Festival della Fotografia Etica: a Lodi fino al 15 aprile tra mostre e il premio internazionale World.Report Award.

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World Report Award - Premio Italiano di Fotogiornalismo

Fino al 15 aprile, a Lodi, è tempo di Festival della Fotografia Etica (qui la brochure della manifestazione e qui invece il libretto: entrambi sono in formato pdf, rispettivamente di 1MB e 2,3MB). Al suo interno, c’è World.Report Award | Premio Italiano di Fotogiornalismo di cui fa parte lo scatto pubblicato sopra.

È quasi alba in Libia: otto fotografi e un progetto per portare le immagini del conflitto laddove sono state scattate

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La storia dell’alba della Libia viene raccontata nella sezione portfolio di Internazionale:

Otto fotografi, cento immagini, quattro mostre. Il progetto Adil (Almost dawn in Libya, “È quasi alba in Libia”) vuole portare alcune delle migliaia di foto scattate durante il conflitto nelle città che ne sono state teatro: Bengasi, Misurata, Tripoli e Zintan. Il cuore del progetto Adil, un’idea originale di André Liohn con l’agenzia Prospekt, è mostrare “quanto l’intero popolo libico ha pagato per la guerra”. Soprattutto per incoraggiare i libici a superare le loro divisioni ed evitare nuove violenze.

Gli otto fotografi sono, oltre ad André Liohn, Lynsey Addario, Eric Bouvet, Bryan Denton, Christopher Morris, Jehad Nga, Finbarr O’Reilly e Paolo Pellegrin, che è il curatore delle mostre insieme ad Annalisa D’Angelo. La realizzazione del progetto sarà possibile grazie al crowdfunding, attraverso il sito di raccolta fondi per il giornalismo visivo Emphas.is.

Per vedere tutta la galleria immagini, il link è questo. La fotografia pubblicata invece in apertura del post è stata scattata nel marzo 2011 da André Liohn (Prospekt) tra Ras Lanuf a Bengasi.

La storia dei pianoforti abbandonati raccontata attraverso le immagini che li ritraggono oggi facendo intuire ciò che furono

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Abandoned Pianos – An Unlikely Urbex Attraction è una retrospettiva publicata da Urban ghost media. In tema è stato creato anche un gruppo su Flickr. E in effetti ciascuno scatto si presta a immaginare una storia.

Le donne della scienza: 72 immagini e biografie messe a disposizione della Smithsonian Institution

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Done di scienza. Si intitola così la galleria fotografica che la Smithsonian Institution mette a disposizione su Flickr. Le immagini e le brevi biografie sono settantadue, quanto basterebbe per iniziare un libro sull’argomento.

(Via BoingBoing)

Unbreakable: quando la fotografia rappresenta un passo per reagire a un abuso. Online il progetto di Grace Brown

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Project Unbreakable

Si intitola Project Unbreakable – The beginning of healing through art e di questo si tratta:

Questo progetto è stato creato nel mese di ottobre del 2011 da Grace Brown. Grace usa la fotografia per avviare un percorso di recupero per coloro che sono state vittime di abusi sessuali chiedendo loro di scrivere su un foglio una frase sull’aggressore che le ha braccate e di fotografarsi con il foglio stesso. Vittima di una violenza e attivista a favore delle vittime di abuso, Yvonne Moss descrive il progetto come un modo per le vittime di reagire – o iniziare a farlo – al potere che è stato usato contro di loro almeno una volta.

Chi accetta di partecipare non sempre si fa riprendere in volto, ma in poche righe, a volte poche parole, e uno scatto racconta più di un libro intero.

(Via Jay Rosen)

Firecracker: piattaforma online per il supporto in Europa alle donne fotografe

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Firecracker - Supporting european women photography

In rete è approdato Firecracker – Supporting european women photography. Si tratta dell’iniziativa di Fiona Rogers, che lavora dal 2005 per Magnum Photos London come coordinatrice del settore cultura ed educazione. Per vedere cosa è stato pubblicato, si può visitare l’archivio. Qui invece le indicazioni per sottoporre i propri scatti.

(Via Daria Scolamacchia)

Il potere del fotogiornalismo: un documentario che racconta gli sguardi sulla realtà

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The Power of Photojournalism per vedere “cosa le tribù del Kenia hanno a che fare con i ghetti dell’Ohio e le crisi idriche globali”. Il documentario, suddiviso in due video (1 e 2), è stato realizzato dalla Annenberg Space for Photography con le immagini del sessantaseiesimo Picture of the Year International winners. Si può inoltre accadere da qui allo slideshow delle fotografie vincitrici.

(Via Pandemia)

L’Europeo Photo Awards 2010: fino al 14 giugno per partecipare via Flickr

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L’Europeo, storico mensile di casa Rizzoli, ha lanciato la prima edizione di un proprio concorso di fotografia. Si chiama L’Europeo Photo Awards 2010 e il bando è disponibile su Flickr, dove è stato creato anche un apposito gruppo:

Il tema […] “All’uscita dal lavoro. Le fabbriche, gli uffici, le scuole, i cantieri”. Uno scatto per sorprendere, leggere e ascoltare una nazione che lavora. La fotografia deve essere scattata in Italia.

Per confermare la tua partecipazione al concorso, devi inviare una mail all’indirizzo europeophotoawards[at]rcs.it con i seguenti dati: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero civico, città, cap, telefono cellulare o fisso, e-mail, id del profilo Flickr, indirizzo completo dell’url del profilo; la partecipazione al concorso è riservata ai maggiori di 18 anni.

La mail deve essere inviata subito dopo aver postato la foto. La mancata comunicazione di uno solo dei dati anagrafici richiesti comporta l’esclusione da L’Europeo Photo Awards. Le foto devono essere senza cornice, senza watermark e senza note [e] devono avere una didascalia esplicativa (chi, dove, quando).

Il bando completo è disponibile qui e la scadenza per l’invio delle immagini è fissata per il 14 giugno prossimo. Al primo classificato una Nikon D90, obiettivo Nikkor 18-105 VR e una scheda da 4GB. Infine, se si vuole dare un’occhiata alle ultime copertine della rivista, si veda l’account Flickr della rivista.