Le foto della Jewish Historical Society of the Upper Midwest sono state radunate su Flickr per “promuovere la vitalità e la continuità della cultura ebraica nell’Upper Midwest attraverso la conservazione, l’interpretazione e l’educazione”. L’approccio al diritto d’autore su queste immagini è il più ampio possibile per scopi non commerciali, anche se su una parte del materiale i titolari dei diritti non sono stati identificati. Per quanto riguarda le fotografie e i loro soggetti, ritraggono scene di vita comune immortalate nell’ultimo secolo sia da professionisti che da amatori.
flickr
L’Europeo Photo Awards 2010: fino al 14 giugno per partecipare via Flickr
StandardL’Europeo, storico mensile di casa Rizzoli, ha lanciato la prima edizione di un proprio concorso di fotografia. Si chiama L’Europeo Photo Awards 2010 e il bando è disponibile su Flickr, dove è stato creato anche un apposito gruppo:
Il tema […] “All’uscita dal lavoro. Le fabbriche, gli uffici, le scuole, i cantieri”. Uno scatto per sorprendere, leggere e ascoltare una nazione che lavora. La fotografia deve essere scattata in Italia.
Per confermare la tua partecipazione al concorso, devi inviare una mail all’indirizzo europeophotoawards[at]rcs.it con i seguenti dati: nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero civico, città, cap, telefono cellulare o fisso, e-mail, id del profilo Flickr, indirizzo completo dell’url del profilo; la partecipazione al concorso è riservata ai maggiori di 18 anni.
La mail deve essere inviata subito dopo aver postato la foto. La mancata comunicazione di uno solo dei dati anagrafici richiesti comporta l’esclusione da L’Europeo Photo Awards. Le foto devono essere senza cornice, senza watermark e senza note [e] devono avere una didascalia esplicativa (chi, dove, quando).
Il bando completo è disponibile qui e la scadenza per l’invio delle immagini è fissata per il 14 giugno prossimo. Al primo classificato una Nikon D90, obiettivo Nikkor 18-105 VR e una scheda da 4GB. Infine, se si vuole dare un’occhiata alle ultime copertine della rivista, si veda l’account Flickr della rivista.
Strade drappeggiate a nero e viola
StandardUccidere Fidel Castro: i piani più assurdi ideati dalla CIA
StandardNeatorama pubblica un elenco dei piani più folli della CIA per uccidere Castro. Si va dall’indicarlo come l’anticristo da eliminare nell’imminenza del ritorno del figlio di Dio (scatenandogli contro anche i cattolici) all’ucciderlo in spiaggia con una conchiglia esplosiva, dall’imbottirlo di LSD per farlo finire fuori strada al colpirlo con una macchina da presa che nasconde un’arma da fuoco.
Alcune di queste storie erano contenute già nel libro di cui era si era parlato un po’ di tempo fa, Cia – Culto e mistica del servizio segreto di Victor Marchetti e John D. Marks. Nel post di Neatorama si aggiunge un altro paio di carte: l’embargo del baseball raccontato nel libro Endless Enemies di Jonathan Kwitny e il ricorso dei fratelli Kennedy al “padre” di James Bond, Ian Fleming, come rievocato in Deadly Secrets di Warren Hinckle e William Turner (gli scrittori di fiction saranno utilizzati anche in altri contesti).
La copertina del libro riportata accanto a questo post e disponibile su Flickr si riferisce invece all’edizione del 1961 di un libro, Killing Castro, opera di fantasia firmata da Lawrence Block (sotto lo pseudonimo Lee Duncan) uscita nel periodo della crisi della Baia di Porci e rintracciabile solo in un’edizione più recente.
Indicommons blog: archivi fotografici che vengono messi in comune
StandardIl blog si chiama Indicommons, rappresenta un’estensione del progetto fotografico Flickr Commons e il nome deriva dalla contrazione tra indico (rendere noto pubblicamente) e, appunto, commons, inteso partendo da questo concetto. Concetto sottoscritto da istituzioni di oltre mezzo mondo. Per seguire ciò che viene via via condiviso, è stato messo a disposizione qualche strumento.
