“I sovversivi”: Pino Casamassima racconta quattro storie da anni di piombo

Standard

In uscita tra un paio di giorni il nuovo libro di Pino Casamassima. Dopo la pubblicazione di Armi in pugno – La storia del Nord Est tra politica, terrorismo e criminalità, sempre per la collana Senza Finzione di Stampa Alternativa, si aggiunge adesso I sovversivi, storia di coloro che sono “morti impugnando un’arma”. Questa la presentazione del volume:

Quattro storie di ordinaria violenza: sono quelle riportate in questo nuovo libro di un autore che da anni si occupa di un periodo passato alla storia come “anni di piombo”. I protagonisti sono accomunati dallo stesso destino, quello di perdere la vita: una possibilità più che concreta. «Bene che ti vada», veniva detto agli aspiranti brigatisti, «finisci in galera». Nonostante ciò furono in tanti a credere che non ci fosse alternativa.

Una convinzione che costò la vita a Margherita (Mara) Cagol che con Renato Curcio, sposato in una chiesetta di un’alba trentina, aveva dato vita alle Brigate Rosse. Walter Alasia aveva 20 anni quando morì in una livida mattina a pochi giorni da Natale in quella Sesto San Giovanni all’epoca chiamata la Stalingrado d’Italia per la sua forte componente operaia e comunista.

Barbara Azzaroni era una militante di Prima Linea: fu uccisa a Torino nel bar dell’Angelo insieme con Matteo Caggegi, un giovane operaio della Fiat. Lorenzo Betassa, Riccardo Dura, Annamaria Ludmann e Piero Panciarelli stavano dormendo in un appartamento di Genova quando furono giustiziati dai carabinieri di Dalla Chiesa.

Fra le testimonianze inedite, quelle di Renato Curcio su Mara Cagol, di Oscar Alasia su suo fratello Walter, di Maurice Bignami sulla sua compagna, Barbara Azzaroni.

Qui invece gli altri titoli della collana diretta insieme a Simona Mammano.

Senza Finzione: esce “Tutti manipolati – Prima, durante e dopo il caso Dutroux”

Standard

Tutti manipolati - Prima, durante e dopo il caso DutrouxNono titolo per la collana di Stampa Alternativa Senza Finzione che coordino insieme a Simona Mammano. Stavolta è la traduzione (curata da me) di un libro belga disponibile a partire dal prossimo 20 novembre che si intitola Tutti manipolati – Prima, durante e dopo il caso Dutroux. Gli autori sono l’ex gendarme Marc Toussaint e il giornalista Xavier Rossey e questa la presentazione del volume:

«Il controllo dell’informazione è potere. Conoscere le inconfessabili debolezze di determinate persone e spingerle a compromettersi si rivela il modo migliore per esercitare pressioni a qualsiasi livello. Il controllo dell’informazione sulle reti pedocriminali è un’arma essenziale praticata ancora oggi dagli apparati di sicurezza in tutto il mondo […]».

La vicenda del mostro di Marcinelle, Marc Dutroux, si conclude con condanne per pedofilia all’uomo e ai suoi complici. Ma sul rapimento di sei bambine e sulla morte di quattro di loro non è stata fatta ancora chiarezza. C’era, tra gli investigatori, chi avrebbe potuto intervenire e non lo fece? L’intento era di creare dossier compromettenti a scopo di ricatto? Questo libro, attraverso alcune delle vicende criminali più note del Belgio, arriva a descrivere un lato oscuro di quel Paese che, di fronte al potere, non si ferma neanche davanti all’infanzia violata.

Senza finzione: “Armi in pugno – La storia del Nord Est tra politica, terrorismo e criminalità” di Pino Casamassima

Standard

Armi in pugno di Pino CasamassimaIl volume sarà disponibile a partire dall’inizio di settembre, ma è appena stato inserito tra le anteprime di Stampa Alternativa il nuovo libro della collana Senza finzione, coordinata insieme a Simona Mammano. Si tratta del libro Armi in pugno – La storia del Nord Est tra politica, terrorismo e criminalità scritto dal giornalista Pino Casamassima:

Le Brigate Rosse, la prima volta che uccisero, lo fecero a Padova, la città che assisteva alla nascita dell’Autonomia organizzata e ai teoremi giudiziari che portarono al processo 7 aprile. Ma il Veneto fu anche la culla dell’eversione neofascista, quella di Ordine Nuovo, che metteva le bombe sui treni e che inaugurò gli anni di piombo con la strage di piazza Fontana. E sempre nel Nord Est nacquero e si svilupparono fenomeni criminali autoctoni, come la mafia del Brenta di Felice Maniero. Un’area, quella raccontata in questo libro, che passò dalla miseria e dall’emigrazione alla prosperità economica coltivando alcuni dei fenomeni che hanno fatto la storia dell’intera nazione.

E così, con il lavoro di Pino, fanno sette volumi all’interno della collana inaugurata nel febbraio 2009.

“Maledetta fabbrica”, quattro autori raccontano il lavoro che uccide

Standard

Maledetta fabbricaAlla collana Senza finzione di Stampa Alternativa che curo si aggiunge un nuovo titolo, Maledetta fabbrica – Il lavoro uccide. È un’opera antologica coordinata da Simona Mammano che nasce da un racconto di Jean-Pierre Levaray e a cui si sono aggiunti i testi di Daniele Biacchessi, Alfredo Colitto e Patrick Fogli. Il risultato è questo:

Cinque autori […] raccontano altrettante storie intorno a un’unica realtà: di lavoro si muore tutti i giorni. Semplice la ragione: che siano tempi di economia che tira o di crisi, il profitto e la sua salvaguardia surclassano qualsiasi investimento volto a tutela della sicurezza e dell’incolumità dei lavoratori. I quali, ingabbiati dalle necessità quotidiane, non hanno altra scelta che sottostare. Italiani o stranieri, qualificati o generici, esperti o appena arrivati: non fa differenza, per loro l’unico modo di tirare avanti è lavorare. E rischiare di non tornare a casa la sera.

