“Golpe di Stato”: gli attacchi a una Repubblica incompiuta

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Il 19 gennaio è uscito, per i tipi di Paper First, la casa editrice del Fatto Quotidiano, il libro Golpe di Stato. Il testo che segue, che presenta il volume e che è intitolato Tensione continua, l’odore di golpe per soffocare il Pci, è stato pubblicato sull’edizione cartacea del giornale il 19 gennaio 2024.

«Dobbiamo partire della constatazione che il Pci opera contro la democrazia servendosi dell’appoggio di una potenza straniera. Se si accetta questa impostazione, ogni provvedimento diventa possibile». Mario Scelba, nel 1954, era presidente del consiglio e stava riorganizzando la macchina repressiva dello Stato. Non era per lui pratica inedita: da ministro dell’Interno, al netto della “gestione” politica della strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947, all’indomani delle elezioni politiche del 18 aprile 1948 aveva ordinato la restituzione alle forze dell’ordine di armi distribuite nel Nord-Est, dove civili e militari erano stati allertati per entrare in azione nel caso i risultati elettorali non fossero stati favorevoli allo schieramento atlantista imperniato sulla Dc contro il fronte popolare Pci-Psi.
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“Gli anni spezzati” sul piccolo schermo e il racconto di Piazza Fontana e Calabresi da chi conosce le carte come Luciano Lanza

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Banca Nazionale dell'Agricultura, Piazza Fontana, MilanoCon la prima puntata della serie Gli anni spezzati di Graziano Diana, puntata sulla figura del commissario Luigi Calabresi, la rivista Una città ripropone un’intervista pubblicata nel 1997. Si intitola La strategia segreta, è firmata da Franco Melandri e l’intervistato è il giornalista Luciano Lanza, autore del libro Bombe e segreti. Piazza Fontana: una strage senza colpevoli, pubblicato da Eleuthera. Eccone un estratto:

Questo convegno [quello dell’Istituto Pollio che ebbe luogo dal dal 3 al 5 aprile 1965 svolgendosi all’Hotel Parco dei Principi di Roma, ndb] fu, in pratica, l’atto costitutivo dei Nuclei di difesa dello Stato (Nds), un’organizzazione parallela a Gladio: mentre Gladio era l’organizzazione “ufficiale” di difesa territoriale in caso di invasione da parte del blocco comunista (e infatti praticamente non fece mai nulla), i Nds erano invece l’organizzazione che doveva prevenire dall’interno, e con ogni mezzo, l’avanzata del comunismo in Italia.

La “strategia della tensione” si perfezionò nel ’69, quando il gruppo neonazista di Franco Freda e Giovanni Ventura, con base a Padova, il 25 aprile mise le bombe alla Fiera Campionaria e alla stazione centrale di Milano, mentre il 9 agosto collocò dieci bombe su vari treni in tutta Italia, provocando 12 feriti. Questa stessa strategia toccò il culmine il 12 dicembre ’69, giorno in cui il gruppo di Freda e Ventura, il gruppo di Ordine Nuovo di Venezia-Mestre e il gruppo di Avanguardia Nazionale di Roma, piazzarono alcune bombe a Roma, alla Banca Nazionale del Lavoro e all’Altare della Patria, provocando rispettivamente 14 e 4 feriti, e a Milano, dove, alla Banca nazionale dell’agricoltura, il bilancio fu di 16 morti e oltre 100 feriti, mentre la bomba alla Banca commerciale italiana non esplose. Venne fatta esplodere in seguito, eliminando una prova importantissima.

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