La storia della medicina attraverso le immagini di pubblico dominio del National Museum of Health & Medicine
StandardUn blog e tre account Flickr (1, 2 e 3) per raccontare la storia della medicina attraverso il materiale diventato di pubblico dominio del National Museum of Health & Medicine. È un progetto unofficial, si precisa online, ed è portato avanti da un gruppo di dipendenti e collaboratori del museo di Washington. La descrizione del materiale del museo può essere scaricata da Archive.org in formato pdf (758 KB) mentre le foto online sono state catalogate per periodo storico: il primo Novecento, il 1900-1945, dalla Corea alla prima guerra del Golfo. Oppure, ancora, la storia dell’educazione dentaria attraverso i cartoni animati, le navi ospedale o la medicina filtrata dalla propaganda. Qui si trovano infine molti altri set fotografici.
Reportage dall’Afghanistan: le fotografie di Piero Marsili Libelli
StandardPiero Marsili Libelli è un fotoreporter romano che ha viaggiato per oltre mezzo mondo documentando i fatti e le storie in cui imbatteva. Le sue immagini sono davvero notevoli e per averne un’idea si dia un’occhiata alle gallerie che ha pubblicato sul suo sito. E navighi anche all’interno del set di Flickr che raccoglie le fotografie realizzate in Afghanistan tra l’ottobre 2008 e il dicembre 2009.
Il passato dell’arte raccontato da quindici teatri abbandonati
StandardForse l’affermazione d’esordio delle gallerie pubblicata da OObject può non trovare tutti d’accordo. Ma le immagini che compongono i 15 abandoned theaters sono davvero suggestive. Il punto partenza è questo:
I teatri sono una reliquia del passato. Non mi credete? Provate a pensare ai drive-in o ai palcoscenici di Shakespeare. Di fatto nell’America moderna non ce n’è più traccia, con qualche rara eccezione sepolta in chissà quale piccola città. Questo elenco rende omaggio a drammaturghi e a film del secolo scorso, ai loro sceneggiatori e registi e agli attori che li hanno fatti esistere.
Le tappe del percorso, disseminate per i vari continenti, comprendono tra gli altri i teatri di Detroit, Lione, Bluefield, Chernobyl, Hellingly Asylum, Gary o Evinston. La maggior parte delle fotografie sono presenti su Flickr e consiglio di dare un’occhiata al più nutrito set Poli Palace/ Majestic Theaters Bridgeport Ct. a cui si accede da qui.
“L’ultima lettera che aveva ricevuto da lei le era sembrata incoraggiante”
StandardBrett aveva anche una figlia, di nome Tillie, detta Till, che viveva a Denver. L’ultima lettera che aveva ricevuto da lei le era sembrata incoraggiante. Till diceva che il suo pappone non la picchiava più tanto, e che quasi tutte le vecchie ferite erano sparite, anche se le era rimasta una piccola cicatrice bianca sopra l’occhio destro, e nei giorni freddi zoppicava un po’. Si era comprata un cagnolino di nome Milo, ma al suo pappa non era piaciuto, e gli aveva sparato. In realtà questo non era poi dispiaciuto troppo a Till, perché si era resa conto che non aveva nessun bisogno di un cane, nel piccolo appartamento dove abitava e intratteneva i clienti.
Australian War Memorial: dare un nome a volti di un passato in guerra
Standard(Clicca qui per ingrandire l’immagine e qui per andare al set su Flickr)
Da Who is in this photograph?:
Queste immagini fanno parte della collezione dell’Australian War Memorial. Mostrano persone che hanno combattutto durante la prima e la seconda guerra mondiale e nella guerra di Corea. Della maggior parte non ne conosciamo il nome e speriamo che possiate aiutarci a identificarle. Tutte queste fotografie possono essere viste nella galleria sul nostro sito. Fanno inoltre parte di The Commons su Flickr.
Da vedere anche le altre foto della Australian War Memorial Collection: pezzi di storia in bianco e nero suddividi in diversi set.