Bologna, una “città per gli archivi” che contiene i documenti di Ustica e della strage alla stazione

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30° anniversario della strage della stazione di Bologna - Foto di Radio Città del CapoLa sintesi migliore della giornata l’ha data Daria Bonfietti, presidentessa dell’associazione delle vittime della strage di Ustica del 27 giugno 1980. “È giunto il momento di passare da una memoria condivisa a una memoria documentata”. E Bologna – attraverso il lavoro di documentazione sugli eventi stragisti svolto in primis dalle associazioni – si candida a diventare una capitale (almeno italiana) dell’accesso a documenti e atti. Accadrà con l’inventariazione e la messa online di fondi finora di difficile consultazione.

Di questo si è discusso al recente convegno Archivi negati. Archivi “supplenti”. Le fonti per la storia delle stragi e del terrorismo, ospitato nella cappella Farnese di Palazzo d’Accursio, dove ha sede il Comune di Bologna. Ed è stata l’occasione per fare il punto di un progetto in fase d’arrivo che spazia oltre i documenti della strategia della tensione. Un punto che si è esteso a raggiera sui temi più caldi di quel periodo, come il segreto di Stato e l’accesso ad archivi “sensibili”, tra cui quelli dei servizi segreti. E che ha chiesto risposte a Massimo D’Alema, presente in qualità di presidente del Copasir (il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica). “Trent’anni per il segreto di Stato? Vedremo che non si vada oltre, ma dipende se coinvolge nazioni amiche o alleate. Noi però abbiamo poteri limitati, è il governo che decide”.

Bologna diventa “una città per gli archivi”

Focus del convegno è stato un progetto iniziato nel 2007, Una città per gli archivi, che mira a inventariare, restaurare e sistemare in ambienti idonei circa 150 fondi documentali pubblici e privati. Si parla di materiale cartaceo, cartografico, audio e video che arriva dall’archivio di Stato e da quello comunale, dalla biblioteca dell’Archiginnasio, da partiti, sindacati, associazioni e famiglie per un totale di 5 milioni di documenti a cui hanno lavorato un’ottantina di archivisti, supportati da strumentazione informatica di archiviazione.
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A Brescia si parla dello stato degli studi su stragi e terrorismo negli anni Settanta

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Stragi e terrorismo negli anni Settanta: lo stato degli studi

Causa impegni di lavoro, non riuscito ad assistervi, ma segnalo il seminario Stragi e terrorismo negli anni Settanta: lo stato degli studi, organizzato per domani, 19 maggio, a Brescia dalla Fondazione Luigi Micheletti e dalla Casa della Memoria in vista del trentasettesimo anniversario della strage di piazza della Loggia, avvenuta il 28 maggio 1974. Parteciperanno tra gli altri:

  • Manlio Milani, presidente Casa della Memoria
  • Aldo Giannuli, strategia della tensione e doppio stato
  • Giuseppe De Lutiis, le stragi in Italia. La svolta del 1974
  • Mirco Dondi, narrare le stragi. Come cambia il racconto giornalistico da piazza Fontana a piazza della Loggia
  • Miguel Gotor, la strategia della tensione nel memoriale di Aldo Moro
  • Anna Cento Bull, verità e condizione vittimaria nella memorialistica degli ex-terroristi
  • Ugo Maria Tassinari, inutilizzabilità delle testimonianze dirette dei protagonisti per una storia “evenementielle” del terrorismo nero
  • Guido Panvini, la sfida al labirinto. Terrorismo e violenza politica tra dibattito storiografico e uso pubblico della storia
    • Altri interventi prevedono la presenza di Francesco Germinario, Agnese Moro, Ilaria Moroni, Paolo Pelizzari e Benedetta Tobagi.

      Qui il programma completo con nomi dei relatori, orari e argomenti.

Dopo Brescia, basta con i segreti di Stato: l’appello video di Manlio Milani

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La necessità [è quella] dell’apertura degli archivi e la messa a disposizione di tutti i documenti in essi contenuti, senza differenziazione tra questo e quel documento […]. La legge che abolisce il segreto di Stato sulle stragi e sul terrorismo [deve] finalmente trovare le modalità applicative.

Queste le parole di Manlio Milani, presidente dell’Associazione caduti di Piazza della Loggia. Le pronuncia per sostenere un’affermazione, trasformata in un appello (e in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, al presidente del consiglio e ministri interessati, ai presidenti di Copasir e delle Commissioni parlamentari d’inchiesta): dopo Brescia, basta con i segreti di Stato. Qui il link per leggere il testo completo dell’appello e sottoscriverlo.