A vent’anni dall’assedio di Sarajevo, 11.451 sedie dipinte di rosso lungo via Tito per ricordare le vittime del conflitto

Standard

Sono 11.451 (tante quante furono le vittime) le sedie dipinte di rosso e disposte lungo via Tito, a Sarajevo, per il ventesimo anniversario dall’inizio della guerra. “Un anniversario che trova la città balcanica ancora profondamente divisa, il potere spartito tra serbi, croati e musulmani in un solo Stato costruito su quote etniche e unito da governi centrali molto deboli”, scrive Dado Ruvic della Reuters. Se ne può leggere ulteriormente qui.

(Via BoingBoing)

Le donne della scienza: 72 immagini e biografie messe a disposizione della Smithsonian Institution

Standard

Done di scienza. Si intitola così la galleria fotografica che la Smithsonian Institution mette a disposizione su Flickr. Le immagini e le brevi biografie sono settantadue, quanto basterebbe per iniziare un libro sull’argomento.

(Via BoingBoing)

Messico, viaggio all’interno di un laboratorio di metanfetamine tra maschere antigas e forze d’assalto

Standard

Inside a clandestine Mexican meth lab

Inside a clandestine Mexican meth lab (big photo gallery). Lo pubblica Xeni Jardin su BoingBoing riprendendo le fotografie targate Reuters di Alejandro Acosta. Si tratta di scatti effettuati a cavallo di un’operazione antidroga avvenuta lo scorso 23 settembre a Zapotlanejo, in Messico, dove sono state sequestrate decine di tonnellate di componenti per produrre metanfetamine e di cristalli già pronti per la vendita.

Rotte sottomarine per il narcotraffico tra Colombia e Stati Uniti

Standard

Submarine - Foto di Nils Kuhn

C’è chi usa i terroristi baschi per recuperare i crediti non saldati del traffico di droga. E chi invece trasporta cocaina passando sotto la superficie dei mari. Come accaduto con la scoperta in Honduras: oltre 2 tonnellate e mezzo sequestrate due settimane fa circa mentre viaggiavano sotto il pelo dell’acqua dalla Colombia agli Stati Uniti.

(Via BoingBoing)

Lost Big Easy: luna park e teatri abbandonati raccontati per immagini su Flickr da Lost Los Angeles

Standard

Ho sempre subito il fascino dei luna park decadenti o innegabilmente abbandonati. E anche dei teatri che versano nelle stesse condizioni. Lasciano spazio alla fantasia, consentono di immaginare un tempo che non c’è più, permettono di dare fisionomia a vecchi frequentatori, scoloriti fino a scomparire per sempre. Il set Lost Big Easy pubblicato su Flickr è una rappresentazione per scatti perfetta da cui partire per fantasticare su quanto sopra. Le fotografie sono opera di Lost Los Angeles.

(Via BoingBoing)

“The Power of Open”: racconto in presa diretta dai creatori di cultura libera

Standard

The Power of Open

The Power of Open è un libro che racconta questa storia:

Più di 400 milioni di opere rilasciate in rete con licenze Creative Commons, dalla musica alle fotografie, dai risultati di ricerche a interi corsi scolastici. Creative Commons ha creato l’infrastruttura tecnica e legale che consente un’effettiva condivisione della conoscenza, dell’arte e dei dati messi a disposizione da singole persone, organizzazioni e governi. Ancora più importante è che milioni di creatori traggono vantaggio da questa infrastruttura che arricchisce i beni comuni globali a disposizione di tutta l’umanità.

“The Power of Open” colleziona le storie di quei creatori. Alcuni sono come ProPublica, l’organizzazione di giornalismo investigativo che ha vinto il Premio Pulitzer e che usa CC mentre stringe partnership con le principali società di media del mondo. Altri riguardano filmmaker nomadi, come Vincent Moon che ricorre alle licenze CC perché elemento essenziale di uno stile di vita volto all’apertura. L’ampiezza di questi usi è grande tanto quanto la creatività [di tutti coloro] che scelgono di aprire i loro contenuti, le loro espressioni artistiche e le loro idee al resto del mondo.

Il libro, introdotto da testi di Catherine Casserly e Joi Ito (rispettivamente ceo e presidente di Creative Commons), è disponibile in varie lingue e la sua promozione è prevista in diversi continenti.

(Via BoingBoing)

National Security Agency: con il Freedom of Information Act si accede allo “style manual 2010”

Standard

The Spooks' Style Guide: FOIA'd

Di Freedom of information act, la legge Usa con cui si stabiliscono le modalità per avere accesso agli atti della pubblica amministrazione, si era già parlato in passato (qui qualche informazione ulteriore). E proprio attraverso questo strumento, sono stati resi disponibili gli standard a cui devono attenersi gli autori dei report targati National Security Agency. Si veda in proposito il NSA SIGINT Style Manual 2010 e quanto pubblica BoingBoing, che lo segnala nel post The Spooks’ Style Guide: FOIA’d. Aggiungendo, a proposito del “manuale di stile” della Nsa, queste versioni:

Accesso alle fonti in epoca di trasparenza: il politologo Micah Sifry racconta perché Wikileaks è un “sintomo”

Standard

WikiLeaks and the Age of TransparencyBoingBoing segnala l’uscita del libro WikiLeaks and the Age of Transparency scritto dall’analista politico Micah Sifry. Potenzialità e limiti di un’era, al centro del volume.

Wikileaks non è tutto: è un sintomo, un indicatore della continua lotta tra generazioni e filosofie di sistemi contrapposti. Da un lato quelli più vecchi e più chiusi e dall’altro la nuova cultura aperta di Internet. Malgrado l’arresto di Assange, la pubblicazione dei documenti non si interrompe. [Infatti] “quando si coniugano insieme la possibilità di connettersi e la trasparenza e quando una molteplicità di persone può vedere, condividere e interpretare ciò che ha intorno, allora si arriva a un risultato basato su un’enorme energia sociale da utilizzare in molte direzioni”.