Caucaso ha editato poco tempo fa una raccolta di saggi che si intitola Il mestiere del cinema nei Balcani. Storia di un’industria e dei suoi protagonisti dagli anni settanta ad oggi e che è stato scritto da Luisa Chiodi e Irene Dioli. Uscito in una prima (e precedente) edizione per il numero 2/2008 della rivista Archivio Trentino e in contemporanea in lingua albanese per Përpjekja – E përtremuajshme kulturore, il libro di questo racconta:

A vent’anni dalla fine della guerra fredda, il cinema offre una prospettiva originale per l’approfondimento delle trasformazioni politico-sociali, economiche e culturali nell’Europa sud-orientale. Narrando le storie degli abitanti del microcosmo cinematografico balcanico, il volume analizza il segmento culturale che più di tutti ha plasmato l’immaginario collettivo delle società della regione, dall’apogeo degli anni settanta fino ai processi di globalizzazione degli ultimi anni. Il mestiere del cinema nei Balcani racconta l’industria del film in Albania, Bulgaria, Bosnia Erzegovina, Croazia e Serbia, la sua storia di strumento della propaganda di regimi comunisti, la crisi catastrofica degli anni novanta e il suo rapporto con il mercato globale del ventunesimo secolo.

Il libro, nella nuova edizione di Osservatorio Balcani e Caucaso, può essere scaricato in versione integrale da qui (pdf, 985 KB). Online è stato pubblicato l’indice e il tutto è contenuto nello speciale Storie di cinema.