Si intitola Scriptorum ed è la biblioteca di False Percezioni, il blog dell’eclettico Luigi Milani. Da sottolineare due aspetti. Il primo – ovviamente – riguarda i racconti (consiglio quello di Annamaria Tanzella sulla violenza alle donne). Il secondo – parimenti importante – la licenza sui contenuti, per i quali è stata scelta una Creative Commons. Per quanto mi riguarda, finisce tra gli RSS da leggere.
letteratura
Se ne va Sbancor, raccontò l'”incubo americano” e la guerra umanitaria
StandardSbancor, su Carmilla (via Giap). Un addio. Qui alcuni dei suoi scritti.
Era – e per quel che ci riguarda rimane – collaboratore di Carmilla, autore di libri (“Diario di guerra”, 2000, e “American Nightmare”, 2003), mediattivista e militante anarchico, esperto di economia e finanza, persona appassionata. Suoi interventi sono apparsi, oltre che su questo sito, su Rekombinant, Indymedia e Giap.
Baraghini: Torino, i Bianciardini e la letteratura israeliana
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Quando per essere fuorilegge ci vuole un centesimo. Lo racconta in un agguerrito articolo Marcello Baraghini di Stampa Alternativa a Tuttolibri, il supplemento del quotidiano La Stampa. Il pezzo non illustra però solo origine ed evoluzione dei Bianciardini, nati con gli scritti di Luciano Bianciardi a cui di recente si sono aggiunti quelli di Leo Longanesi, ma spiega anche perché dissente da chi dissente con la scelta della Fiera del Libro di Torino di ospitare gli scrittori israeliani. I quali, dice:
sono la sola forza salvifica rispetto a ciò che sta succedendo, non scappano dal ruolo critico senza il quale le società muoiono…
E Marcello spiega, in una della due Lettere 22, perché è arrivato ad abbracciare questa idea:
Pensate un po’ che la persona che mi dette questa idea fu il primo ambasciatore di “Al Fatah” in Italia. Io dopo aver collaborato alla redazione e alla diffusione di “Vietnam Informazioni”, il bollettino delle forze di liberazione vietnamite, fui chiamato a fondare ed a diffondere “Al Fatah”. Accettai, senza pensarci su e così frequentai assiduamente l’ambasciatore, che era anche poeta, scrittore e innamorato delle arti, della musica soprattutto. Solo l’arte e la letteratura, mi diceva, possono avere quel ruolo decisivo che armi, guerra e ragion di stato non riescono ad avere. Non ci fu molto tempo per approfondire, perché una mattina l’ambasciatore, mentre tornava a casa dopo aver fatto un’umile spesa (due sfilatini e un litro di latte), fu assassinato dagli sbirri dei servizi segreti israeliani nell’androne del suo palazzo.
Credo che non si possa che concordare e rimane sempre valido l’appello di Raul Montanari nel nome della letteratura.
Wu Ming e la nuova narrazione epica italiana
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Mentre nasce Stella del mattino, legato al romanzo solista di Wu Ming 4 che uscirà il prossimo 29 aprile 2008, attraverso la newsletter Giap si annuncia New Italian Epic (in pdf) di cui è uscito oggi un estratto su Repubblica (riportato sul blog di Loredana Lipperini). Di che si tratta?
La sensazione si va diffondendo, entro e oltre i confini nazionali. Mentre la politica, la rappresentanza e i tradizionali modi di gestione del conflitto entravano nell’ultima fase di una crisi iniziata molto tempo fa, forme e pratiche di resistenza, discorso critico, prefigurazione di futuri possibili si facevano strada nella letteratura.
E infatti, in ciò che è stato pubblicato oggi su Repubblica, si legge che:
Insomma, non si percepisce in che misura molti scrittori italiani stiano producendo opere nuove e sorprendenti. Se ne accorgono, invece, nel resto d´Europa e di là dall´Atlantico: Gomorra di Saviano era tra i cento libri più importanti del 2007 secondo il New York Times; nel Belpaese la notizia è stata accolta come una «curiosità», pettegolezzo editoriale, e invece avrebbe dovuto far pensare, perché Gomorra è quel che affiora, è gli occhi del coccodrillo. Sotto il pelo dell´acqua la bestia è grossa, nuota veloce e morderà a sorpresa. Dall´estero fioccano inviti agli scrittori italiani perché vadano a spiegare il loro lavoro. Tra quanti hanno drizzato le antenne c´è persino il Massachusetts Institute of Technology di Boston. Henry Jenkins, direttore del dipartimento di studi sui media, ha invitato i sottoscritti a fare rapporto su quel che succede. Insomma, serviva lo sguardo esterno per individuare il filone che in America iniziano a chiamare «nuova narrazione epica italiana» o, più breve, «New Italian Epic».
