Fausto e Iaio: a 36 anni dai fatti, I Siciliani Giovani raccontano la storia del duplice omicidio di via Mancinelli

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I siciliani giovani

Sembrò di sentire un refrain fin troppo stesso trasmesso: i due ragazzi assassinati il 18 marzo 1978 a Milano, in via Mancinelli, erano stati ammazzati in un regolamento di conti tra gruppi di estrema sinistra o di spacciatori. Parola della questura meneghina, che indicava anche un’arma diversa da quella usata per l’agguato, una calibro 32 invece di una 7,65. Ciò che oggi c’è di certo nell’omicidio di Lorenzo Iannucci e Fausto Tinelli – Fausto e Iaio – è che non ci sono mandanti né esecutori di quel duplice delitto.

Per quell’omicidio furono indagati esponenti di estrema destra, da cui arrivavano le rivendicazioni più attendibili, tra cui Massimo Carminati, Claudio Bracci e Mario Corsi. Ma gli elementi raccolti contro di loro e le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia non portarono a un quadro accusatorio abbastanza suffragato da trasformarsi in una condanna e dunque furono prosciolti. Discorso analogo per altri neofascisti. Il giornalista Pablo Dell’Osa oggi parla di servizi dietro un delitto impunito. E anche Daniele Biacchessi, che a questa vicenda ha dedicato un libro, nell’anniversario dall’agguato di via Mancinelli, scrive:

36 anni senza una giustizia ma con una verità storica scritta nei documenti dei pochi magistrati e giornalisti della controinformazione. Un omicidio organizzato da neofascisti e da uomini della banda della Magliana, che non è una banda di criminali qualsiasi, ma agiva per conto dei servizi segreti, il Sismi, allora diretto dalla loggia massonica P2. Questa è la verità che non si può mai archivi.

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“Guida alla Roma ribelle”: viaggio libero e sovversivo di tre giornalisti e un architetto tra storia, Resistenza e cultura

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Guida alla Roma ribelleUscita a novembre 2013 e giunta alla settima ristampa, Guida alla Roma ribelle (Voland) è un viaggio a otto mani, quelle di tre giornalisti e di un architetto, Silvia e Rosa Mordenti, Lorenzo Sansonetti e Giuliano Santoro. Un viaggio che si presenta così:

La vocazione sovversiva e libera di Roma raccontata attraverso alcuni luoghi ribelli sparsi un po’ ovunque nella città. Un inedito percorso della memoria che parte da Menenio Agrippa e dalla Basilica di Massenzio, passa per Giordano Bruno, il Cimitero acattolico, la Repubblica Romana, i quartieri popolari dove nacque e crebbe la Resistenza, e arriva nelle piazze dei punk e degli artisti, nei punti di ritrovo dei movimenti studenteschi, nelle occupazioni delle case e nei luoghi di cultura. Una guida sorprendente arricchita dalle testimonianze, tra gli altri, di Ascanio Celestini, Carlo Lizzani, Giovanna Marini.

Qui se ne può leggere di più.

(Grazie ad Alex Battisini per la segnalazione)

Dal 1948 a oggi, un’infografica di Bloomberg fa il punto sugli aerei dichiarati “scomparsi” in base ai dati dell’Aviation Safety Network

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Bloomberg: Dozens of Planes Have Vanished in Post-WWII Era. I dati sono dell’Aviation Safety Network.

Radio Alice: 37 anni fa, il 12 marzo 1977, veniva chiusa dalla polizia. E su Città del Capo c’è l’archivio audio

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Archivi audio: Radio Alice - Illustrazione di Andrea Pazienza

Ricorda oggi Radio Città del Capo che 37 anni fa, il 12 marzo 1977 (il giorno successivo all’omicidio di Francesco Lorusso), veniva chiusa dalla polizia Radio Alice. E pubblica le ultime parole pronunciate ai microfoni della radio libera bolognese. Per rievocare quell’epoca e quell’esperienza, è stata messa online anche una galleria fotografica.

Come fosse oggi: su I Siciliani Giovani si ricordano Francesco Lorusso e i fatti del 1977 (con relativa repressione)

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I siciliani giovani

Non fu un caso che proprio nel capoluogo emiliano, alla vigilia della primavera del 1977, si fosse usato un pugno durissimo. “Bologna era uno dei centri più importanti dell’Autonomia operaia che, per mia scelta, proprio a Bologna fu sconfitta”. Queste furono le parole che Francesco Cossiga, nel 2005, pronunciò nel corso di un’intervista concessa a Quotidiano Nazionale aggiungendo che i fatti di quell’11 marzo e la morte dello studente di medicina Francesco Lorusso si consumarono volutamente per le strette vie della zona universitaria.

