Luca Rastello, “Io sono il mercato”: identikit del narcotrafficante

Standard

Io sono il mercatoLuca Rastello, direttore di Osservatorio Balcani (in questa veste ha scritto la prefazione a Processo agli scorpioni di Jasmina Tesanovic di cui si è gia parlato), è l’autore di un libro appena pubblicato per Chiarelettere, Io sono il mercato, che già dal sottotitolo anticipa l’argomento che affronta: “Come trasportare cocaina a tonnellate e vivere felici. Teoria, metodi e stile di vita del perfetto narcotrafficante”. Questa la presentazione del volume:

Un insospettabile marito borghese lascia l’Italia alla volta del Sudamerica e diventa narcotrafficante. Un pesce grosso, di quelli che non ingoiano gli ovuli né trasportano la cocaina nei doppi fondi delle valigie, ma nei cargo, nei container, a tonnellate alla volta. Dal carcere, il racconto della sua parabola esistenziale getta uno sguardo inedito sul mondo del narcotraffico. Uno sguardo dall’interno, che svela astuzie ma anche vite e abitudini dei grandi mercanti di coca. Un nuovo punto di osservazione per capire come l’economia illegale riesce a infiltrarsi nell’economia legale e a condizionarla. Perché la coca, oltre i cliché hollywoodiani e le notizie diffuse da tv e giornali, è un affare che finanzia guerre, conferisce potere e ridisegna i rapporti internazionali.

L’eversore e l’erede della loggia P2. Un testo di Dino Greco

Standard

Questo articolo, L’erede della loggia P2 – argomento su cui si è tornati alcune volte in questo periodo (e a breve ci saranno ulteriori novità sempre in tema) – è stato pubblicato oggi sul quotidiano Liberazione a firma di Dino Greco. Direi che interpreta correttamente alcune analogie tra passato e presente e che rende in termini altrettanto corretti gli adattamenti del precedente piano allo stato attuale.

Il Paese, la democrazia repubblicana sono sotto scacco. Al rifiuto del Capo dello Stato di controfirmare il decreto che ordina di riprendere l’alimentazione forzata di Eluana Englaro, Berlusconi risponde con la convocazione delle Camere (anche se non rientra nei suoi poteri farlo) per approvare, a tamburo battente, attraverso il voto di fiducia, una legge che risolva in radice l’oggetto del contenzioso. Sembra che, nelle ultime ore, questa tracotante intenzione abbia incontrato, nella stessa maggioranza e specialmente nel Presidente della Camera, qualche significativo contrasto. E che, “in articulo mortis”, l’uomo di Arcore sia stato costretto a scegliere una strada formalmente meno dirompente: un disegno di legge affidato ad un percorso parlamentare accelerato. Ma resta, tutta intera, l’intenzione eversiva, l’insofferenza sempre più marcata verso ogni e qualsiasi regola o potere che si frappongano all’esercizio del suo potere assoluto. Si guardi alla successione di eventi di questa convulsa giornata. Prima Berlusconi si scaglia contro il presidente della Repubblica, accusato di avallare con il suo diniego niente meno che il reato di «omissione di soccorso di una persona in pericolo di vita». Poi, in un crescendo rossiniano, dichiara che la decretazione d’urgenza, il ricorso al voto di fiducia, rappresentano il modo ordinario, necessario, di governare. E se ciò non bastasse – ma i nessi logici si fanno qui assai laschi – si rammenti che è sempre possibile tornare dal popolo sovrano per ottenerne un mandato plebiscitario a cambiare la Costituzione. In un sol colpo, il caudillo italiano squaderna l’intero suo repertorio, ereditato – come è sempre più evidente – dal «programma di rinascita democratica» del «venerabile maestro» Licio Gelli: minaccia il capo dello Stato e ne usurpa le prerogative, ignora la sentenza della Corte di Cassazione, si sbarazza del Parlamento, attacca con ossessione compulsiva la Costituzione, travolge ogni senso di laicità dello Stato per conformarsi alle pulsioni più reazionarie della gerarchia vaticana, esercita un’inaudita violenza sul corpo di una donna costringendola a protrarre un’esistenza puramente vegetativa, compie un gesto di crudele sopraffazione sulla sua famiglia. Ve n’è più che abbastanza per comprendere che – forse come non mai in questa pessima stagione politica – si sia superata la soglia di guardia, oltre la quale sono davvero messe a repentaglio la democrazia e le libertà fondamentali. Non è bene attendere che la corsa si fermi in fondo al piano inclinato. Perché allora potrebbe essere troppo tardi. Occorre mobilitarsi, da subito, in tutto il Paese, costruendo la massima unità.

