Il Fatto Quotidiano: “Umberto Magno”, in un libro il lato oscuro (e cialtronesco) di Bossi e della Lega Nord

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Umberto MagnoPer un libro poco lusinghiero nei confronti del suo protagonista, 60 presentazioni tonde e finora neanche l’annuncio di una querela. È Umberto Magno (Aliberti), scritto da Leonardo Facco, giornalista ed editore con un trascorso politico nella Lega Nord e professionale nel quotidiano “La Padania”. Interrotto ormai da un quindicennio l’uno e l’altro, da cronista ha risposto a un impulso: raccontare il dark side di Umberto Bossi e del suo partito, dalla genesi alla catastrofe del quarto governo Berlusconi.

Dal racconto di Facco, la Lega Nord ne esce con i contorni di una formazione politica a conduzione familiare, o familista, con il ruolo dei figli di Bossi, a iniziare da Renzo, il “Trota”, della seconda moglie, Manuela Marrone, matrona silenziosa e potente, e del cerchio magico, di cui fanno parte personaggi come Rosy Mauro e Marco Reguzzoni. Ma la si descrive anche come il luogo delle affermazioni rimangiate e delle condotte politiche mutate di 360 gradi fino al (nuovo) patto del 2001 con l’amico-nemico Silvio Berlusconi (credito da 2 miliardi di lire compreso, come ha documentato il ilfattoquotidiano.it). E ancora come un tribunale per l’epurazione dei dissidenti, che hanno compreso anche l’ideologo Gianfranco Miglio, e una corte con una gestione del denaro quanto meno discutibile.

È questo il quadro che viene fuori dalla ricostruzione di Facco. Presentando il libro a Bologna alla Libreria Irnerio, si era però cercato il confronto con i leghisti emiliani. Ma Manes Bernardini, consigliere comunale e regionale, invitato a parlarne, ha prima risposta che avrebbe dovuto consultare il consiglio federale del partito e poi, all’ultimo, ha declinato tramite la sua segreteria per la concomitanza con le commissioni convocate in viale Aldo Moro.

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Domani: “Sorci verdi”, leghisti di carta per storie di (dis)umanità e di ordinaria xenofobia

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Sorci verdiSono come ve li immaginereste. I “sorci verdi” di cui si parla nell’omonima antologia appena pubblicata da Edizioni Alegre non vanno tuttavia confusi con i tre topi raffigurati nell’immagine a simbolo della 205 squadriglia della regia aeronautica, anno del Signore 1936. Sono invece quelli del sole delle Alpi, strappato in senso figurato alla sky line delle più belle vette del nord Italia per essere appiccicato sui piastrellati di scuole padane, nei parchi dove giocano i figli dei lavuratur polentoni o nelle piazze di celtiche velleità.

Sì, “Sorci verdi” sono “storie di ordinario leghismo”, come recita il sottotitolo del volume, firmato da Giulia Blasi, Annalisa Bruni, Giuseppe Ciarallo, Giovanna Cracco, Alessandra Daniele, Girolamo De Michele, Valerio Evangelisti, Angelo Ferracuti, Fabrizio Lorusso, Davide Malesi, Stefania Nardini, Valeria Parrella, Walter G. Pozzi, Alberto Prunetti, Stefano Tassinari, Massimo Vaggi, Lello Voce. Storie che appartengono alla narrativa, ma che dalla realtà non sembrano discostarsi più di tanto. Intanto per un aspetto: molti degli scrittori che hanno accettato l’invito di Edizioni Aleghe fanno parte di autori messi all’indice dalle amministrazioni leghiste.

Domani di Maurizio ChiericiNel recentissimo passato vari sono stati infatti gli episodi in cui le biblioteche comunali avrebbero dovuto sbarazzarsi di firme ritenute poco gradite per ordine superiore. In alcuni casi perché “accusati” di sostenere reduci degli anni di piombo come Cesare Battisti e dunque accusati di fiancheggiare logiche terroristiche poco realistiche. Oppure, in altri, perché a mezzo stampa (o più spesso web) avevano osato criticare le venature neanche così marginali di razzismo, omofobia e forme varie di intolleranza.
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Cartoline dal giro della Padania: “Se non c’era la polizia vi massacravamo”, dice dopo essere sceso dalla bici

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Se non c’era la polizia vi massacravamo. Parola di un ciclista. E non è la prima volta. Eppure dovrebbe essere una manifestazione sportiva riconosciuta dall’Uci. Il video, pubblicato dal Fatto Quotidiano, è di Alessandro Madron.

Paginauno: cinque articoli per raccontare un romanzo mai scritto sugli anni Novanta

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Il romanzo mai scritto sugli anni NovantaWalter G. Pozzi, già citato da queste parti, firma cinque articoli che compongono un romanzo mai scritto sugli anni Novanta (Paginauno), ispirato alla richiesta di archiviazione di Sistemi criminali, procedimento penale 2566/98 del tribunale di Palermo. Questo l’elenco dei pezzi:

Da qui si può scaricare il pdf completo dei cinque testi (740 KB).

“La lobby di Dio”: Ferruccio Pinotti racconta dall’interno Comunione e liberazione e la Compagnia delle opere

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La lobby di DioUn altro libro in uscita da mettere nella lista dei testi da leggere. È La lobby di Dio di Ferruccio Pinotti (Chiarelettere). Come anticipa l’autore sul suo sito:

Più potente dell’Opus Dei, più efficiente della massoneria. Questo libro racconta per la prima volta dall’interno come funzionano Comunione e liberazione e il suo braccio finanziario, la Compagnia delle opere (una rete di più di 34.000 imprese, un fatturato complessivo di almeno 70 miliardi di euro). Un potere che sembra inarrestabile […]. Con la tecnica del racconto in presa diretta, si propone la prima vera inchiesta su Cl con interviste esclusive ad alcuni appartenenti ai Memores Domini, i “monaci guerrieri” che praticano la castità e vivono in residenze comuni, secondo uno stile di vita che molto ricorda quello dei numerari dell’Opus Dei (Formigoni è il più illustre tra i Memores Domini). Insieme ai Memores, la testimonianza dura e lucidissima di un fuoriuscito dal movimento […] e quella di uno psicoterapeuta che ha conosciuto molti militanti di Cl e ne racconta fragilità e paure […].

Fondamentali la politica e gli affari: i rapporti del movimento con Berlusconi fin dagli anni Settanta (nel 1978 nasce “Il Sabato”, il settimanale di Cl finanziato dall’attuale premier) e i legami con la sinistra (Bersani al Meeting di Rimini 2003: “Solo l’ideale lanciato da Cl negli anni Settanta è rimasto vivo”) e con la Lega Nord. Dall’università alla scuola, alla sanità, alla finanza, all’edilizia, ai servizi sociali e all’assistenza, quello legato a Cl è un business che vale miliardi di euro e seduce tutti, imprenditori, politici e uomini d’affari. Non senza conseguenze giudiziarie, come dimostrano le inchieste Oil for Food, Why Not, La Cascina, oltre a quella della Procura di Padova sui fondi Ue o i procedimenti che hanno toccato la sanità lombarda.

Un po’ di rassegna stampa si trova qui.

(Via Misteri d’Italia)