Milanonera passa alla carta e arrivano i nuovi Bianciardini
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Milanonera è nato un anno e mezzo fa circa come punto d’aggregazione virtuale per gli appassionati di noir e gialli. Ora la “creatura” ideata da Paolo Roversi stringe un’alleanza con la casa editrice Kowalski e diventa un free press gratuito che si chiamerà MilanoNera web press e che sarà presentato il mese prossimo alla Fiera del Libro di Torino. Nello stesso periodo, la rivista si troverà anche nelle librerie del circuito Feltrinelli.
Ma c’è anche un’altra novità. Tempo addietro si era parlato dei Bianciardini, trovata letteraria di Ettore Bianciardi, figlio di Luciano, e di Marcello Baraghini, direttore editoriale di Stampa Alternativa. Dopo i primi cinque (dal numero 0 al 4) firmati da Luciano Bianciardi, arrivano quelli nuovi (numeri 5-8) di Leo Longanesi. In proposito scrive Ettore:
Di lui abbiamo stampato due brevissimi scritti sulla borghesia, quella del suo tempo, ma tanto uguale a quella attuale, due feroci critiche alla borghesia da destra e poi due contributi grafici (Longanesi era anche grafico e pittore): la campagna pubblicitaria della Vespa Piaggio e una serie di suoi “santini” ovvero i volantini pubblicitari dei suoi nuovi libri.
Come fare per procurarseli è spiegato qui.
Nel nome della letteratura: Israele, la Fiera del Libro e le polemiche
StandardPer aderire, è sufficiente lasciare un commento al post Nel nome della letteratura sul blog di Loredana Lipperini. L’appello è presente anche su Nazione indiana e Il Primo Amore.
Israele ospite della Fiera del Libro di Torino 2008
Con queste firme esprimiamo una solidarietà senza riserve nei confronti degli organizzatori della Fiera del Libro di Torino, nel momento in cui questo evento di prima grandezza della vita letteraria nazionale viene attaccato per aver scelto Israele come paese ospite dell’edizione 2008. L’appello a cui aderiamo s’intende apartitico, e politico solo nell’accezione più alta e radicale del termine. Non intende affatto definire uno schieramento, se non alla luce di poche idee semplici e profondamente vissute.
In particolare, l’idea che le opinioni critiche, che chiunque fra noi è libero di avere nei confronti di aspetti specifici della politica dell’attuale governo israeliano, possono tranquillamente – diremmo perfino banalmente! – coesistere con il più grande affetto e riconoscimento per la cultura ebraica e le sue manifestazioni letterarie dentro e fuori Israele. Queste manifestazioni sono da sempre così strettamente intrecciate con la cultura occidentale nel suo insieme, e rappresentano una voce talmente indistinguibile da quella di tutti noi, che qualsiasi aggressione nei loro confronti va considerata un atto di cieco e ottuso autolesionismo.
Raul Montanari
Dalla rete: contro Scientology, le leggende tradite e i divieti garantiti
Standard- Gianluca Giardino, Anonymous vs Scientology:
La guerra è appena iniziata e l’esercito senza volto prepara le prime iniziative sul suo wiki (completamente anonimo, ovviamente). Ma arrivano già le prime bordate: sono già comparsi sui principali siti di Torrent i testi di studio la cui segretezza la Chiesa ha sempre difeso strenuamente. Difficile dire come finirà, visto che gli agguerriti avvocati di Scientology sono famosi almeno quanto le loro strane credenze. Quello che è certo è che succederà un bel casino e che ci saranno molti lulz.
