Da Notte Criminale, un video sui fatti che nel 1980 segnarono cronaca e cultura in Italia

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Del debutto degli anni Ottanta si parlava qualche mese fa nella prefazione al romanzo Mary Terror di Robert McCammon (Gargoyle Books). Su questa scia, particolarmente efficace il video di Notte Criminale su alcuni fatti di cronaca e cultura che hanno segnato l’Italia nel 1980.

“Tecniche di resurrezione”: quando per il romanzo di genere passa la storia della scienza

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Tecniche di resurrezione di Gianfranco ManfrediIl libro Ho freddo di Gianfranco Manfredi (Gargoyle Books, 2008) è un capolavoro che va ben oltre la letteratura di genere perché, leggendolo, risulta un affresco gotico di storia della scienza, della medicina e del pensiero umano. Se ne parlava tempo fa qui. Da pochi giorni, per la stessa casa editrice è appena uscito il seguito, Tecniche di resurrezione, che viene presentato con queste parole:

1803. I gemelli Aline e Valcour de Valmont, ricercatrice scientifica lei e medico chirurgo lui, sono tornati in Europa dopo una tragica esperienza americana che ha lasciato in entrambi ricordi angosciosi. A Londra, Valcour assiste a una dimostrazione galvanica dello studioso Giovanni Aldini, condotta sul cadavere di un impiccato. Nel corso dell’esperimento, Valcour rianima un uomo colpito da infarto. Il brillante successo riportato lo precipita però in un agghiacciante intrigo. Proprio mentre gli esperimenti di rianimazione stanno aprendo nuove prospettive alla medicina, un chirurgo folle che si fa chiamare Doctor Ending si rende responsabile di efferati omicidi, trafugamenti di cadaveri e clamorose provocazioni. Nel frattempo Aline si trova a Parigi, nella speranza di recuperare alcuni beni di famiglia sequestrati dopo la Rivoluzione, ed entra in contatto con la corte di Napoleone. In Francia, una generazione di novelli ‘medici dell’anima’ si avvale delle prime esperienze ipnotiche per esplorare i segreti della psiche umana. Un caso in particolare, per quanto tenuto segreto, suscita inquietanti interrogativi. Salvy San Subra, una ex guida di Napoleone durante la campagna d’Egitto, e’ vittima di un processo di degenerazione cellulare che lo sta progressivamente mummificando. La sua anima e’ forse posseduta dallo spirito inquieto di un antico egizio? Quando Valcour raggiunge sua sorella a Parigi, scopre che tra il caso di Doctor Ending e quello di San Subra, intercorrono sotterranei quanto inspiegabili legami. La vicenda assume presto i contorni di un incubo che rischia di inghiottire i due fratelli…

Ecco qualche informazione biografica dello scienziato bolognese Giovanni Aldini, ispiratore di Mary Shelley. E qui sotto il trailer del romanzo:

Mary Terror e la morte del più genuino sogno americano

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Mary Terror di Robert McCammonQuando Gargoyle Books mi ha chiesto se volessi scrivere la prefazione del libro Mary Terror di Robert McCammon, in libreria dal prossimo 29 aprile, in pochi giorni ho divorato la traduzione italiana. McCammon è un autore di cui avevo già letto altri romanzi e che mi aveva entusiasmato. Ma mai come in questo romanzo. Che sostituisce ambientazioni squisitamente horror con uno scenario che chiama in causa anni Sessanta e Settanta statunitensi, contestazioni e terrorismo. Ecco di seguito le considerazioni scritte a premessa di un libro davvero straordinario.

La prima volta che questo romanzo venne pubblicato in Italia era il gennaio 1991. Arrivato due anni dopo la versione in lingua originale, a darlo alle stampe era stata la casa editrice Interno Giallo e oggi quell’edizione, non più presente nel circuito librario, rientra a pieno titolo della categoria del collezionismo. Fa bene dunque Gargoyle Books a inserire Mary Terror nel proprio catalogo. E lo fa per una serie di ragioni.

Innanzitutto perché dimostra come sia possibile scavalcare la letteratura di genere. O, per la precisione, dimostra quanto la letteratura di genere possa essere uno strumento più che adatto a raccontare la contemporaneità. Tanto che, a vent’anni circa dall’uscita di questo romanzo, esso contiene ancora tutti gli strumenti per guardarsi intorno e interpretare gli accadimenti di oggi.