Libertà d’espressione: risorsa spostata o rimossa

Standard

Si chiama (chiamava? Chiamerebbe?) libertà di espressione. Ma:

Libertà d'espressione

PS: certamente non la troverai qui [mappa]

Qui qualche ulteriore (e condivisibile) spiegazione. Altrettanto si può dare qui. E un segnale positivo c’è (soprattutto alla luce di chi dice che va fatto “ogni sforzo per non farla morire. Eluana potrebbe fare figli”, il massimo dell’aberrazione di una mente maschile non solo su una persona in stato vegetativo, ma sul corpo di una donna in quelle condizioni): la nascita – si segnalata su Lipperatura – del sito ZeroViolenzaDonne.it.

Gelli, la P2 e alcuni input sui rapporti con l’America Latina

Standard

Perché – è stato chiesto in un commento – la P2 aveva rapporti così buoni con i caudillos dell’America Latina? Ecco alcune rapidissime informazioni in merito. È stato acclarato che Licio Gelli coltivava buoni rapporti con personaggi di alcuni paesi dell’America Latina fin dal secondo dopoguerra attraverso ex appartenenti alla repubblica sociale italiani emigrati oltre oceano. Oltre a quanto contenuto negli atti prodotti dalla commissione parlamentare sulla P2 (http://www.strano.net/stragi/tstragi/relmp2/index.html e http://web.archive.org/web/20051219204642/http://apolis.com/moro/commissioni/p2/min/indicef.htm), ne parlano anche diversi giornalisti e autori (Leo Sisti, Gianfranco Modolo, Sergio Flamigni, Walter Settimelli). Leggendo quanto disponibile, Calvi, iniziando ad aprire sedi anche in quell’area, agevola il consolidamento delle attività di Gelli e del suo sodale, Umberto Ortolani. I buoni rapporti non si limitano all’Argentina, ma comprendono anche l’Uruguay, e tanto fa attraverso appoggi locali che nel 1973 si qualifica come “ambasciatore” della fratellanza italiana.

Inoltre l’ex maestro della P2 avrebbe all’inizio degli anni Settanta aiutato Peron a vendere l’oro che si era portato da casa, ai tempi dell’esilio, contribuendo cosi’ a sostenere economicamente il suo ritorno a Buenos Aires. Intanto in Argentina prosegue – come racconta Flamigni – a tessere una rete di relazioni che comprendono vari ministri (benessero sociale, esteri) e militari (capo di stato maggiore della marina, alti ufficiali e appartenenti agli apparati di sicurezza). Inutile dire che quando Peron rientrerà in patria, Gelli sarà ben accolto e a questo punto inizia a estendere ulteriormente i suoi rapporti con l’ente petrolifero e circuiti bancari. Riceverà pure un passaporto diplomatico diventando ambasciatore dell’Argentina nella città di Firenze. Quando arriveranno i tempi di Massera e Videla, esploderà anche uno scandalo legato a un traffico d’armi, cosa sempre smentita da Gelli ma citata in commissione.
Continue reading

Si processi in Italia Massera per i tre italiani desaparecidos

Standard

Afiche de las Madres de Plaza de Mayo. DesaparecidosDi Emilio Eduardo Massera, ex militare argentino implicato nel golpe del 1976 e piduista, si era parlato poco meno di due anni a proposito dell’ergastolo a Jorge Eduardo Acosta, Alfredo Ignacio Astiz, Jorge Raúl Vildoza, Antonio Vañek e Héctor Antonio Febres, responsabili del sequestro e dell’omicidio di tre cittadini italiani durante la dittatura. Peacereporter oggi scrive che l’ex golpista argentino Massera può essere processato in Italia:

Il perito inviato a Buenos Aires dal tribunale di Roma per stabilire le condizioni di salute mentale dell’ex comandante della Marina Militare argentina e protagonista della giunta militare Videla, Emilio Eduardo Massera, ha stabilito che l’imputato è “pienamente in grado di stare in giudizio”. Quindi, Massera “può essere processato”. L’ex ammiraglio comparirà davanti alla giustizia italiana per rispondere della morte di tre desaparecidos: Angela Maria Aieta, sequestrata il 5 agosto 1976, Giovanni Pegoraro e sua figlia Susanna, entrambi sequestrati il 18 giugno del 1977. È il primo processo in cui lo Stato italiano si è costituito parte civile insieme alle famiglie delle vittime. Massera è accusato di “aver cagionato la loro morte, dopo averne disposto od operato il sequestro, e dopo averli sottoposti a tortura, con le aggravanti di aver commesso i fatti con premeditazione, ed adoperando sevizie e agendo con crudeltà verso le persone”, si legge nelle carte processuali. Altri cinque ufficiali della Marina, co-imputati con Massera, erano stati condannati il 14 marzo 2007 a cinque ergastoli decisi dalla Corte di Assise di Roma. “Nonostante i possibili tentativi manipolativi, più o meno coscienti, attuati attraverso l’estremizzazione, anche in forma eclatante, di sintomi psichici fittizi”, quindi, Emilio Eduardo Massera verrà sottoposto a processo per i crimini effettuati nel quadro del sistema dittatoriale argentino.

Miller, le sue matite e Hollywood raccontati in un libro

Standard

Frank Miller, matite su HollywoodIn uscita per le Edizioni XII un libro che non costituisce solo una novità in sé, ma che inaugura anche una nuova collana, China & Grafite, dedicata ai saggi sul fumetto. Tornando al libro, invece, si intitola Frank Miller, matite su Hollywood, è stato scritto dal giovane sceneggiatore Valentino Sergi e racconta di un autore che della materia se ne intende (malgrado qualche critica al suo lungometraggio The Spirit, personaggio creato da Will Eisner). Tornando al libro di Sergi, invece, ecco come viene presentato:

Il saggio, nato come Tesi di Laurea – poi approfondito e ampliato ulteriormente in questo libro, e nello stesso tempo curato al fine di risultare godibile e fruibile anche da parte dei “non addetti ai lavori” – ripercorre la carriera dell’artista analizzando le numerose opere che hanno ricevuto un adattamento dalla tavola disegnata alla pellicola, e cercando di svelare i meccanismi e le dinamiche di questo processo.

“Ed è qui, nel roboante vuoto del film-concerto, del blockbuster sterile, del film muscolato, che intervengono gli autori come Miller: attraverso la trasformazione dei modi, il geniale recupero dei topoi e della misura, dei ritmi, ma con scandalosa, inedita energia, con forza e segno, grafismi e parole nuove.” (Dall’introduzione di Massimiliano Spanu).

“E poi c’è il cinema, inesauribile fonte d’ispirazione. Miller firmerà gli script di Robocop 2 e Robocop 3 del cui risultato resterà talmente deluso da chiudere i ponti con Hollywood per anni, nonostante le sue opere continuino a essere saccheggiate per produrre film di qualità discutibile.
Fino a Sin City almeno…” (Dal capitolo Premesse).

Per poterne leggere un estratto, le Edizioni XII hanno messo a disposizione un XII trailer (file in pdf di una ventina di pagine).

0xCAFFE: l’album libero di Molten Rock Sound

Standard

0xCAFFERilasciato con licenza Creative Commons, si può scaricare l’album 0xCAFFE di Molten Rock Sound. Il link diretto è questo, ma è disponibile anche sulle reti peer to peer in formato ogg e mp3. Otto le tracce contenute, che da GNUFunk vengono descritte con queste parole:

Molten Rock Sound has improved his style, in this album we discover a pleasant journey through electro style music, with some guitar improvising. I liked expecially relax, talktorobot, monkeys evolution which has some bachian content here (IMHO naturally!) also b-movie has some heavy pure synth stuff and also bomp with that slapped bass is really ok for me. All in all, an enjoyable album, keep them coming!