La presentazione del libro è fissata per il prossimo 14 maggio a Torino, all’interno del Salone internazionale del libro. Per gli altri titoli della collana si può vedere qui.

“Voglio vivere così”, una storia che arriva dagli anni di piombo

Standard

Voglio vivere cosìNuovo libro che esce per la collana Senza finzione di Stampa Alternativa curata insieme a Simona Mammano. Si tratta di Voglio vivere così – Esistenze negli anni di piombo, scritto da Ansoino Andreassi con prefazione di Giancarlo Caselli:

Dall’eccidio delle Fosse Ardeatine all’attentato a Togliatti, da Bartali alle Lambrette, dai morti di Reggio Emilia alla nascita dei gruppi estremistici fino agli anni di piombo. Questo è lo scenario di un romanzo corale all’interno del quale un poliziotto, Guido, dà la caccia a una coppia di presunti terroristi e si imbatte nel corpo senza vita di un amore giovanile, Rina, uccisa per motivi misteriosi. Ne segue un’indagine che vede sfilare contrabbandieri già X Mas, ragazzini che giocano con kalashnikov e bombe, studenti stranieri che militano nelle organizzazioni pro-Palestina e agenti dei servizi segreti ostili. È la storia di un Paese, mai raccontata del tutto, ma vissuta fino in fondo. Una storia in cui la finzione diventa strumento per una lettura oltre le ricostruzioni ufficiali.

Per la stessa collana sono usciti nell’ultimo anno C’era una volta l’intercettazione di Antonio Ingroia, Disonora il padre e la madre di Alessandro Chiarelli, Le tigri di Telecom di Andrea Pompili, Assalto alla Diaz di Simona e in ultimo Attentato Imminente.

C’era una volta l’intercettazione: la giustizia e le bufale della politica

Standard

C'era una volta l'intercettazioneDopo i primi tre libri (di cui si era parlato qui e qui: Disonora il padre e la madre di Alessandro Chiarelli, Le tigri di Telecom di Andrea Pompili e Assalto alla Diaz di Simona Mammano), siamo a quota quattro. Esce infatti in questi giorni per Senza Finzione, la collana che curo insieme a Simona per Stampa Alternativa, il volume C’era una volta l’intercettazione – La giustizia e le bufale della politica, firmato dal procuratore aggiunto siciliano Antonio Ingroia con prefazione di Marco Travaglio:

Le intercettazioni sono nate e si sono evolute di pari passo con le tecnologie e i cambiamenti sociali. Il loro utilizzo è stato sottoposto a precise regole, la più importante delle quali è la richiesta da parte del pubblico ministero seguita dall’autorizzazione di un giudice per le indagini preliminari. Tutto questo mentre la politica sta insinuando l’idea di un mondo costantemente controllato. Nelle pagine di questo libro si va alla ricerca di fatti che dimostrino quanto il pericolo tanto gridato sia inesistente, rifacendosi alle intercettazioni per i reati di mafia e al valore che hanno in fase processuale.

La prefazione di Travaglio si può leggere qui e in ultimo, but not least, questo come gli altri libri sono rilasciati con licenza Creative Commons.

Nasce “Senza finzione”, la nuova collana di Stampa Alternativa

Standard

Senza finzioneQuesto post è stato pubblicato su Fronte della Comunicazione, il blog di Stampa Alternativa, per la partenza di un progetto a cui tengo in modo particolare e con cui ho lavorato insieme a Simona Mammano: la nuova collana Senza Finzione (a breve nutrita con il primo e il secondo titolo). Inoltre tutti questi libri saranno rilasciati con licenza Creative Commons.

Inchieste “alla vecchia maniera”, quando la “controinformazione” poteva spiegare fatti altrimenti inspiegabili. Nasce raccogliendo questa eredità una nuova collana di Stampa Alternativa: si chiama Senza Finzione e contiene libri con valenza politica e sociale che affrontano tematiche scomode, legate a terrorismo, criminalità, abusi. E a raccontare queste vicende – direttamente o attraverso un autore che le raccoglie – sono spesso le voci di persone che quei fatti li hanno vissuti direttamente.

Disonora il padre e la madreFacciamo subito un paio di esempi. Il prossimo 20 febbraio usciranno i primi due titoli della collana. Il primo si intitola Disonora il padre e la madre – Un bambino stuprato, una famiglia normale, porta la prefazione di Isabella Bossi Fedrigotti ed è stato scritto da Alessandro Chiarelli, vice-commissario di polizia e a capo dell’ufficio minori della questura di Ferrara. Alessandro, negli anni di servizio in quest’ufficio, di storie di abuso sull’infanzia ne ha viste tante e le ha viste soprattutto laddove, pur sapendolo, non si dice che avvengano: in famiglia. E ha utilizzato lo strumento del romanzo per condensare nella storia di Antonio, il giovanissimo protagonista, un mondo che diventa specchio e allegoria molto limpida di una situazione diffusa. Dalla quarta di copertina infatti si legge che:
Continue reading