Sarebbe dovuto partire il processo a Ratko Mladic, il boia di Srebrenica accusato di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità, eppure, come racconta Christian Elia su E Il mensile, c’è stato quel pasticciaccio brutto dell’Aja:
Dopo una sola udienza, celebrata ieri, tra tensioni e polemiche, Alphons Orie, presidente del tribunale speciale per i crimini nella ex Jugoslavia commessi durante il conflitto degli anni Novanta, confluita nel Tribunale Penale Internazionale, ha dichiarato: “La corte ha ritenuto opportuno sospendere la presentazione delle prove dell’accusa, il processo è rimandato a data da definire”. Che succede? In sostanza per ora salta di sicuro l’udienza del 29 maggio, quando dovevano comparire i primi testimoni. La corte, già ieri, aveva riconosciuto che l’accusa aveva commesso un errore nella trasmissione di alcuni documenti alla difesa. Gli avvocati di Mladic lunedì scorso avevano chiesto un aggiornamento di sei mesi.
Continua qui. Si veda anche quello che si scriveva solo qualche giorno fa su Scotsman.com.