Da “I siciliani”: nasce MafiaLeaks, la piattaforma per whistleblower che vogliono combattere la mafia con “soffiate” documentate

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MafiaLeaksUna piattaforma in stile WikiLeaks che consenta via web segnalazioni anonime e sicure provenienti dal mondo della criminalità organizzata. Il progetto MafiaLeaks nasce in una data non casuale, il 5 novembre 2013, anniversario della congiura delle polveri, il colpo di mano di matrice cattolica che nel 1605 avrebbe dovuto portare in Gran Bretagna alla detronizzazione di Giacomo I. Ed è lo stesso evento che, richiamando alla memoria la figura del congiurato Guy Fawkes, ha portato alla maschera che oggi Anonymous usa per darsi un volto.

Già in queste righe ci sono gli ingredienti che costituiscono la natura di MafiaLeaks: protezione della fonte che non avrà nome né riferimenti per la sua identificazione, la rete come strumento per far emergere leak (fughe di notizie) con cui nutrire le conoscenze collettive e piena disponibilità online delle informazioni, una volta che queste saranno verificate da un pool di addetti ai lavori. “L’obiettivo è sperimentare una tecnologia innovativa per riuscire ad abbattere il muro di omertà e di silenzio che protegge le associazioni di stampo mafioso”, si legge infatti nel manifesto del progetto.

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“Come fosse oggi”: la nuova rubrica sul sito ISiciliani.it per raccontare le vittime di mafia e terrorismo

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I siciliani giovani

Inizia oggi 1 settembre la cura di una rubrica per I siciliani giovani, diretta da Riccardo Orioles. Si intitola “Come fosse oggi” e nel suo snodarsi futuro racconterà la storia di vittime di mafia e di terrorismo, vittime che hanno sfidato i poteri criminali pagandone le conseguenze e vittime involontarie, collaterali le chiamano. Si inizia oggi con Francesco Cusano, un vice questore aggiunto assassinato a Biella il 1 settembre 1976.

A Modica il 30 e il 31 agosto torna il Festival del giornalismo del mensile “Il Clandestino”

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Festival del giornalismo

Per chi è da quelle parti e per chi ha la possibilità di andarci, a Modica il 30 e il 31 agosto ci sarà la quinta edizione del Festival del giornalismo organizzato dal mensile Il clandestino. Dal programma emergono temi d’interesse, come il caso di Mauro Rostagno, la rinascita de I siciliani, Giuseppe Fava e il suo cinema e il caso kazako legato al tema del giornalismo d’inchiesta. Nella due giorni sono previsti anche alcuni workshop, come quelli dedicati al giornalismo ambientale, alla videoinchiesta e al fotogiornalismo. Qui l’elenco degli ospiti, tra i quali una volta tanto non compaiono i tipici tromboni da evento pubblico, ma gente che il “mestiere” lo da davvero.

“È come sangue e non va via”: la recensione di Booksblog, esseri umani “incastrati in un evento irreversibile”

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E' come sangue e non va viaBooksblog ha pubblicato nei giorni scorsi una recensione di È come sangue e non va via, l’ebook uscito a inizio agosto per I siciliani giovani di Riccardo Orioles:

Erano giovani coppia in partenza per le vacanze, stranieri di passaggio, diretti in altre località del Belpaese, persone comuni, studenti, lavoratori della stazione, c’erano tassisti, promessi sposi, militari in licenza, persone pronte a ritornare, almeno per qualche settimana, nelle loro terre d’origine, quelle regioni del sud che tanto avevano dato in termini di forze fattrici allo sviluppo del centro-nord. E invece rimasero incastrati in un evento irreversibile non solo per gli 85 che non ne uscirono vivi, ma anche per tutti quegli altri nuclei che inevitabilmente, si ritrovarono a dover fare i conti con la tragedia anche dopo, soprattutto dopo.

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“È come sangue e non va via”: le vittime e la memoria della strage del 2 agosto 1980 in un ebook dei Siciliani Giovani

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E' come sangue e non va viaEsce per I siciliani giovani diretto da Riccardo Orioles l’ebook È come sangue e non va via – 2 agosto 1980: la strage, le vittime e la memoria, testo che va ad aggiungersi a un già nutrito panorama di pubblicazioni elettroniche. Disponibile in tre formati (pdf, mobi ed epub), lo scritto si presenta così:

Anche quella di cui si parla in questo libro è una ferita della storia. Ma lo scopo, questa volta, non è raccontare le vittime delle istituzioni, ma le persone comuni – erano ottantacinque – che il 2 agosto 1980 entrarono in una stazione per non uscirne più. E raccontare anche dei duecento feriti che si sono rialzati conservando a vita, dentro e fuori, le cicatrici impresse da quei fatti.

Per scaricare gratuitamente il libro si veda qui.