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— Antonella Beccaria (@abeccaria) 15 Febbraio 2016
archivio
Federazione italiana associazioni partigiane, un convegno per parlare di un archivio per la Resistenza e per la storia
StandardDomani, 20 ottobre, presso la sede milanese della Fiap – Federazione Italiana Associazioni Partigiane (Saletta Incontri – via De Amicis 17) a partire dalle 17.30 si parlerà di Un archivio per la Resistenza e per la storia. Questo il programma:
- Giovanni Scirocco – L’uso pubblico della storia tra memoria e politica
- Andrea Torre – Gli archivi della Resistenza: tipologie documentarie e accessibilita alle fonti
- Fiorella Imprenti – La storia e gli archivi della EIAR: un contributo per la memoria della Resistenza
- Federica Artali – La memoria costruisce il futuro: nuovi percorsi per una nuova cittadinanza
I cento anni dell’archivio del “Corriere della Sera” raccontati dal suo bibliotecario, Filippo Senatore
StandardSul numero uscito oggi del bisettimanale online Domani di Arcoiris Tv viene pubblicato un articolo di Filippo Senatore, bibliotecario del quotidiano di via Solferino. Il pezzo si intitola Cento anni fa è nato l’archivio del “Corriere della Sera”. Lo volle Albertini, direttore epurato dal fascismo:
L’ha costruito e diretto il cognato di Giacomo Matteotti, assassinato per ordine di Mussolini. Da un secolo raccoglie giorno per giorno le memorie destinate a documentare chi scrive la nostra storia: studiosi italiani e stranieri come Denis Mc Smith. Ripeteva Albertini: d’ora in avanti i giornalisti non hanno scuse e se incorrono in errori di precisione verranno licenziati. Ma erano altri tempi…
L’articolo continua qui.
I manoscritti di Edgar Allan Poe diventano una collezione digitale
StandardAncora a proposito di collezioni digitalizzate che vanno online, dall’Harry Ransom Center dell’università del Texas arriva quella dedicata a Edgar Allan Poe:
La collezione digitalizzata comprende immagini dei manoscritti di Poe e di sue lettere […] con una selezione di relativi materiali d’archivio, due libri autografati dall’autore, spartiti musicali basati sui suoi poemi e alcuni ritratti. Molti degli elementi in esposizione […] appartenevano a William H. Koester (1888-1964). Koester, che visse a Baltimora, iniziò a collezionare i manoscritti negli anni trenta del ventesimo secolo. La sua principale acquisizione riguardò quanto aveva J. H. Whitty, allievo di Poe. Inoltre […] comprendeva molte lettere scritte e ricevute dall’autore, libri a lui appartenuti […] e numerose partiture. La collezione di Koester fu rilevata dal Centro nel 1966.
Per visualizzare le immagini, si può iniziare da qui e, come nel caso di Letters of Note, anche i manoscritti di Poe sono accompagnati dalla trascrizione.
Letters of Note: un archivio dal passato remoto e prossimo
StandardLetters of Note – Correspondence deserving of a wider audience è un un blog che esiste da poco tempo e che al momento ha pubblicato una quindicina di post. Questo il suo scopo: “raccogliere e selezionare affascinanti lettere, cartoline, telegrammi, fax e perfino email” per farne un archivio quanto più ricco possibile. Sebbene si parli anche di posta elettronica, al momento il materiale più interessante comprende per lo più manoscritti del diciannovesimo e del ventesimo secolo.
Così si può leggere una “rivelazione” fatta da Charles Darwin (It is like confessing a murder) nel 1844 al botanico Joseph Dalton Hooker: ha avuto un’intuizione che diventerà poi la teoria della selezione naturale. Oppure c’è una lettera dall’inferno: risale al 1888 ed è il periodo in cui Whitechapel – il derelitto quartiere della Londra vittoriana – viene percorso da un personaggio rimasto anonimo e soprannominato Jack The Ripper. Inoltre, passando a epoche più recenti, si può vedere l’immagine di un testo intitolato This is the Zodiac speaking da riferirsi al criminale che colpì negli Stati Uniti sul finire degli anni sessanta.
Ogni post pubblicato su Letters of Note comprende la scansione dell’originale e la sua trascrizione, pubblicata nell’area sottostante. E un invito viene rivolto agli lettori: inviare via mail all’indirizzo lettersofnote[at]gmail.com eventuale altro materiale a disposizione per arricchire l’archivio. Con un’avvertenza: se sapete già che si tratta di un fake, desistite.