Nuova vita nella ex Jugoslavia al bunker di Tito: da rifugio anti atomico ai tempi della guerra fredda a museo di arte contemporanea

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Il video è di Afp e racconta di come il bunker del maresciallo Tito contro eventuali attacchi nucleari alla Jugoslavia sia stato trasformato oggi in un museo di arte moderna. I tempi della realizzazione del rifugio sono quelli della guerra fredda e della sua seconda vita se ne parla più diffusamente in un articolo di The Raw Story.

“Gli intrighi di una Repubblica”: tra San Marino e l’Italia una storia che parte dalla guerra fredda

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Gli intrighi di una RepubblicaGli intrighi di una Repubblica – San Marino e Romagna. Ottant’anni di storia raccontata dai protagonisti (Pendragon, 2012) è il libro di Claudio Visani su un pezzo caldissimo della storia italiana:

Oggi fa sorridere solo pensarlo, ma tra il 1945 e il 1957 San Marino fu l’avamposto del comunismo in Occidente e uno dei simboli della guerra fredda. Per difendere il governo dei “rossi”, scesero in campo Calamandrei, Togliatti, perfino Ho Chi Minh. Per abbatterlo, si mobilitarono la Dc di Fanfani e il governo italiano, con l’appoggio degli Stati Uniti d’America. La battaglia politico-ideologica assunse toni accesi, fino a culminare nei fatti di Rovereta, episodio al limite del golpe in cui indebitamente l’Italia si affrettò a riconoscere il governo provvisorio democristiano sammarinese, inviando carabinieri e blindati a difenderlo. Accanto a queste vicende, il libro racconta numerose altre storie, più o meno note: quella della ferrovia meno longeva del mondo, la Rimini-San Marino che visse solo dodici anni; la generosità alla Schindler’s list del tedesco “buono”, Gerhard Richard Gumpert che tenne la Wehrmacht e la guerra fuori dal Titano; l’avventura di Eugenio Montale costretto a fare lo spallone per ritirare un premio durante la “guerra del casinò”; il tragicomico ritorno della salma del duce a Predappio; fino alla singolare saga della radio-televisione di Stato, che apre le porte agli scandali del “paradiso fiscale” e della San Marino di oggi. Un inedito affresco di vita sammarinese e romagnola. Ottant’anni di storia, ricostruiti attraverso documenti riservati e testimonianze dirette.

Se ne può leggere ulteriormente qui, sul blog di Franco Abruzzo.

Peacereporter, guerra tra Islam: dal Mediterraneo al Golfo Persico, la religione è uno strumento

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Guerra tra Islam

Chi dice che l’Islam è un corpo unico indifferenziato e/o che è il “movente”, può leggere lo speciale di Peacereporter dal titolo Fitna – Guerra Fredda nel cuore dell’Islam:

Arabia Saudita contro Iran, sunniti contro sciiti. Una lotta senza quartiere, dove anche la religione diventa uno strumento.

E magari può iniziare proprio dall’articolo Il mosaico del Golfo Persico di Christian Elia.

“Power of Decision”: video degli anni Cinquanta racconta la potenziale guerra nucleare

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Questo video è stato annunciato qualche giorno fa ed è parte di un filmato originale più ampio (in tutto dura dodici minuti contro i quattro del filmato disponibile su Youtube) dato dal National Security Archive alla George Washington University. Si intitola Power of Decision (a questo link è disponibile la versione full del video) e dimostra con documenti originali risalenti agli anni Cinquanta quanto fosse concretezza della derivazione nucleare della guerra fredda. Lo fa mostrando anche quelli che sarebbero stati i passaggi di comando ed operativi da adottare in un caso del genere.

(Via Neatorama)

Vercelli e Franzinelli: il conflitto israelo-palestinese e l’Italia del “Ponte”

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Storia del conflitto israelo-palestinese di Claudio VercelliClaudio Vercelli è uno specialista in materia e già tempo addietro da queste parti era stato segnalato il suo Breve storia dello Stato d’Israele – 1948-2008. In questi giorni sta uscendo il suo nuovo libro, Storia del conflitto israelo-palestinese (Laterza) la cui presentazione anticipa questo:

Claudio Vercelli affronta, attraverso un’analisi dell’evoluzione del conflitto, dalla seconda metà del XIX secolo a oggi, gli elementi prioritari così come i nodi problematici che sono ancora sul tavolo della discussione: la terra, le identità nazionali, le risorse materiali e simboliche, le popolazioni, il ruolo delle religioni. L’obiettivo è quello di rendere comprensibili le dinamiche che stanno alla base della contrapposizione tra due comunità nazionali, la cui mancata soluzione ha creato le condizioni per l’ossessiva reiterazione del confronto. Ma oltre a una narrazione del conflitto, il lettore troverà indicazioni sulla formazione e la composizione degli attori in campo, a partire dagli stessi israeliani e palestinesi, e una analisi multidisciplinare dei motivi per cui questo conflitto ha assunto un significato paradigmatico che va al di là della sua concreta dimensione, divenendo il simbolo delle speranze e delle delusioni di una modernità difficile, sospesa tra libertà e ingiustizia, emancipazione e subalternità.

Qui l’indice del libro.

Oltre la guerra fredda di Mimmo Franzinelli Inoltre, girovagando sul sito di Laterza, si trova anche un altro libro che merita di essere citato. Si tratta di Oltre la guerra fredda – L’Italia del «Ponte» (1948-1953) curato da Mimmo Franzinelli:

Nei sei anni compresi tra il trionfo di De Gasperi dell’aprile 1948 e la sconfitta della ‘legge truffa’ del giugno 1953, Piero Calamandrei, fra gli artefici della Costituzione, intensifica il suo impegno nel mensile da lui fondato e diretto, “Il Ponte”, diventato riferimento culturale laico alternativo sia alla Democrazia Cristiana sia al blocco social-comunista. Queste pagine offrono un’antologia della rivista nel suo periodo più vivace, con articoli su temi che spaziano dal federalismo europeo e le identità regionali alla riforma dello Stato; dall’ammodernamento della giustizia alla questione femminile; dalla funzione dell’intellettuale e l’opposizione all’influenza vaticana nelle istituzioni alle campagne contro la pena di morte, al riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare. Il volume – articolato nelle sezioni Politica, Società e Cultura – testimonia un panorama significativo dell'”altra Italia”, delle potenzialità progettuali e della tensione morale di una generazione di intellettuali progressisti impegnata nel rafforzamento della democrazia. Attraverso gli scritti delle voci più significative che firmano la rivista – Aldo Capitini, Riccardo Bauer, Norberto Bobbio, Guido Calogero, Nicola Chiaromonte, Luigi Einaudi, Vittorio Foa, Franco Fortini, Arturo Carlo Jemolo, Augusto Monti, Adriano Olivetti, Gaetano Salvemini, Ignazio Silone, Leo Valiani, Ruggero Zangrandi – rivive un pezzo importante della storia d’Italia.

In questo secondo caso, l’indice completo è qui.