Partiamo da una considerazione, una specie di bugiardino degli effetti collaterali: se un racconto deve essere una rasoiata, sappiate che questo romanzo lo è in pieno. Provocherà dolore fisico leggere le pagine che seguono. Susciterà paura e ansia. Metterà alla prova la resistenza del lettore, gli farà accusare fatica fisica, ma soprattutto lo farà riflettere su ciò che è stato e ciò che è oggi. Perché Mary Terror è prima di tutto un romanzo politico dai tratti impietosi che non risparmia nessuno dei suoi personaggi. È il ritratto dell’America post-contestazione, di ciò che è rimasto una volta conclusisi gli anni in cui si lottava per una rivoluzione che cambiasse il pianeta, dal singolo essere umano alla più tecnologizzata delle società occidentali. È un romanzo sugli effetti dell’estremismo come unica risposta ritenuta possibile.
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“Gli archivi di Dracula”: il classico di Rudorff uscito nel 1971 e ripubblicato da Gargoyle Books

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Gli archivi di Dracula di Raymond RudorffEcco un libro che, per gli amanti del genere (anche se un testo di questo tipo soffre a essere ridotto all’interno di “gabbie di genere”), è un cult. Si tratta dell’opera di Raymond Rudorff intitolata Gli archivi di Dracula e in uscita tra un paio di giorni per i tipi di Gargoyle Books, casa editrice apprezzata da queste parti. Il volume, pubblicato per la prima volta nel 1971, è importante per una serie di ragioni. La prima, l’originalità dell’approccio dell’autore, giornalista inglese e scrittore con una bibliografia composta da una quindicina di titoli, tra saggi e romanzi:

Rudorff, però, si spinge oltre l’analisi storica e converte la sua somma erudizione in creatività: con superba maestria, utilizza i dati acquisiti e la conoscenza delle tradizioni popolari e religiose transilvane per dare vita a una narrazione dall’avvincente ed elegante impianto gotico. Una narrazione non esente dalle suggestioni visive della filmografia Hammer che, maggiormente interessata a far emergere le potenzialità sadiche del vampiro piuttosto che i suoi tormenti interiori, ha reso in termini più sofisticati e compiuti ciò che il precedente cinema horror aveva soltanto tracciato: l’indomita attrazione per il terrifico come mistero profano con cui è possibile misurarsi e non soltanto rimuovere.

La seconda, la trama, che coniuga in parallelo fatti contemporanei (alla vicenda, ambientata alla fine del XIX secolo) e vicende ancestrali:
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Libri di fine d’anno e un augurio di inizio d’anno

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Questa sera, alle 20.20, per chiudere gli anni Zero, doppio appuntamento su GNUFunk Radio con A parole, in breve:

In viaggio contromano di Michael Zadoorian (Marcos y Marcos, 2009):

La ragazza della porta accanto di Jack Ketchum (Gargoyle Books, 2009):

E buon anno a tutti con le parole di Christian Diemoz.

“A parole, in breve” e la ragazza della porta accanto di Jack Ketchum

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La ragazza della porta accanto di Jack KetchumSempre per l’appuntamento di giovedì prossimo delle 20.20 su GNUFunk Radio, la quarta puntata di A parole, in breve recensisce il romanzo La ragazza della porta accanto (Gargoyle Books, 2009) di Jack Ketchum:

America rurale, anni Cinquanta. David ha 12 anni e incarna il prototipo dell’adolescente medio. Frequenta gli altri ragazzi del vicinato e comincia a sviluppare un certo interesse per il sesso femminile. Quando le sorelle Meg e Susan Loughlin si trasferiscono a vivere nella casa accanto, David è felice dell’opportunità di ampliare il proprio giro di amicizie, anche se Meg, che incontra per prima, è un paio d’anni più grande. I genitori delle due ragazze sono rimasti uccisi in un incidente d’auto, e le sorelle Loughlin sono state affidate alla vicina di David, Ruth. Ma Ruth, in apparenza ottima madre di famiglia, nasconde una vena di sadismo e alienazione, che sfoga dapprima sottoponendo le ragazze a percosse sempre più violente e dolorose, poi dando vita a una serie di torture fisiche e psicologiche di cui David e gli altri ragazzi del vicinato divengono testimoni e, in qualche modo, complici inconsapevoli. La polizia non prende sul serio le denuncie di Meg: l’unica speranza per lei e la sorella è nell’aiuto dell’amico David. Riuscirà a salvare le sorelle prima che sia troppo tardi?

Da qui si può vedere il booktrailer realizzato per la versione originale del romanzo.

Il brano che ha accompagnato questa puntata si intitola From your lips di Sean Wright & Josh Woodward ed è rilasciato con una licenza Creative Commons BY-SA.

La registrazione è ascoltabile e scaricabile da Archive.org.

