“L’acqua che mangiamo”: un bene comune raccontato da una prospettiva diversa che comunque incide su consumi e sostenibilità

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L'acqua che mangiamoChe sia un bene comune è fuori di dubbio e proprio in quest’ottica è interessante l’approccio del libro L’acqua che mangiamo – Cos’è l’acqua virtuale e come la consumiamo (Edizioni Ambiente) a cura delle ricercatrici Marta Antonelli e Francesca Greco:

Nel cibo che mangiamo, nelle scelte che facciamo al supermercato o al ristorante, c’è dell’acqua. Migliaia di litri di acqua si trovano racchiusi in un hamburger, un uovo o un caffè. Ad esempio: per produrre un chilogrammo di pasta secca sono necessari circa 1.924 litri d’acqua, per una pizza da 725 grammi, 1.216 litri.

Questo volume introduce, per la prima volta in Italia, lil concetto di “acqua virtuale” inteso come il quantitativo di acqua necessario a produrre cibi, beni e servizi che consumiamo quotidianamente, e che già da anni alimenta il dibattito internazionale sulla sicurezza alimentare e il mercato globale, sugli stili di consumo e di vita, perfino sul diritto all’acqua. E l’Italia è il terzo paese importatore netto di “acqua virtuale” al mondo.

L’acqua che mangiamo spiega, con un approccio multidisciplinare, la problematica idrica e le sue implicazioni economiche, sociali e politiche. È uno strumento che, pur ricordandoci che la risorsa più preziosa è limitata, permette ai cittadini-consumatori e agli operatori del settore agricolo e della distribuzione alimentare, di misurare l’importanza delle scelte possibili per influire e giungere ad una maggiore sostenibilità d’uso.

Qui il sommario del libro.

Sete di Alberto Riva: un romanzo per raccontare l’assalto e la predazione dell’acqua

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Il giornalista Alberto Riva è appena uscito con il libro Sete (Mondadori), storia di attivisti, speculatori, predazione e acqua nel sud del nuovo continente. A questo proposito, Peacereporter ha pubblicato l’intervista video che si trova in apertura di questo post e un’altra, scritta, intitolata Un romanzo sull’acqua che nasce dalle facce degli anonimi

Il romanzo è nato circa due anni e mezzo fa, da facce e luoghi. Dalla mia esperienza di giornalista in Brasile, dove al piacere di lavorare si è unito quello del viaggio in vari parti di un Paese così immenso. Soprattutto nel Nord Est, uno dei luoghi protagonisti, nella regione del Semiarido brasiliano. Nella zona Sud scorre il Sao Francisco, uno dei principali fiumi del Brasile. Lì, a parte la problematica legata al fiume, c’era un grande progetto del governo Lula che prosegue con Dilma Rousseff: prendere acqua e portarla in regioni più aride negli Stati del Pernambuco e altri. Il problema del Sao Francisco è che è uno dei grandi specchi d’acqua del mondo e vive una forte depredazione che ha portato alla fame una parte rilevante della popolazione.

Continua qui. Qui invece, oltre alla scheda del romanzo, c’è il booktrailer.

Referendum, tra vittorie e minacce dal nucleare all’acqua pubblica. Da vedere ora che accadrà

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Acqua bene comune - Foto di ateneinrivolta.org

In una giornata in cui per la seconda volta va dritta (e probabilmente questa è più importante, visti i temi in ballo), sembra utile tornare su alcuni dei temi dei referendum. Per questo Peacereporter segnala qualche approfondimento:

Inoltre adesso occorrerà vedere se alcune delle minacce portate avanti dal fronte del no al secondo quesito sull’acqua negli ultimi giorni della campagna referendaria verranno concretizzate. La minaccia in questione si trova nell’articolo Hera: “Se vince il sì smettiamo di investire”.