Wikileaks: i cablogrammi che raccontano dei soldi italiani ai talebani e degli ammonimenti Usa

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Le tangenti ai Talebani:

In Afghanistan mazzette ai guerriglieri per evitare attacchi contro i nostri soldati. I file di WikiLeaks rivelano: nel 2008 Bush disse a Silvio di finirla con i pagamenti. E da allora i caduti in missione sono quadruplicati. Ecco l’inchiesta de L’Espresso, rilanciata anche da The Times di Londra.

Qui il testo tradotto dei cablogrammi e qui invece il database Wikileaks – L’Italia svelata dai cablogrammi. Per scaricare l’intero flusso dei cablogrammi statunitensi fino a oggi pubblicati da Wikileaks, si veda qui.

Emilio Carnevali su Micromega: Mladic, Eichmann e i mostri della storia

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Emilio Carnevali, redattore di MicroMega, scrive a proposito di Mladic, Eichmann e i mostri della storia:

L’intreccio fra il calcio e le vicende politiche e belliche della ex Jugoslavia rimanda a un capitolo di quel conflitto che non possiamo affrontare nemmeno sommariamente. Ci limitiamo a ricordare che Zeljio Raznatovic, più noto con il famigerato soprannome di Arkan, era un capo ultras della Stella Rossa, la più blasonata squadra di Belgrado, prima di dar vita al gruppo paramilitare delle Tigri, i cui componenti vennero in gran parte reclutati proprio fra gli ultras e che si rese protagonista di alcuni dei peggiori massacri perpetratati durante la guerra di Bosnia. Quando Arkan fu assassinato – nel 2000, a guerra ormai finita – fu salutato a Belgrado da una folla di 20.000 persone; anche in Italia, nella curva dei tifosi della Lazio (notoriamente infarcita di gruppi di estrema destra), fu issato uno striscione che recitava “Onore alla tigre Arkan”.

Tuttavia il collegamento fra un elemento ordinario della nostra esperienza quotidiana come il calcio ed un evento assai lontano, di difficile comprensione almeno per le generazioni più giovani, come la guerra – la guerra nella sua stra-ordinaria atrocità – può forse essere utile per riflettere sul pericolo che un certo tipo di pratica della memoria possa scivolare paradossalmente nel suo opposto, ovvero in una Grande Rimozione. È il pericolo che corriamo quando separiamo certi fenomeni dall’orizzonte delle nostre possibilità, dei nostri destini collettivi, appiccicandogli addosso l’etichetta della mostruosità dis-umana. Siamo di fronte a una problematica ben al di là del dilemma – anch’esso presente in casi come questi – di una giustizia che opera sempre e solo nei confronti degli sconfitti, ovvero del terribile ammonimento che ci ha lasciato Joseph Goebbels quando nel 1943 dichiarò: “Passeremo alla storia come i più grandi statisti di tutti i tempi, o come i più grandi criminali” (ai giorni nostri George W. Bush non è celebrato come un grande statista, ma c’è da esser certi che non sarà mai condotto alla sbarra per rispondere di crimini contro l’umanità).

Continua qui.

“The War on Words”: conferenza su terrorismo e media a Vienna

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The War on WordsPer chi avesse la possibilità di andarci, il 5 e il 6 ottobre prossimi, a Vienna, in programma c’è la conferenza The War on Words – Terrorism, Media and the Law organizzata dall’International Press Institute (IPI) e dal Center for International Legal Studies (CILS) di Salisburgo. Questa la sua presentazione:

In questa due giorni prominenti figure del mondo dei media, del giurisprudenza e dei diritti umani, così come esperti in sicurezza e antiterrorismo, discuteranno dell’impatto che la lotta al terrorismo ha sulle libertà civili, in particolare sulla libertà d’espressione e di stampa. Le sessioni si focalizzeranno sugli sforzi dei governi di estendere e rafforzare i loro poteri e di restringere l’accesso alle informazioni in nome della sicurezza, sul ruolo di cane da guardia dei media e sulla relazione fra libertà d’espressione e tolleranza religiosa. Nell’incontro conclusivo i partecipanti lavoreranno all’impostazione dei princìpi guida per la “dichiarazione di Vienna sul terrorismo, i media e il diritto” che potrà essere usata in giro per il mondo a sostegno della libertà d’espressione e di stampa.

Via mail, in questi giorni, arrivano gli aggiornamenti legati alla conferenza via via che si concretizzano. Tra gli ospiti, è confermata la presenza di Philip Zelikow, che faceva parte del dipartimento di Stato statunitense durante la presidenza di George W. Bush e della commissione sull’11 settembre (cosa ne pensi di argomenti attinenti a quelli trattati ieri si può leggere qui). Inoltre saranno presenti Manfred Nowak (United Nations Special Rapporteur on Torture), Raphael Perl (OSCE Action against Terrorism Unit) e Hamid Mir (della pakistana GEO TV, colui che intervistò per tre volte Osama bin Laden e la terza intervista fu la prima che il capo di Al Qaeda rilasciò dopo gli attentati di otto anni fa).

Per intanto da qui si può scaricare (in formato pdf) il programma della conferenza mentre per partecipare è necessario compilare e inviare un form di registrazione.