Gargoyle: in previsione del diacono, intanto un morso sul collo

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Il diacono di Andrea G. ColomboMentre oggi stavo scrivendo le righe che seguono, mi è capitato di leggere un post attinente e così sono diventate due le notizie che riguardano Gargoyle Books, la casa editrice citata più volte da queste parti e specializzata in romanzi horror che sono una garanzia di qualità per quanto riguarda questo genere letterario. Veniamo prima alla novità più recente, che si può leggere sul blog di Andrea G. Colombo, Il Diacono: anteprima copertina e date.

Da quando Horror Mania, la rivista da edicola che ho curato per quasi 4 anni, ha chiuso i battenti, in molti mi hanno chiesto che sorte sarebbe toccata al Diacono, il tenebroso monaco esorcista che ho creato nel 2004 e “testato” sulle pagine della rivista lanciando una sorta di sfida letteraria aperta a tutti. Di solito la mia risposta era: sto pensando a un romanzo. Ecco, alla fine ho smesso di pensare e ho iniziato a scriverlo […]. Il romanzo che leggerete a ottobre 2010 farà presumibilmente parte di una trilogia. Ogni libro sarà godibile singolarmente. Ma tutti insieme saranno un pantheon, una nuova Genesi. O meglio: saranno il Libro dell’Apocalisse.

Il morso sul collo di Simon RavenE a pubblicarlo sarà proprio Gargoyle (dunque l’ottobre 2010 è un mese da segnarsi per chi legge horror). Se si vuole iniziare fin da subito, però, oltre a quanto già finito in queste pagine, c’è anche un libro uscito lo scorso ottobre, Il morso sul collo, dello scrittore inglese Simon Raven. Che si avvale di uno stile molto british per raccontare una storia che sembra uscita dal gotico ottocentesco.

In diversi passaggi – e soprattutto alla fine della lettura – questo romanzo sembra infatti richiamare gli spostamenti per mezza Europa di Jonathan Harker, il personaggio che Bram Stoker fa finire (e ripartire) dal castello transilvano del conte Dracula. Nelle pagine di Raven, invece, ci si sposta verso la Grecia e la professione di avvocato (svolta da Harker) viene sostituita da quella di archeologo. E come potrà confermare padre Lankaster Merrin, il sacerdote che in Iraq ritrova una statuetta raffigurante Pazuzu (qua siamo scivolati invece nel romanzo L’esorcista di William Peter Blatty), questa è una professione che, a livello di rischi, va ben al di là degli infortuni durante gli scavi. Se il sacerdote di Blatty “libera” appunto il demone che poi si insedia a Washington dando origine alla ben nota vicenda, Richard Fountain, il personaggio chiave di Raven, inciampa nel vampirismo riportando su carta non solo una storia di non morti, ma una coreografia di culti pagani e culture europee tale a far apprezzare il libro quasi come un saggio di antropologia narrata. Infine a rendere più “ottocentesca” la vicenda c’è il filtro di un’indagine di polizia e del flashback di un vecchio compagno di studi. Insomma, è una lettura più che consigliata in vista del periodo che sta per iniziare.

L’estate di Montebuio: quando il fantastico incrocia la realtà

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L’estate di Montebuio di Danilo AronaQuando si dice che le parole possono ferire, non si sta affermando un’ovvietà. E il fatto che nel romanzo L’estate di Montebuio il male che ferisce e uccide si concentri intorno a una macchina da scrivere, una Continental nera, è il trait d’union tra un’estate del 1962 (un anno maledetto, per Danilo Arona) e un inverno di oggi, tra un bambino affascinato dai suoi meccanismi e uno scrittore ormai avviato alla maturità che per affrontare ricordi ed errori sceglie il suicidio come forma per saltare indietro. E anche tra un carabiniere e un anatomopatologo che indagano sul ritrovamento del corpo intatto di una ragazzina scomparsa da oltre quarant’anni e una comunità montana trincerata dietro un’apparente tranquillità.

Sono questi alcuni degli elementi che si ritrovano nel libro, a cui vanno aggiunti la musica rock (immancabile nei libri di Arona), la superstizione, la contaminazione delle credenze, un satana che non è mai il simbolo cristiano ma un caleidoscopico filtro per un male più complesso, e la violenza quotidiana, che sia consumata all’interno di un carcere o a pochi passi da un sentiero d’alta quota. L’estate di Montebuio è un crocicchio dove si intersecano alcuni dei temi più ricorrenti dell’autore, che più che uno scrittore è un ricercatore, uno che setaccia le tre dimensioni note e alcune altre meno tangibili. Le sue, come le definisce lui stesso, sono “storie ai confini della realtà” che rievocano la Twilight Zone di Rod Serling, Richard Matheson e Ray Bradbury proprio perché dal reale partono.
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L’horror di Danilo Arona in chiave anticlericale e di satira letteraria