E aggiunge l’ex presidente della Repubblica: “Scaraventai contro i manifestanti una massa di forze impressionante. Non l’ho mai detto prima, ma predisposi anche l’intervento del reggimento dei paracadutisti del Tuscania, cui diedi l’ordine di indossare il basco rosso cremisi […]. Ricordo bene che in quel periodo il servizio d’ordine del sindacato collaborava strettamente con la questura e agiva secondo uno schema ben preciso […]: avevano il compito di isolare gli autonomi dai cortei, di picchiarli a sangue per poi farli arrestare dalle forze dell’ordine”.

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“L’ultima scommessa”: le truffe nel mondo del pallone raccontate a Gianni Paris da un indagato in un romanzo-confessione

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L'ultima scommessaIl romanzo L’ultima scommessa (Meridiano Zero) è un diario che l’avvocato Gianni Paris, autore del volume in uscita il prossimo 26 marzo, raccoglie nel carcere di Cremona parlando con uno degli indagati finiti nell’operazione Last Bet sul calcioscommesse. Il nome usato per chi ricostruisce le truffe nel mondo del pallone è quello di Giorgio, diverso da quello reale, e la sua esperienza deriva dall’essere stato un addetto ai lavori in serie B. Questa la presentazione della sua narrazione

Dai campetti della periferia abruzzese fino ai goal a “doppia cifra” che alzavano le urla dei tifosi dalle gradinate quando era calciatore, dall’esperienza come stimato direttore sportivo fino alla necessità di truccare le partite per il “bene” del club. Le combine spesso fruttavano – mai al direttore sportivo – esattamente i soldi degli stipendi […]. La parabola del disperato protagonista si conclude con la penalizzazione della squadra, il suo arresto, la collaborazione con la giustizia e le minacce di morte dei tifosi […].

Un romanzo-confessione in cui affiorano i “nomi noti” dell’albanese, le intercettazioni, i “consigli” sbagliati del presidente della società calcistica, la vita nel carcere di Cremona, il divorzio dalla moglie delusa. La scrittura diventa l’unica possibile via di sfogo e il protagonista delle vicende affida al suo avvocato, Gianni Paris, questa fiction: unica modalità possibile di racconto in una situazione delicata.

“8 marzo. Una storia lunga un secolo”: dall’origine di una ricorrenza a come si è modificata nel corso del tempo

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8 marzo. Una storia lunga un secolo di Tilde Capomazza (femminista e programmista televisiva) e Marisa Ombra (ex partigiana e vicepresidente nazionale dell’Anpi) e con la prefazione di Loredana Lipperini.

(Via Booksblog)

“Kamchatka”: un libro di Marcelo Figueras per tornare sul colpo di Stato in Argentina e sulle vie per resistere

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Kamchatka

Ancora echi dall’Argentina attraverso un libro scritto dal giornalista e sceneggiatore Marcelo Figueras e uscito per L’asino d’oro edizioni:

Kamchatka è una parola stramba. Per alcuni non ha nessun significato, per altri suona come un incrociarsi di spade, per altri ancora è il paese in alto a destra nel tabellone del Risiko. Per Harry, è l’ultima parola pronunciata dal padre prima di diventare uno dei tanti desaparecidos. 1976: Harry è un bambino a cui piace inventare storie, giocare con il suo amico Bertuccio, sfidare suo padre a Risiko. Ha un fratello più piccolo, il Nano, e ama i suoi genitori.

La serena quotidianità si interrompe bruscamente: in Argentina c’è il colpo di Stato e la famiglia di Harry deve fuggire da Buenos Aires e assumere una nuova identità. Cosa vuol dire ‘giocare’ a essere qualcun altro per sopravvivere? Divertente, ironico e toccante, Kamchatka suggerisce che l’eroismo risiede nella capacità di cambiare e che tutti hanno bisogno di un posto dove rifugiarsi e resistere prima di affrontare il mondo. Un luogo non segnato su nessuna carta, perché i luoghi veri non lo sono mai.

Qui un estratto del volume e qui, invece, una recensione scritta da Marilù Oliva per Carmilla Online.

Factcheckeu: le elezioni europee, una piattaforma in rete e le affermazioni politiche alla verifica dei lettori (e degli elettori)

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FactcheckeuLsdi scrive a proposito di elezioni europee: una piattaforma collaborativa in 6 lingue per la verifica delle dichiarazioni politiche. Si tratta di Factcheckeu e così viene descritta:

Le novità principali del progetto sono, appunto, il crowd checking, vale a dire la possibilità che siano i lettori stessi a sottoporre ad analisi o a segnalare dichiarazioni da verificare, e l’offerta del sito in sei lingue, il tutto nell’ottica di raggiungere un pubblico il più ampio possibile e favorirne la partecipazione.

“Tra i membri della community – spiega Pietro Curatolo, uno degli animatori del progetto – inviteremo anche i centri di ricerca ad iscriversi come partner certificati, in modo da tenere alta la qualità delle analisi che pubblichiamo. In Italia, al momento, tra i partner contiamo l’Istituto per gli Affari Internazionali (IAI)”.

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