Addio a Stefano Tassinari, “un intelletto da continuare ad ascoltare nei decenni a venire”

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Stefano TassinariIl saluto di Davide Turrini a un grande, Stefano Tassinari, in questo articolo:

Tassinari mancherà a Bologna e alla sua Ferrara. Uomo vero, non avvezzo ai compromessi, sempre in prima linea ad insegnare, come un novello Rossellini l’immenso patrimonio culturale che il nostro paese continua a trascurare e spazzare sotto il tappeto. Gliene parlammo poco tempo fa, sulle poltroncine dell’Itc, prima della millesima replica di Kohlhaas del suo amico Marco Baliani (Tassinari dirigeva la rivista Letteraria e tra i collaboratori aveva anche il drammaturgo laziale). A Bologna ci vorrebbe un teatro, una sala esclusivamente per i reading letterari. Tassinari l’avrebbe voluta, magari battendo una nuova strada, continuando a trasformare questa nuova forma teatrale dove sperimentare la trasmissione del sapere. Ora che Tassinari non c’è più, e che ci mancherà moltissimo, qualcuno si ricordi di lui e gli regali uno spazio e un luogo dove le sue parole e il suo intelletto si possano continuare ad ascoltare nei decenni a venire.

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Vittime e familiari: per quelle del 2 agosto 1980 c’è il “vilipendio di Stato” mentre per i familiari di Nino Agostino niente, tutto azzerato

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Strage di Bologna: il Pdl prima diserta la piazza, ora denuncia i familiari delle vittime. Un articolo, di seguito, scritto a quattro mano con Davide Turrini per il Fatto Quotidiano. E sempre in tema vittime e mancanza di verità si legga anche L’omicidio dell’agente Agostino. Vent’anni dopo si riparte da zero. La vicenda (barbara) è questa e su di essa, tanto per rimanere in tema, c’è segreto di Stato.

Si riaccende la polemica attorno alle parole che Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione vittime strage del 2 agosto, ha pronunciato nei confronti del governo dal palco di Piazza delle Medaglie d’Oro, a Bologna, martedì scorso, nel trentunesimo anniversario della strage. Un discorso durante il quale Bolognesi, ha chiesto di proseguire le indagini su quello che accadde alla stazione, soprattutto per capire chi furono i mandanti e se quella fu o meno una delle cosiddette stragi di Stato, maturate in un disegno che gli storici definiscono come “strategia della tensione”.

Oggi il deputato del Pdl, Fabio Garagnani (lo stesso deputato che alla vigilia della commemorazione aveva chiesto l’esercito a Bologna) ha presentato un esposto alla magistratura ipotizzando il reato di vilipendio contro la Repubblica e i suoi organismi previsto dall’articolo 290 del codice penale. “Le gravi affermazioni del presidente dell’associazione delle vittime della strage del 2 agosto non possono essere lasciate sotto silenzio, non tanto perché contenenti critiche di natura politica, quanto perché delegittimano in modo inconfutabile lo Stato e le Istituzioni democratiche”, ha affermato Garagnani dimenticando che il governo del Paese, gli uomini del suo stesso partito, hanno disertato la commemorazione per il secondo anno consecutivo.

“Certe affermazioni, che non sono critica politica, bensì violenta contestazione verbale ed oltraggio allo Stato, alle assemblee legislative e al Governo – spiega il parlamentare del Pdl – che ne sono parte costitutiva, non possono essere tollerate, pena il venir meno della credibilità delle istituzioni medesime”.
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A 31 anni dalla strage alla stazione di Bologna, tra governo assente e la gente fitta

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Accadde il 2 agosto 1980. Oggi, a trentun anni dalla strage alla stazione di Bologna:

Il video è di Giulia Zaccariello.