ManiArmate: quei bravi ragazzi dei Parioli in gita al Circeo

Standard

Il massacro del CirceoDal delitto del Circeo sono trascorsi quasi trentacinque anni: il sequestro di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti, le torture, le violenze sessuali, la morte della prima ragazza e il ritrovamento della seconda gravemente ferita si susseguirono tra il 29 e il 30 settembre 1975. Eppure “in Italia le violenze subite dalle donne non vengono denunciate nella quasi totalità dei casi (Istat, 2007)”. Si chiude con questa frase la ricostruzione a fumetti dei crimini per cui sono stati condannati Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira (latitante da sempre). Il libro si intitola Il massacro del Circeo, è stato sceneggiato da Leonardo Valenti, illustrato da Fabiano Ambu e inserito nella collana “Cronaca Nera” di BeccoGiallo, editore padovano che già da qualche anno propone la rievocazione di fatti di sangue sotto forma di strisce (in precedenza lo aveva fatto con casi come Unabomber, i delitti di Alleghe, l’omicidio Pasolini, la vicenza di Rina Fort o la storia di Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio).

L’autunno in cui avvengono i fatti raccontati in questo libro è di un anno particolare. Nel 1975, Rosaria Lopez diventa maggiorenne a diciotto anni in forza di una legge approvata in marzo e, se sullo sfondo gli anni di piombo si fanno sempre più cupi, soffermiamoci per un po’ su un’ottica più privata (ma non meno politica): in quel periodo, infatti, una riforma del diritto di famiglia conferisce pari stessa dignità ai coniugi che, se genitori, condividono la patria potestà sui figli i quali, a loro volta, non verranno più distinti tra legittimi e illegittimi, se nati fuori dal matrimonio. In quel periodo le conquiste femminili hanno il sapore di una stagione di rinnovamento: vengono creati i consultori, liberalizzati i contraccettivi, si parla di legge per le pari opportunità, di centri antiviolenza e nel 1978 arriva la norma che rende legale l’aborto. Tutto questo in forza di un femminismo che fin nel decennio precedente il movimento delle donne aveva reso in termini di rivoluzione culturale.
Continue reading

Nasce “Senza finzione”, la nuova collana di Stampa Alternativa

Standard

Senza finzioneQuesto post è stato pubblicato su Fronte della Comunicazione, il blog di Stampa Alternativa, per la partenza di un progetto a cui tengo in modo particolare e con cui ho lavorato insieme a Simona Mammano: la nuova collana Senza Finzione (a breve nutrita con il primo e il secondo titolo). Inoltre tutti questi libri saranno rilasciati con licenza Creative Commons.

Inchieste “alla vecchia maniera”, quando la “controinformazione” poteva spiegare fatti altrimenti inspiegabili. Nasce raccogliendo questa eredità una nuova collana di Stampa Alternativa: si chiama Senza Finzione e contiene libri con valenza politica e sociale che affrontano tematiche scomode, legate a terrorismo, criminalità, abusi. E a raccontare queste vicende – direttamente o attraverso un autore che le raccoglie – sono spesso le voci di persone che quei fatti li hanno vissuti direttamente.

Disonora il padre e la madreFacciamo subito un paio di esempi. Il prossimo 20 febbraio usciranno i primi due titoli della collana. Il primo si intitola Disonora il padre e la madre – Un bambino stuprato, una famiglia normale, porta la prefazione di Isabella Bossi Fedrigotti ed è stato scritto da Alessandro Chiarelli, vice-commissario di polizia e a capo dell’ufficio minori della questura di Ferrara. Alessandro, negli anni di servizio in quest’ufficio, di storie di abuso sull’infanzia ne ha viste tante e le ha viste soprattutto laddove, pur sapendolo, non si dice che avvengano: in famiglia. E ha utilizzato lo strumento del romanzo per condensare nella storia di Antonio, il giovanissimo protagonista, un mondo che diventa specchio e allegoria molto limpida di una situazione diffusa. Dalla quarta di copertina infatti si legge che:
Continue reading