Rotte sottomarine per il narcotraffico tra Colombia e Stati Uniti

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Submarine - Foto di Nils Kuhn

C’è chi usa i terroristi baschi per recuperare i crediti non saldati del traffico di droga. E chi invece trasporta cocaina passando sotto la superficie dei mari. Come accaduto con la scoperta in Honduras: oltre 2 tonnellate e mezzo sequestrate due settimane fa circa mentre viaggiavano sotto il pelo dell’acqua dalla Colombia agli Stati Uniti.

(Via BoingBoing)

Wikileaks: Blackwater, business nel Corno d’Africa per contrastare la pirateria dei mari

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La voce delle vociSono datati dicembre 2009 alcuni cablogrammi partiti dall’ambasciata statunitense di Gibuti a proposito della situazione somala. I documenti, classificati come confidenziali e inseriti nella mole di materiale diffuso da Wikileaks alla fine di novembre 2010, citano una società americana comparsa più volte nelle pagine di questo giornale. Si tratta Blackwater Worldwide, multinazionale della sicurezza privata finita nel mirino ancora nel 2007 quando suoi uomini furono coinvolti in una sparatoria a Baghdad che fece diciassette vittime. Questa volta la si ritrova in Somalia, stando ai cablogrammi di Wikileaks, dove opererebbe dal marzo 2010 con l’autorizzazione del governo di Gibuti per contrastare la pirateria.

La dotazione che ha portato con sé comprenderebbe trentatré cittadini americani a cui sono state affidate funzioni varie e che verranno sostituiti ogni sessanta giorni. Diciotto di questi “operatori”, come sono definiti dagli osservatori statunitensi, sono suddivisi in tre squadre armate che a turno sarebbero incaricate della sicurezza dei trasporti navali. La marina di Gibuti, inoltre, garantirebbe alla Blackwater forniture di armi (tra cui cinquanta mitragliatrici calibro .50) e lo scopo, sempre stando ai cablogrammi americani, non sarebbe tanto quello di supportare le forze di polizia nella cattura dei pirati, ma di usare «forze letali contro [di loro], se necessario». Insomma, il messaggio è che non si fanno prigionieri, a differenza per esempio dei francesi, che hanno allestito aree di detenzione per i pirati nella regione nord-orientale del Puntland.
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Giornalismo investigativo: fondi, sostenibilità e futuro. Una panoramica di Lsdi

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Il blog di Lsdi racconta che negli Stati Uniti per il giornalismo investigativo sono stati messi a disposizione 143 milioni di dollari in 5 anni dalle fondazioni. Ma aggiunge:

La filantropia probabilmente non potrà continuare a mantenere i gruppi nonprofit per sempre e alcuni di essi si stanno già attrezzando per mettere a punto dei piani finanziari di sostenibilità – Non si esclude nessuna ipotesi, comprese le sottoscrizioni fra i lettori o la vendita di spazi pubblicitari – Un’analisi dell’Associated Press fa il punto sulla situazione, complicata, delle strutture che stanno cercando di riempire i vuoti nel campo del giornalismo d’ inchiesta lasciati dai media tradizionali – Il caso di ProPublica, che ha un budget redazionale annuale di circa 10 milioni di dollari e 36 fra cronisti e redattori e che, per ora, ha le spalle coperte a tempo indefinito – I gruppi non profit hanno cominciato poi a esplorare il modo di mettere in comune le loro risorse – Diversi di loro si sono incontrati a luglio per stilare un Manifesto per l’Investigative News Network, una sorta di cooperativa del “terzo settore” del giornalismo investigativo – L’esempio della National Public Radio.