- Loredana Lipperini, Leggenda un corno:
Il tradimento perpetrato dal filmone con Will Smith verso il romanzo di Richard Matheson lascia senza parole. Io sono leggenda è uno dei grandissimi libri del Novecento, a cui la definizione di horror-e-basta sta sinceramente stretta: è una storia di solitudine e di declino, ed è una riflessione, straordinaria per gli anni Cinquanta, su quanto sia relativo il concetto di mostro. Ed è quest’ultima la tematica di fondo, che diviene evidente nelle ultime pagine.
- Ferdinando Camon, Scrittori contro il razzismo a Treviso:
Treviso è sentita come la città-madre fra quante propongono l’esame di italiano a quelli che chiedono la cittadinanza, un reddito minimo garantito, l’uso di metodi da SS contro chi delinque, e così via. Treviso, Vicenza, Verona, Padova hanno anche altri esempi, che dicono tutto il contrario: percentuali altissime di immigrati che lavorano a condizioni sindacali, ma il problema è proprio questo: c’è bisogno di loro, li si fa lavorare e li si paga, ma poi, proprio a Treviso, gli si proibisce di passeggiare, uomini e donne, davanti al duomo con le vesti sgargianti del Maghreb. L’idea è che le vesti del Maghreb sono offensive per le piazze cattoliche, quindi per il Dio cattolico, quindi per i morti e l’anima nostri.
Nature Magazine: il futuro secondo 100 autori
Standard- Cory Doctorow, 100 Futures from Nature: 100 short-short sf stories from Nature Magazine:
Futures From Nature: 100 Speculative Fictions is an anthology of 100 short-short science fiction stories originally published on the back page of the prestigious weekly science journal Nature. The stories come from all matter of writers — science fiction professionals, working scientists, science writers (there’s even one — rather good — story written by a scientist’s 12-year-old daughter!), and take all manner of approaches to the challenge […]. Many of these stories are flat-out brilliant, and not all of those come from professional writers (though sf pros like Bruce Sterling, Ben Rosenbaum, Joan Vinge, Kathryn Cramer, Robert Charles Wilson and Toby Buckell all have superb little gems here). Clearly, many scientists have a frustrated sf writer lurking within them.
Il link alla scheda del libro.
Danilo Arona, Miriam e l’horror “di esitazione”
StandardDanilo Arona torna a pubblicare su Carmilla e questa volta è Cercasi Miriam disperatamente. Lo introduce Valerio Evangelisti con queste parole:
L’articolo La luce oscura di Danilo Arona, uno dei collaboratori che più hanno contribuito al successo di Carmilla, ha avuto tale rispondenza di pubblico da consigliare di dare lo stesso titolo a una nuova rubrica di Danilo. Erede, anche se diversa per concezione, delle mitiche “Cronache di Bassavilla”, divenute un libro, cui presto se ne aggiungerà un secondo e per le quali sono previste trasposizioni multimediali. Ma non vogliamo anticipare. Lasciatevi illuminare o imbrunire, per ora, dalla luce oscura.
E così scrive Danilo:
Uno dei racconti che prediligo in assoluto, un perfetto esempio di horror “di esitazione”, reca la firma di Truman Capote. S’intitola “Miriam” ed è stato scritto nel 1945. Il nome del titolo si riferisce a una bambina di 11 anni che irrompe nella vita di un’anziana vedova solitaria, Mrs. Miller, sullo sfondo di una New York livida e nevosa. È, all’apparenza una ragazzina pestifera e invadente, ma anche molto inquietante, della quale possiamo dire (o non dire) verso le righe conclusive che forse non esiste, ma che di certo esiste nella mente della protagonista.
Riapre il fuoco sugli editori a pagamento
StandardEttore Bianciardi e Marcello Baraghini stanno mettendo insieme sul blog Riaprire il Fuoco un dossier sugli editori a pagamento. Partiti da un annuncio pubblicitario comparso sulla prima pagina dell’edizione cartacea di Repubblica, i due hanno coinvolto direttamente gli autori chiedendo a loro di portare testimonianze in proposito. E c’è già chi dimostra di non apprezzare e lancia contro la strana coppia minacce di querela. Ecco i risultati:
- 22 ottobre, Scrittori emergenti
- 5 novembre, Editori a pagamento, ora facciamo i nomi
- 12 novembre, Il filo scoperto
- 15 novembre, Scrittori da spennare
- 27 novembre, A proposito del filo…
E con il tempo è assai probabile, conoscendo i due, che i post in argomento aumenteranno.