Global Voices: il bavaglio italiano spiegato da Eleonora Pantò

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Eleonora Pantò fa il punto della situazione sulla legge bavaglio e la sua opposizione in un pezzo pubblicato su Global Voices (il cui team italiano ha collaborato alla stesura). Particolare attenzione viene posta sulla cosiddetta norma ammazza-blog sulla quale scrive:

Mentre sono stati già annunciati emendamenti per abrogare la norma […] nella discussione in aula, il contesto generale va comunque ampliato sulla delicata posizione del governo e sulle ennesime manovre (legislative ma non solo) volte a limitare la vita democratica dei cittadini stessi. Eppure dal Palazzo tutto tace. Perfino come o perché quella norma sia finita nel DDL sulle intercettazioni telefoniche.

Vale la pena leggerlo tutto l’articolo, nel quale si fa un’ampia disamina dei diversi sistemi sociali utilizzati dal fronte del no alle limitazioni alla libertà d’informazione.

Legge bavaglio: Bolognesi, è a rischio la sicurezza di tutti

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Un paio di giorni fa Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, ha scritto un pezzo per l’Unità a proposito della legge bavaglio. E fa rilevare qualche punto finora poco battuto da altre voci che si sono espresse sull’argomento dicendo che è a rischio la sicurezza di tutti.

Con il disegno di legge sulle intercettazioni, giustamente definito “legge bavaglio”, questo paese sarebbe meno sicuro e avrebbe ancora più segreti. Le intercettazioni telefoniche recentemente hanno aperto significativi squarci su personaggi che ad oggi non erano in primo piano nell’indagine sulla strage di Bologna. Mi riferisco a Gennaro Mokbel, che proprio in una telefonata intercettata ha dimostrato una grande vicinanza a Giusva Fioravanti e a Francesca Mambro. Tra l’altro si è vantato di averli tirati fuori di galera pagando “un milione e due”. Quelle intercettazioni, iniziate da tutt’altro presupposto (un’indagine per riciclaggio), hanno rivelato una catena di collegamenti e rimesso al centro dell’attenzione situazioni meno marginali di quanto si pensasse. Spunti investigativi che permetteranno, se coltivati adeguatamente, di dare risposte molto interessanti sugli aiuti economici di cui i terroristi hanno goduto: forse non si finanziavano solo con le rapine. Ma questo disegno di legge è preoccupante anche con riferimento alla formazione dell’opinione pubblica del nostro paese. Nei trent’anni che ci separano dalla strage abbiamo fatto ogni sforzo per tenere viva la memoria, ma penso che i risultati raggiunti non sarebbero stati possibili se, assieme al nostro, non ci fosse stato il lavoro dei giornalisti. E questo ragionamento vale non solo per la strage del due agosto ma per ogni altro eccidio d’Italia, da piazza Fontana in poi. È per questo che c’è la mia completa adesione alla giornata del 1° luglio che mi vedrà presente in prima persona ad un’iniziativa organizzata nell’ambito della Rassegna Giardino dei Popoli a Corticella di Bologna.

E per domani, buon 1 luglio, tra tagli e bavagli.

Legge bavaglio: l’analisi di Guido Scorza sul testo approvato in senato

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Foto da Radio Radicale

Questo è il bavaglio: vi piace?, chiede Guido Scorza in merito a quanto passato la settimana scorsa al senato. Dunque, “il testo della legge articolo per articolo, spiegato e commentato da un giurista. Per capire cosa ci aspetta”. Come scorsa riporta sul suo blog:

Quelle che ho cercato di mettere insieme e che sono oggi pubblicate sulle pagine de L’Espresso sono solo suggestioni, impressioni, prime considerazioni senza alcuna pretesa di esaustività e di assoluta puntualità tecnico-giuridica.

L’obiettivo è, tuttavia, quello di dimostrare una volta di più che in Rete ed attraverso la Rete c’è spazio per un dibattito che muova da analisi attente, puntuali e condivise.

Rimane ancora valido l’invito di Articolo21 ad aderire alla petizione contro la legge sulle intercettazioni.

Inoltre, sempre in tema, si legga il post Mario Tedeschini Intercettati giornalisti per scoprire le loro fonti (ma passa in secondo piano).

Imbavagliateci questo: una petizione e un esempio di bocca da chiudere

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Foto da Radio Radicale

Zittiteci questo. Legge bavaglio: subito una grande manifestazione nazionale: un appello da firmare.

Ed ecco un esempio – tra innumerevoli – di ciò che si rischia di perdere, risorsa indispensabile per chi studia determinati fenomeni politici e sociali: La legge sulle intercettazioni vieta la registrazione dei processi. Vietato lo speciale giustizia di Radio Radicale. Sulle udienze online pare che si sia giunti a un compromesso: il divieto di registrazione, oltre al presidente della corte (com’è già ora), lo potrà richiedere anche il rappresentante della pubblica accusa, ma non le parti. Il che è già qualcosa, ma di certo non abbastanza (e neanche sufficiente), soprattutto in relazione al testo di legge e relativi emendamenti.