A vent’anni dall’assedio di Sarajevo, 11.451 sedie dipinte di rosso lungo via Tito per ricordare le vittime del conflitto

Standard

Sono 11.451 (tante quante furono le vittime) le sedie dipinte di rosso e disposte lungo via Tito, a Sarajevo, per il ventesimo anniversario dall’inizio della guerra. “Un anniversario che trova la città balcanica ancora profondamente divisa, il potere spartito tra serbi, croati e musulmani in un solo Stato costruito su quote etniche e unito da governi centrali molto deboli”, scrive Dado Ruvic della Reuters. Se ne può leggere ulteriormente qui.

(Via BoingBoing)

Peacereporter: manovra economica da “lacrime e sangue” ma non sulla guerra

Standard

Tremonti non risparmia sulla guerra

Peacereporter racconta che, malgrado la manovra da 47 milioni di euro, Tremonti non risparmia sulla guerra.

Si tira la cinghia su tutto, dalla salute all’istruzione, ma non sulle guerre. La cifra di 700 milioni (che comprende la guerra in Afghanistan e le missioni in Libano, Kosovo, Bosnia, Iraq, Pakistan, Somalia, Sudan e Congo) è infatti in linea con i precedenti finanziamenti semestrali.

Questo stanziamento militare, tra l’altro, non comprende le spese per la guerra in Libia, che nei primi tre mesi è costata da sola oltre un miliardo di euro (almeno 700 milioni di spese correnti per la Difesa per bombe, missili e carburante per aerei e navi, e altri 400 milioni di finanziamenti ai ribelli provenienti dal ministero degli Esteri).

E l’articolo prosegue dettagliando qualche altra spesa in armamenti (con possibilità di risparmio eventuali).

Bosnia: le donne di Srebrenica contro Carla Del Ponte per la distruzione della memoria del 1995

Standard

Ancora su argomento già trattato varie volte da queste parti. Riprendendo questa volta una notizia di Peacereporter, Bosnia, le Donne di Srebrenica contro Carla Del Ponte:

Le Donne di Srebrenica hanno avviato una raccolta di firme per mettere sotto accusa Carla Del Ponte, il magistrato svizzero ex procuratore capo del Tribunale penale dell’Aja (Tpi), che avrebbe autorizzato la distruzione di documenti ed effetti personali appartenenti alle vittime del massacro di Srebrenica compiuto nel luglio del 1995 ad opera dei militari guidati da Ratko Mladic e Radovan Karadzic. Secondo quanto riferito dai media a Sarajevo, Carla Del Ponte avrebbe firmato un decreto che autorizzava la distruzione di più di mille documenti e oggetti personali delle vittime di Srebrenica. Con un comunicato ufficiale le Donne di Srebrenica hanno annunciato l’iniziativa affinché Del Ponte venga messa alla sbarra: “Hanno distrutto i nostri ricordi e la nostra memoria, e Carla Del Ponte deve rispondere per questo”, si legge nel comunicato rilanciato dai media di Sarajevo e di Belgrado.

Peacereporter ricorda anche dell’ex procuratore capo del Tpi si era parlato anche di recente.