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L’estate di Montebuio di Danilo AronaDanilo Arona torna con un nuovo incubo cartaceo. Incubo che, come spesso accaduto con i suoi libri precedenti, si annuncia come l’ennesima poesia in veste horror (del resto, da queste parti, mai s’è fatto mistero della passione per le avventure letterarie di aroniana matrice). Il libro si intitola L’estate di Montebuio, è pubblicato da Gargoyle Books, sarà in libreria a partire dal 25 giugno prossimo e contiene la prefazione della sceneggiatrice Susanna Raule. Questa la sua presentazione:

In una notte del dicembre 2007, alle tre in punto, lo scrittore horror Morgan Perdinka si toglie la vita nel suo loft di Milano. Il 9 gennaio del 2008 il cadaverino mummificato di una ragazzina scomparsa quarantacinque anni prima riaffiora dalle acque gelide di un torrente sulla cima del Monte Buio, nell’Appennino Ligure. Eventi all’apparenza estranei l’uno all’altro. Ma quando un carabiniere e un anatomopatologo scoprono che il dodicenne Morgan trascorse le vacanze estive del 1962 sotto il Monte Buio, vivendo un tenero e infantile amore nei confronti della bambina destinata a essere inghiottita dal nulla l’estate successiva, una mostruosa verità inizia a farsi strada, trascinando i due uomini in un abisso inconcepibile dove regnano il Male puro e i suoi più insospettabili adepti. Cosa lega una vecchia colonia in rovina alle inquietanti preveggenze dei libri scritti da Morgan? Chi è la Vergine Crocefissa? Che cosa è la sostanza nera e fosforescente che da decenni prolifera sulle propaggini della montagna? Benvenuti nella mente diabolica di Morgan Perdinka, una zona oltre i confini del reale tutt’altro che morta…

Nei suoi lavori precedenti, Danilo ha inserito argomenti che prescindono dalla trama stessa: si va dall’immigrazione alle culture sincretiche dei Caraibi, dalla tradizione popolare locale ai racconti bellici, dalle paure di massa che si evolvono raccontando la contemporaneità al passato come retaggio con cui fare i conti. Stavolta, recuperando parte di questi temi, se ne aggiungo altri (e nel prossimo futuro ci si tornerà). Sempre dalla presentazione del libro:

Una sontuosa e apocalittica rappresentazione del Male – all’insegna di shock visivi e reminiscenze di antichi folclori locali – si fonde a un feroce e autentico anticlericalismo e a una satira “sgarbata” dell’ambiente letterario italiano in una storia carica di suggestioni. Un intenso horror metafisico, che è anche una riflessione attorno all’ingegno e alla difficoltà dell’artista di separarsi dai propri mondi creativi con il rischio di restarne soggiogati non distinguendo più tra realtà e finzione.

Intanto, per saperne di più, si dia un’occhiata all’intervista realizzata da Andrea G. Colombo su Horror.it.

“Ho freddo”: la letteratura di genere e il pensiero umano

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Ho Freddo di Gianfranco ManfrediSe la letteratura si assume il compito di raccontare un mondo più complesso della mera vicenda narrata in un libro, Ho freddo di Gianfranco Manfredi (Gargoyle Books, 2008) ne è una declinazione fulgida. Partendo da un genere – l’horror – la cui funzione sociale e politica è acclarata sia un veste romanzesca che cinematografica, questo libro è uno spaccato sulla storia del pensiero sia umanistico che scientifico, un affresco tanto attuale quanto documentario da rappresentare un esempio. Ecco dunque delineati i cardini di questo romanzo in un’intervista al suo autore.

Nel tuo libro si coniugano due temi paralleli, di solito affrontati separatamente: il mistero e il soprannaturale da un lato e la conoscenza e la sua pratica in termini pre-positivisti. Com’è nata l’idea di coniugare questi due filoni uno di fianco all’altro?

Affiancare ed alternare i due punti di vista (razionale e fantastico) è uno dei cardini espressivi della letteratura gotica classica. Lo stesso atteggiamento è poi passato alla letteratura romantica, basti pensare a Frankenstein che intreccia temi scientifici e soprannaturali. Persino in Sherlock Holmes le indagini rigorosamente razionali prendono sempre le mosse da eventi prodigiosi, come ad esempio l’apparizione del mostruoso e spettrale Mastino dei Baskerville. La letteratura contemporanea tende a distinguere nettamente questi due approcci, ma a mio avviso, se li si considera separatamente perdono gran parte del loro fascino che sta nel fatto di porci costantemente una domanda: è vero o è falso? E’ un’esperienza reale o un delirio? Il sottile disturbo che pervade la lettura nasce proprio da questa incertezza.

Ho freddo non è solo un romanzo: è un trattato di storia del pensiero e della scienza. Quali sono stati i tuoi percorsi per il reperimento della documentazione?
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